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Parolin: ricordare Casaroli ci aiuta a rafforzare la nostra vocazione

parolin a castelsangiovanni giugno 2023

Sotto un cielo tramato di nuvole che promettevano pioggia, nella cornice del salone di Villa Braghieri, la comunità di Castel San Giovanni ha vissuto un momento culturale volto a ricordare la figura del cardinale Agostino Casaroli nel venticinquesimo anniversario della sua scomparsa. Durante il convegno, moderato dal vescovo mons. Cevolotto, sono intervenuti il prof. Antonio Chizzoniti, direttore del dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, insieme a due ricercatori, Giulia Mazzoni e Alessandro Iuffmann Ghezzi.
Il sindaco di Castello, Lucia Fontana, ha aperto l’incontro: “La figura di Casaroli è per me un po' un filo rosso che mi accompagna da quando sono stata eletta: nove anni fa ho cominciato con il centenario della sua nascita, poi con il ventesimo anniversario della sua morte nel 2018, e ora il venticinquesimo, per sottolineare ancora una volta l'attualità e la modernità della sua missione. Ogni occasione per celebrare il cardinale è per la nostra città un'occasione lieta. La sua figura è sempre presente, e auspichiamo un'azione forte che faccia conoscere ai nostri giovani la grandezza di questo gigante della storia, un ambasciatore di pace, di libertà e dei diritti dell'uomo”.
È poi intervenuto il parroco, don Andrea Campisi: “Poco fa ricordavamo quel giorno di giugno di 35 anni fa, quando nel 1988 papa Giovanni Paolo II venne a Castello in una giornata molto piovosa e nella sua omelia associò l'acqua che cadeva al dono del battesimo e dello Spirito Santo. Un giorno come questo, come oggi, ci fa ricordare che questa città è stata partecipe e corresponsabile del servizio che Giovanni Paolo II e, al suo fianco, Casaroli hanno portato avanti in tempi così difficili per l'umanità. Dunque, cogliamo l’occasione per fare memoria di quei momenti in cui l'azione dello Spirito Santo ha suscitato e ispirato azioni di bene e di pace, dando una direzione positiva alla Storia. Ci auguriamo che questa azione dello Spirito possa continuare anche oggi, nel nostro tempo”.
Ha infine preso la parola anche Giorgio Braghieri, presidente dell’Opera Pia Alberoni: “Queste celebrazioni ci ricordano lo stretto legame tra Casaroli e il collegio Alberoni: l’operato del cardinale ha suscitato davvero qualcosa di profondo nella comunità e nel territorio che l'ha visto nascere e l'ha cresciuto”.


L'attualità di Casaroli
Durante il convegno, il prof. Chizzoniti con il suo intervento ha messo in evidenza l’attualità della figura di Casaroli, in particolare per come oggi possa ancora dare un senso all’azione diplomatica della Santa Sede: “Di recente, papa Francesco ha proposto come esempio positivo per i futuri cardinali proprio don Agostino nella sua duplice funzione di diplomatico che sapeva parlare con i grandi e con i piccoli, in una dimensione sia politica che spirituale. Per lui, il segretario di Stato era come una meridiana che può indicare l'ora solo se c'è il Sole, cioè il papa, che è dato dalla Provvidenza: questo gli consentiva di essere fedele e leale, senza perdere la sua franchezza”. Il suo operato nella diplomazia interna ed esterna è stato un esempio luminoso: “la diplomazia della Chiesa oggi è una diplomazia di pace, secondo l’attuale Segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, e in questo lui è pienamente erede di Casaroli. La Santa Sede non chiede nulla per sé: il suo è un tentativo umanamente difficile ma evangelicamente imprescindibile di garantire il rispetto della libertà e dei diritti fondamentali nel mondo. La Chiesa ha la stessa finalità di sempre: portare gli uomini a Dio, e il senso della diplomazia vaticana è ancora oggi quello della ricerca della pace”.

