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Quarta Domenica di Quaresima: preghiera in famiglia


 fam

La situazione che stiamo vivendo non consente a tutti di potersi recare in chiesa per prendere parte, insieme alla Comunità, alla Celebrazione eucaristica della quarta Domenica di Quaresima.
Suggeriamo dunque uno schema per un momento di preghiera da vivere in famiglia in comunione con tutta la Chiesa.
Ogni famiglia potrà adattare lo schema secondo la necessità.
La preghiera può essere guidata dal papà o dalla mamma.

G.        Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R.        Amen.

G.        Benedetto sei tu, Padre buono,

            luce che illumina chi crede in te e si affida alla tua Parola.

R.        Benedetto nei secoli il Signore.

G.        Benedetto sei tu, Gesù nostro fratello

            che sei venuto perché coloro che non vedono possano vedere:

            libera i nostri occhi dalla presunzione di vedere.

R.        Benedetto nei secoli il Signore.

G.        Benedetto sei tu, Spirito di verità,

            forza nella prova e fortezza nella tentazione:

apri il nostro cuore a riconoscere la Luce.

R.        Benedetto nei secoli il Signore.

L.        Al centro del Vangelo di questa quarta domenica di Quaresima troviamo Gesù e un uomo cieco dalla nascita.

Gesù, restituendo la vista al cieco , si manifesta come luce del mondo.

Il cieco nato e guarito rappresenta ciascuno di noi quando non ci accorgiamo che Gesù è «la luce del mondo», quando guardiamo altrove, quando preferiamo affidarci a piccole luci, quando brancoliamo nel buio. Il fatto che quel cieco non abbia un nome ci aiuta a rispecchiarci con il nostro volto e il nostro nome nella sua storia. Anche noi siamo stati “illuminati” da Cristo nel Battesimo, e in forza di ciò siamo chiamati a comportarci come figli della luce rifuggendo le luci fredde e fatue del pregiudizio e le false luci dell’interesse personale.

Credo, Signore! È la professione di fede del cieco del Vangelo. E la nostra?

G.            O Dio, Padre della luce, tu vedi le profondità del nostro cuore:

non permettere che domini su di noi la tenebra, 
ma apri i nostri cuori con la grazia del tuo Spirito,
perché vediamo colui che hai mandato a illuminare il mondo,
e crediamo in lui solo, Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore.

R.        Amen.


LA TUA PAROLA, LUCE AI MIEI PASSI

Si può acclamare alla Parola nel canto:

Il Signore è la luce che vince la notte!

Gloria, gloria, cantiamo al Signore!


Il Signore è la vita che vince la morte!


Gloria, gloria, cantiamo al Signore!


Il Signore è la grazia che vince il peccato!


Gloria, gloria, cantiamo al Signore!


Il Signore è la gioia che vince l'angoscia!


Gloria, gloria, cantiamo al Signore!



Dal Vangelo secondo Giovanni                                                                 (Gv 9, 1.6-9.13-17.34-38)

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c'era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell'uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

Parola del Signore.

R.        Lode a te, o Cristo.

Per meditare sul brano di Vangelo suggeriamo di utilizzare la scheda per la quarta Domenica di Quaresima predisposta dal Servizio apostolato biblico diocesano e che troviamo in allegato.

È disponibile anche il video commento al Vangelo della domenica proposto, come sempre, dal Servizio multimedia per la Pastorale (si trova sul sito www.diocesipiacenzabobbio.org o su www.youtube.com/multimediapastorale )

A TE SALE LA NOSTRA PREGHIERA

G.        Invochiamo sul nostro cammino la luce vera che illumina ogni uomo: Gesù, Figlio di Dio, lampada per i passi del nostro cammino, tante volte incerti e disorientati.

L.        O Luce da luce, orienta il nostro cammino.

T.       Vieni, luce dei nostri occhi!

L.        O Luce gioiosa della gloria del Padre, non ci abbandonare mai.

T.       Vieni, luce dei nostri occhi!

L.        O Luce beata, rifulgi nel cuore di tutte le creature.

T.       Vieni, luce dei nostri occhi!

L.        O Luce di speranza, riscalda il nostro cuore.

T.       Vieni, luce dei nostri occhi!

L.        O Luce dei credenti, mantieni viva in noi la fede battesimale.

T.       Vieni, luce dei nostri occhi!

L.        O Luce dei popoli, illumina e guida chi cerca la verità

T.       Vieni, luce dei nostri occhi!

L.        O Luce che rianimi, sostieni quanti sono nella prova della malattia.

T.       Vieni, luce dei nostri occhi!

G.        Preghiamo anche per la difficoltà del tempo presente:

T.        Signore Gesù Cristo, medico della nostra vita,

tu hai incontrato nel corso della tua esistenza

donne e uomini ammalati nel corpo e nello spirito.

Li hai curati, li hai consolati,

e li hai anche guariti,

e sempre li hai liberati dalla paura, dall’angoscia

e dalla mancanza di speranza.

Ai tuoi discepoli hai chiesto di curare i malati,

di consolare quelli che soffrono,

di portare speranza

dove c’è sconforto.

Ti preghiamo, Signore:

benedici, aiuta e ispira

tutti noi e quanti sono accanto a chi è malato.

Donaci la forza, rinsalda la fede,

ravviva la speranza, e accresci la carità.

E così saremo in comunione profonda con chi soffre

e in comunione d’amore con te, Signore,

medico della nostra vita.

G.        Insieme a tutti coloro che lottano contro le tenebre del peccato, cercano il volto del Padre e desiderano una vita nuova, preghiamo con la preghiera che ci è stata consegnata nel Battesimo:

T.        Padre nostro

G.        Grazie, Signore Gesù,

perché sempre ti fermi davanti ai nostri occhi spenti.

Liberaci dalla presunzione di vedere bene.

Apri il nostro cuore alla fatica di seguirti.

O dolce Luce, conduci il tuo popolo sulle tue vie.

T.        Amen.

INVOCHIAMO LA BENEDIZIONE DEL PADRE

G.        Benedici Signore la nostra famiglia: (i nomi di mamma, papà e dei figli)

E benedici tutte le famiglie,

soprattutto quelle che hanno bisogno di serenità e conforto.

Ricordati di (nomi di alcuni parenti che si vogliono ricordare in particolare)

e custodisci tutti gli uomini nel tuo amore.

Ciascuno traccia su di sé segno di croce mentre chi guida la preghiera prosegue.

G.        Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

T.        Amen.

Si conclude con l’antifona mariana Sotto la tua protezione:

T.             Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,

Santa Madre di Dio:

non disprezzare le suppliche di noi 

che siamo nella prova,

e liberaci da ogni pericolo, 

o Vergine gloriosa e benedetta.

Ascolta l'audio   

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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