Don Luca Fossati: l'Intelligenza Artificiale al servizio della comunicazione ecclesiale
“Le nuove tecnologie, in particolare l'intelligenza artificiale (AI), rappresentino una sfida e un'opportunità per l'evangelizzazione e la comunicazione pastorale”: sono le parole del dr. Don Luca Fossati, sacerdote e giornalista dell'Arcidiocesi di Milano che, il 24 maggio, nell’aula Magna del Seminario di via Scalabrini, a Piacenza, è intervenuto nell'ambito dell'iniziativa "I Sabati della Comunicazione", promossa dal settimanale diocesano Il Nuovo Giornale.
La missione della chiesa nell’era digitale
Il sacerdote milanese ha sottolineato che l'AI non sostituisce l'intelligenza umana, ma la imita, e che comprenderne potenzialità e limiti è fondamentale per un utilizzo consapevole e proficuo.
L'intervento di don Fossati ha evidenziato come l'AI possa essere integrata nella comunicazione ecclesiale, offrendo strumenti innovativi per l'evangelizzazione e la gestione delle attività pastorali. Ha invitato i presenti a considerare l'AI non come una minaccia, ma come un'opportunità per arricchire la missione della Chiesa nel mondo digitale.
Un prompt ben strutturato
Un aspetto centrale dell'intervento di don Fossati è stato il concetto di "prompting", ovvero l'abilità di formulare richieste efficaci ai modelli di AI per ottenere risposte pertinenti. Ha spiegato che un prompt ben strutturato è essenziale per guidare l'AI nella generazione di contenuti utili e coerenti, sottolineando l'importanza di questa competenza nella comunicazione digitale odierna.
Una nuova frontiera strategica per la comunicazione ecclesiale
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) nella comunicazione ecclesiale - sintetizziamo le parole di don Fossati - rappresenta una frontiera strategica e culturale di crescente rilievo. Lungi dall’essere solo uno strumento tecnologico, l’AI può essere una vera e propria leva per la nuova evangelizzazione, contribuendo a rendere la presenza della Chiesa più incisiva, accessibile e vicina alle persone, soprattutto alle nuove generazioni immerse in ambienti digitali.
Guidare l’AI con l’intelligenza del cuore
L’intelligenza artificiale non è neutra, - ha evidenziato don Fossati - ma va compresa, interpretata e utilizzata con discernimento. Se integrata con sapienza nella pastorale, può essere capace di parlare il linguaggio dell’oggi senza perdere la profondità eterna del Vangelo, come ha scritto Papa Francesco nel Messaggio per la Giornata delle Comunicazioni Sociali 2024:
“Occorre guidare l’intelligenza artificiale con intelligenza del cuore”. Ed è proprio in questa direzione che la comunicazione ecclesiale può, grazie all’AI, rinnovarsi senza snaturarsi.
L'iniziativa ha riscosso interesse tra gli operatori pastorali presenti, segnando un passo significativo verso l'adozione consapevole delle nuove tecnologie nella vita ecclesiale.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 24 maggio 2025