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Un pezzo d'Irlanda nel cuore di Piacenza

Ferrante G. F. sec. XVII Santa Brigida risana una cieca

Sabato 22 giugno alle 10.30 nella chiesa di Santa Brigida si terrà il convegno “Un ostello irlandese a Piacenza”. Interverranno Damian Bracken, docente all’University College di Cork (“Santa Brigida in Irlanda, in Italia e nel resto dell’Europa”); l’architetto Marcello Spigaroli (“Il nodo delle romee. Chiesa e Borgo di Santa Brigida nella Piacenza del IX secolo”) e Susanna Pighi, curatrice del Museo Kronos (“Fonti iconografiche di San Colombano nell’arte piacentina”).  
La chiesa di Santa Brigida d’Irlanda esisteva già prima dell’850 quando il vescovo Donato di Fiesole la donò al monastero di Bobbio per l’istituzione di un ospizio che accogliesse i pellegrini provenienti dal nord Europa e diretti al monastero di San Colombano in val Trebbia.

La prima missione in Irlanda nel 431
 “La prima missione per evangelizzare l’Irlanda viene fatta risalire a quando papa Celestino inviò nel 431 Palladio come primo vescovo d’Irlanda. Vi arrivò nel 432, che è la data tradizionale a cui si fa risalire l’arrivo di San Patrizio nell’isola. In pratica, le notizie che riguardavano Palladio furono attribuite dalla tradizione a Patrizio. Prima di allora il cristianesimo si sarebbe diffuso informalmente attraverso contatti con i cristiani in Gran Bretagna e in Gallia”, spiega il prof. Bracken.  

I Santi irlandesi
Santa Brigida, con San Patrizio e Colum Cille, noto come San Columba di Iona, è tra i santi protettori dell’Irlanda. “Nominata anche come Maria dei Gaelici, era associata a Maria, madre di Gesù. Brigida fu riconosciuta come santa, anche se non venne formalmente canonizzata”.

Le chiese in Italia dedicate alla Santa
La sua popolarità si diffuse fuori dall’isola attraverso studenti irlandesi e insegnanti emigrati in Europa dal 600. “Brigida, non Patrizio, è stata per secoli la rappresentante più nota della cristianità irlandese. In Italia ci sono santuari e chiese dedicati a lei sul sentiero dei pellegrini irlandesi verso Roma”.

Le fonti su Santa Brigida
Sulla storicità della santa, Damian Bracken afferma che “c’è una minima probabilità che Brigida sia esistita come una figura storica, almeno per come è presentata nelle sue Vite. Altri argomentano che sia una versione cristianizzata di una potente figura femminile pagana. Bisogna anche dire che questa ipotesi non pare plausibile. La cosa che si può dire è che è difficile raggiungere la Brigida del V secolo”.
Le fonti che parlano di lei sono opere agiografiche che “non intendono offrire un resoconto obiettivo e storico della sua vita ma sono finalizzate a mostrarla come una figura di santità. Abbiamo, fra le tante, una Vita molto antica della prima metà del VII secolo scritta da un chierico chiamato Cogitosus”.

Brigida fonda l’abbazia di Kildare
A differenza di San Patrizio o di San Colombano non esiste nessuno scritto autografo di Santa Brigida, un altro elemento che l’avvolge in un’aura di mistero. “Certa - continua Bracken - è la sua importanza nella Chiesa irlandese come fondatrice di Kildare, che divenne la più importante chiesa abbaziale nella provincia di Leinster, una delle quattro province dell’Irlanda, e fu sostenuta dalle maggiori dinastie della regione. Brigida era vista come una figura di grande autorità. Secondo alcuni dei suoi biografi, aveva anche lo status di vescovo: quando fu consacrata come monaca il vescovo, distratto, invece di pronunciare il rituale di consacrazione delle monache pronunciò quello dei vescovi”.

L’abbadessa guidava anche i monaci
Kildare è stato un doppio monastero, femminile e maschile. “Nell’antica Irlanda - spiega lo studioso - pochi conventi di monache sopravvivevano a lungo perché era una società chiusa verso le donne che possedevano proprietà indipendentemente dagli uomini. La soluzione era associarsi a una comunità di maschi. Secondo Cogitosus la chiesa di Kildare aveva al centro una partizione divisoria che separava i monaci dalle monache. Ma era sempre una donna a guidare il monastero”.
Nelle Vite di Brigida non ci sono tante notizie su San Patrizio. “Una fonte del VII secolo, il Libro degli Angeli, dice che i due s’incontrarono e decisero di dividersi le rispettive aree di giurisdizione: la chiesa di Patrizio ad Armagh al nord, la chiesa di Brigida a Kildare al sud. Questo riflette forse alcuni accordi di breve durata tra i chierici di Armagh e di Kildare”.


Laura Caffagnini

Nella foto, Santa Brigida risana una ragazza cieca in un dipinto del sec. XVII di G. F. Ferrante, conservato nella chiesa di piazza Borgo a Piacenza (foto Ufficio Beni culturali ecclesiastici)

Pubblicato il 18 giugno 2024

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