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«Vivere la vita»: venerdì 19 torna al «Verdi» lo spettacolo benefico

 Comunicato stampa. Vivere la vita venerdi 19 torna al Verdi lo spettacolo benefico

Torna al teatro “Giuseppe Verdi” di Fiorenzuola d’Arda venerdì 19 dicembre, alle ore 20.30, l’appuntamento con “Vivere la vita”, l’iniziativa – giunta alla quarta edizione - che unisce musica, riflessione e solidarietà, divenuta ormai un appuntamento atteso all’interno della programmazione teatrale cittadina: lo spettacolo benefico, co-organizzato dal Comune di Fiorenzuola d’Arda e dall’Associazione Piacentina per la cura e lo studio delle leucemie e le malattie del sangue, si propone di raccogliere fondi a sostegno dell’Unità operativa di Ematologia dell’Ospedale di Piacenza e dal day hospital onco-ematologico dell’ospedale di Fiorenzuola d’Arda, contribuendo così sia all’acquisto di strumenti per le terapie sia al supporto delle attività di ricerca e formazione.
L’evento è stato presentato nella sala dell’orologio del Municipio di Fiorenzuola d’Arda, alla presenza del Sindaco Romeo Gandolfi; del Vicesindaco Paola Pizzelli; degli Assessori Massimiliano Morganti, Marcello Minari, Elena Grilli e Franco Brauner, e di Giovanni Palermo, ideatore ed organizzatore dell’iniziativa, intervenuto con diversi giovani e ragazzi all’interno dello staff organizzativo dello spettacolo.

Il programma della serata

“Anche per questa edizione – ha esordito Palermo - sarà confermato il format dell’iniziativa, ormai pienamente consolidato, che intreccia linguaggi diversi come musica, teatro, testimonianze, in una serata dal forte valore sociale, culturale ed educativo. Sul palco si alterneranno gruppi musicali e momenti di approfondimento, con tre interventi musicali collocati all’inizio, a metà e in chiusura della serata, che vedrà come ospiti i “Nuju”, gruppo folk dell’Emilia-Romagna, e i “Tubo Catodico”, apprezzata realtà di improvvisazione teatrale. Accanto alla musica, ampio spazio sarà dedicato alla riflessione, in particolare con alcuni studenti dell’Istituto superiore “Casali” di Piacenza, che porteranno sul palco la loro esperienza legata allo sportello di ascolto tra pari, un progetto significativo che testimonia l’impegno dei giovani nel sostenere altri ragazzi attraverso il confronto e l’ascolto, in un percorso tutt’altro che scontato. L’evento vedrà inoltre il contributo di numerosi ragazzi delle scuole, impegnati anche nello staff organizzativo, a testimonianza di un progetto che negli anni ha saputo creare una vera e propria comunità, fondata sulla collaborazione e sulla condivisione”.

Un appuntamento prezioso

«Si tratta di un appuntamento prezioso – ha sottolineato Massimiliano Morganti, Assessore alla cultura del Comune di Fiorenzuola d’Arda – che ha trovato qui da tre anni la sua sede permanente, entrando a pieno titolo nella programmazione del teatro “Verdi”. Il valore sociale, culturale ed educativo di questo evento è significativo e rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni, scuola e mondo sanitario”. “Siamo particolarmente orgogliosi di co-organizzare questa iniziativa e di poterla ospitare a Fiorenzuola d’Arda”, ha aggiunto il Sindaco Romeo Gandolfi.
«I fondi raccolti – ha aggiunto la dottoressa Annalisa Arcari, medico operante nell’Unità operativa di Ematologia dell’ospedale di Piacenza – sono per noi fondamentali, sia per l’acquisto di strumenti concreti a supporto delle terapie, sia per sostenere la ricerca attraverso congressi e corsi di aggiornamento. Il connubio tra sanità, scuola e cultura che caratterizza questo evento si è dimostrato, nelle edizioni precedenti, particolarmente efficace e prezioso».


Nella foto, la presentazione del concerto benefico in programma il 19 al teatro Verdi di Fiorenzuola.

Pubblicato il 18 dicembre 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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