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Bobbio, il museo Mazzolini compie dieci anni

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Domenica 23 novembre  il Museo Collezione Mazzolini celebra i dieci anni dalla sua inaugurazione con una giornata di Open Day aperta a tutti, dedicata all’arte, alla condivisione e alla comunità che in questi anni ha sostenuto il museo. Il Museo Collezione Mazzolini, ospitato negli spazi del Monastero di San Colombano a Bobbio, è stato inaugurato il 23 novembre 2015 grazie alla donazione di 899 opere d’arte moderna e contemporanea effettuata nel 2005 da Domenica Rosa Mazzolini alla diocesi di Piacenza-Bobbio. 

La Collezione

La collezione è frutto dell’unione di due raccolte: quella personale di Rosa Mazzolini e l’ingente collezione che ella ereditò nel 1994 dai fratelli Simonetti (Giovanni Battista Ettore e Federica), medici milanesi presso il cui studio Rosa aveva prestato servizio in qualità di assistente.
Le prime acquisizioni collezionistiche dei Simonetti, dovute per lo più a donazioni di pazienti, riguardavano dipinti dei primi decenni del Novecento, legati alla tradizione ottocentesca. La conoscenza di Rosa Mazzolini, che nel 1950 divenne assistente nello studio medico, suggellò l’incontro con l’arte del tempo. Ettore Simonetti prese infatti a conoscere l’ambiente artistico milanese e la sua casa divenne luogo d’incontro di artisti e intellettuali coi quali entrò in amicizia. Prese forma così una raccolta qualificata dalla considerevole varietà dei pezzi, appartenenti a numerose e differenti correnti stilistiche. Molti artisti richiedevano cure mediche e in cambio, offrivano al dottore un lavoro personale
Nel 2005 Domenica Rosa Mazzolini ha donato alla Diocesi di Piacenza-Bobbio l’intero corpus di opere – ben 899- di primo e secondo Novecento. I capolavori acquisiti nell’arco di un cinquantennio di fervore collezionistico che vengono vengono oggi esposti, comprendono lavori di artisti autorevoli tra i quali: Enrico Baj, Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Lucio Fontana, Mario Sironi, Piero Manzoni, e Giò Pomodoro.

Apertura per tutti

Domenica 23 novembre durante l’Open Day, il museo sarà aperto gratuitamente dalle ore 11 alle 16, offrendo l’occasione di visitare la collezione permanente e gli spazi didattici. Alle ore 14 è prevista una visita tematica che guiderà i visitatori alla scoperta delle figure femminili legate alla collezione. L’ingresso sarà gratuito, ma sarà possibile lasciare un’offerta libera destinata a sostenere le future attività e iniziative del museo.
L'iniziativa è promossa da Cooltour Soc. Coop., ente gestore del museo, con l’obiettivo di valorizzare l’arte del Novecento e di mantenere vivo il dialogo tra patrimonio, territorio e comunità.

Museo Collezione Mazzolini – Monastero di San Colombano, Piazza Santa Fara, Bobbio (PC)
Domenica 23 novembre 2025, ore 11.00 – 16.00
Info e prenotazioni: 351 722 1207 (mar–dom 10.00–12:00 / 15.00–17.00)

Nella foto, una delle sale del museo Mazzolini a Bobbio. (foto Ghiano)

Pubblicato il 14 novembre 2025

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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