convegno, terra dei cardinali castelsangiovanni

“La terra dei Cardinali”: un nuovo progetto
Il vescovo mons. Cevolotto ha poi introdotto un progetto innovativo, dal nome “La terra dei cardinali”, in seguito illustrato dai due ricercatori guidati dal prof. Chizzoniti: “Abbiamo provato a pensare a cosa dire su di lui che non fosse già stato detto, ed è emerso un intreccio: il territorio piacentino come terra che ha dato i natali a numerosi cardinali. Come si può fare in modo che questo non diventi semplicemente una medaglia da appuntare al petto, ma qualcosa di vivo? Questa intenzione è quella che ci sta guidando nello sviluppo di questo progetto. La nostra è una terra che ha trame che si collegano, geograficamente e spiritualmente da Castel San Giovanni a Bedonia, in una prospettiva comune”.
Giulia Mazzoni, ricercatrice specializzata in Diritto Ecclesiastico, e Alessandro Iuffmann Ghezzi, ricercatore in ambito di Marketing, hanno poi preso la parola, presentando questa iniziativa legata alla valorizzazione culturale e turistica delle terre piacentine legate ai cardinali che nei secoli le hanno vissute: “La nostra diocesi ha visto la presenza contemporanea di sette cardinali – ha spiegato Mazzoni –: Mario Nasalli Rocca, Antonio Samorè, Silvio Oddi, Ersilio Tonini, Luigi Poggi e Agostino Casaroli, tutti in qualche modo legati al Collegio Alberoni. La loro eredità rappresenta una concreta opportunità per dare risalto al territorio, secondo una duplice ma complementare modalità: se da un lato la loro testimonianza si rivela essere un canale per la valorizzazione del patrimonio della Diocesi, dall’altro un mezzo per promuovere il turismo locale, non solo di natura religiosa. In quest’ottica, il turismo religioso – inteso in particolare nella forma di strade, viaggi e pellegrinaggi che promuovono la conservazione e il recupero di strutture religiose come santuari e monasteri – è un autentico mezzo di promozione del patrimonio culturale e spirituale di un territorio e ambito privilegiato per attuare sinergie e nuove forme di collaborazione. Il progetto La terra dei cardinali intende dunque creare una rete di percorsi e cammini che, toccando i luoghi di vita e formazione degli importanti ecclesiastici che hanno determinato la vita della Chiesa nel secolo scorso, oltre a promuoverne l'eredità spirituale, consentano un'efficacia valorizzazione turistico-culturale e religiosa del territorio. Attraverso una mappatura del patrimonio culturale interessato di interesse religioso e non solo dei vari percorsi, verrà predisposta una rete di itinerari turistici che metta in evidenza la specificità di ogni percorso arricchito anche dalla segnalazione di tutti i servizi turistici presenti (ricettivi e di ristorazione). Si struttureranno anche veri e propri cammini turistico-religiosi da inserire nell'apposito registro regionale e in quello nazionale recentemente costituito dal ministero del turismo. Si tratta dunque di sviluppare un vero e proprio progetto di marketing turistico del territorio che trova nell'elemento storico-ecclesiastico un volano per una migliore valorizzazione e fruizione attraverso la figura e l'eredità culturale e spirituale di questi importanti ecclesiastici. Il progetto si inserirà nel più ampio impegno già in itinere ad opera della diocesi di Piacenza Bobbio per la realizzazione di un Parco Culturale Ecclesiale”.

Parolin: Casaroli si affidava pienamente a Gesù Cristo

I festeggiamenti si sono trasferiti poi nel centro di Castello, dove in Collegiata il Segretario di Stato della Santa Sede card. Pietro Parolin ha celebrato la messa, alla presenza del vescovo mons. Cevolotto e del vicario generale don Basini: “Oggi il Signore ci riunisce per ricordare la morte di Casaroli, insigne e mai dimenticato segretario di Stato dalla primavera del 1979 al 1990 – ha esordito Parolin –. Siamo qui per ricordarlo nel suo paese natale, dove nel 1914 lui si affacciava alla vita. E proprio dalla mamma, in casa e in questa chiesa, Agostino ricevette i primi rudimenti di una fede che crebbe lineare e serena”.
Fin dalla giovinezza, Casaroli fu sempre accompagnato da una certezza: “Se cerchi Dio e il Suo amore, Lui non ti lascia mai solo. Si può allora accostare la figura di Casaroli a quella di Tobia, nell’Antico Testamento: anche in una situazione di pericolo e grave rischio, lui non perde mai la fiducia in Dio, nelle cui mani non cessa di abbandonarsi con fede. Ecco allora che Tobia è davvero una figura che ci permette di verificare se la nostra fede è superficiale o se invece mantiene radici profonde che la tengono salda anche e soprattutto durante le prove più dure. Qui ci viene in aiuto il card. Casaroli: chi lo ha conosciuto da vicino, conferma che la sua fede forte e serena lo ha sempre sostenuto, nei suoi risvolti pastorali e personali. I problemi, per quanto difficili, erano sempre "quasi impossibili": queste parole erano il sintomo del suo equilibrio, della sua moderazione e saggezza.
Alla base della sua fede cristallina c'era la forte convinzione che credere significa affidarsi a una persona, Gesù Cristo, messia e salvatore. Anche nella sua attività diplomatica c'era sempre questo riferimento diretto e continuo a Gesù: già San Paolo ci esortava a essere ambasciatori per Cristo. Chiediamo allora di riuscire a essere così anche noi, oggi. Questa è una missione che lui ha portato avanti in tutta la sua vita, affiancato dai tre papi che servì nella politica internazionale, da uomo sicuro delle sue competenze e della tradizione che rappresentava, con la grande consapevolezza dell'umile e necessaria abnegazione di chi è servitore. Casaroli sapeva affrontare le difficoltà e incassare le opposizioni, senza mai attardarsi con gli avversari: lui era impegnato a osservare le pieghe inesplorate della storia a venire. Don Agostino è passato nella vita senza fretta, senza angustia o prepotenza, senza tristezza: ricordarlo ci stimoli a rafforzare la consapevolezza della nostra vocazione e ad impegnarci a valorizzarla, vivendola nella fede come adesione personale a Cristo e abbandono fiducioso nelle mani della Provvidenza”.

Paolo Prazzoli

Nelle foto, la messa celebrata dal cardinal Pietro Parolinin e il convegno a Villa Braghieri nell'anniversario di morte del cardinale Casaroli. (foto Bersani)

Pubblicato l'11 giugno 2023

 

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