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Un libro di don Pierpaolo Conti sul dialogo tra cristiani e musulmani

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Una guida per conoscere l’Islàm, oltre le superficiali immagini dei media. Un aiuto per intraprendere concreti passi di incontro e di dialogo. Pensieri e riflessioni sul compito delle religioni nel futuro del mondo.
Sono alcune delle piste proposte da don Pierpaolo Conti, sacerdote della chiesa riminese e parroco a Villa Verucchio, nel suo nuovo libro, dal titolo "Cristiani e musulmani in dialogo nel contesto della modernità", pubblicato dalle Edizioni Messaggero Padova.

Chiediamo a don Pierpaolo di presentarci il contenuto del volume.
“Il punto di partenza è il particolare momento in cui ci troviamo. Oggi il rapporto tra cristiani e musulmani è giunto, in qualche modo, ad un punto fermo. Non è più il momento del conflitto aperto, ma questo non significa che siano stati risolti i problemi che hanno generato quelle tensioni. Per questo ho creduto opportuno dare forza alle ragioni del dialogo, e proporre una serie di buone pratiche, sia a livello religioso che di vita sociale”.

— Sugli stessi argomenti, aveva già scritto un altro libro, edito da ilPonte: "Cantiamo al Signore un canto nuovo. Cristiani e musulmani in dialogo nella società moderna".
Nel frattempo (il volume de ilPonte è del 2016) diverse cose sono cambiate. Alcune situazioni sono peggiorate; in particolare, a me sembra, il clima generale: c’è meno interesse a conoscersi e a dialogare.
Ma negli ultimi anni sono accaduti anche eventi importanti; ad esempio il documento di Abu Dhabi, firmato dalle due massime autorità religiose, papa Francesco e l’imam Al Tayeb.
Inoltre in questo nuovo scritto ho rinnovato completamente la terza parte, quella che è a mio avviso la più importante.

— Quali altre novità positive sono avvenute?
Il mondo musulmano, che molti ritengono sempre uguale, statico e rigido nelle sue affermazioni, si è mostrato invece notevolmente creativo e innovativo, proprio in questi ultimi anni.
Accenno solo a due eventi.
Il primo: molti ulema (i capi religiosi musulmani), e di diverse parti del mondo, si sono espressi decisamente per il dialogo, per la convivenza pacifica interreligiosa e contro ogni forma di violenza religiosa.
Il secondo (ancor più rilevante): vi sono state alcune fatwa (pronunciamenti giuridici) che hanno abrogato l’antica regola che impediva ad un mussulmano di cambiare religione (era prevista la pena di morte), affermando il principio della libertà religiosa di ogni persona.

— E la terza parte del libro?
La cosa veramente importante non sta nel valutare il presente e nel gestirlo al meglio. La vera questione è piuttosto: quale futuro ci attende?
Stiamo andando, e vogliamo andare, verso una nuova stagione di pace e di dialogo, oppure prevarranno paure e pregiudizi, e di conseguenza società chiuse e non comunicanti?
Io credo che le religioni, sia il cristianesimo ma anche l’islàm, possono dare un contributo positivo e importante al futuro del mondo se entrambe accettano di entrare in maniera serena nella società pluralista e multiculturale, offrendo il loro contributo di valori e di stili di vita, e dialogando con tutti.

— A chi può servire leggere un testo del genere?
Data la varietà e complessità della materia affrontata, penso che la lettura possa essere utile ad ogni persona che intenda riflettere su questi argomenti di attualità per approfondire un pensiero meno legato agli slogan dei media, alle superficialità della informazione attuale.
Ho fatto la scelta di scrivere un testo non appesantito da troppe note o citazioni, ma in forma piuttosto scorrevole, così che la lettura sia facile per tutti.

— Dove lo possiamo trovare?
È anche possibile richiederlo direttamente alla casa editrice Edizioni Messaggero Padova. A Rimini è disponibile nella sede del settimanale ilPonte, come anche nel negozio “Semprini”. A Villa Verucchio è disponibile presso l’edicola libreria Volta Pagina.

Pubblicato l'11 marzo 2020

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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