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Bergonzoni sold out a Castell'Arquato

Alessandro Bergonzoni Ritratti Chiara Lucarelli10

Al via il Festival di Teatro Antico di Veleia 2025, in cui trovano spazio prime nazionali, anteprime ed eventi speciali, fra teatro greco, epica classica, storia, musica e mito: un’edizione preziosa di appuntamenti esclusivi, caratterizzata dall’apertura del raggio del Festival a due luoghi d’arte vicini all’area archeologica, i borghi altomedievali di Castell’Arquato e Vigoleno, in alta val d’Arda.

L’apertura, in programma per domani, sabato 21 giugno alle 21.30 nella piazza monumentale di Castell’Arquato, è affidata al talento di Alessandro Bergonzoni (nella foto sopra). «Il Festival negli anni – aveva commentato la direttrice artistica Paola Pedrazzini in occasione del presentazione del programma 2025 – ha saputo costruire un rapporto speciale con artisti e artiste straordinari che lo scelgono oggi come spazio d’elezione dove tornare per presentare progettualità pluriennali o sperimentare nuove creazioni, spesso ideate ad hoc».
Ed è proprio questo il caso di Bergonzoni, che l’anno scorso aveva scelto Veleia come una delle venti tappe di anteprima del suo testo “Sempre sia rodato. 20 prove aperte al chiuso o viceversa”, e che ora torna per presentarne il risultato, il suo attesissimo nuovo spettacolo “Arrivano i dunque. Avannotti, sole Blu e la storia della giovane Saracinesca”, una pièce che durante le prove aperte si è modificata, adattata, modellata sull’interazione con il pubblico portando ad un esito completamente nuovo.

“Un'asta dei pensieri dove cerco il miglior (s)offerente per mettere all'incanto il verso delle cose: magari d'uccello o di poeta”. Un luogo scenico, multifunzionale, dove Bergonzoni prosegue la sua ricerca nei luoghi che in questi anni lo hanno visto partecipare attivamente in prima persona ad avvenimenti sia artistici che sociali.
Uno spettacolo in cui la cifra “bergonzoniana”, insieme ovviamente alla scrittura comica, sta nella “Crealtà”, altra sua invenzione: il tentativo di ricreare una realtà che non solo non ci basta più ma che possiamo/dobbiamo reinventare giorno per giorno, alla ricerca di un futuro di pace assoluta. Quindi “Arrivano i Dunque” perché i tempi sono colmi e come si chiede Bergonzoni “Manca poco? Tanto è inutile? Non per niente tutto chiede!”

Lo spettacolo di Alessandro Bergonzoni è sold out. È ancora possibile iscriversi alla lista d’attesa mandando una mail a (indicando nella mail quanti posti desidera riservare ed un recapito telefonico) oppure telefonando al numero 324 9297592 dalle 10.00 alle 13.00.
Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 giugno il Festival si sposta nell’area archeologica di Veleia: è l’ora di “Baccanti”, diretta da Leonardo Lidi che guiderà sulla scena i quindici giovani attori e attrici di Bottega XNL – Fare Teatro (di cui Lidi è “Maestro” per il 2025), l’innovativo progetto di alta formazione e perfezionamento teatrale di Fondazione di Piacenza e Vigevano, ideato e diretto da Paola Pedrazzini.

www.veleiateatro.com

Pubblicato il 20 giugno 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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