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«Quasi (d)alla fine del mondo»: ripartono gli incontri in Camoteca

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Sono tornate anche quest’anno, promosse dall’Azione Cattolica, le serate di approfondimento teologico nello spazio dedicato a don Paolo Camminati, presso il seminario di via Scalabrini a Piacenza. Il primo appuntamento, martedì 14 ottobre, ha inaugurato il nuovo ciclo con la Biblista Silvia Zanconato, ospite per una riflessione intensa e attuale sul tema “Apocalissi del nostro tempo”. Prima del suo intervento, Zanconato ha condiviso con noi alcune considerazioni che hanno guidato il dialogo e offerto le chiavi per comprendere la complessità e la bellezza del libro dell’Apocalisse, uno dei testi più enigmatici e affascinanti delle Scritture.

L’Apocalisse oggi: in tempi di crisi

“È un libro che non smette di parlarci,” ha affermato Zanconato. “Forse perché nasce e prospera nei tempi di crisi.” In effetti, l’Apocalisse sta vivendo una nuova stagione di successo: il suo linguaggio visionario e potente sembra risuonare con la sensibilità del nostro tempo, attraversato da incertezze globali e da una sete di significato.

Un linguaggio di catastrofi e trasformazioni

La biblista ha sottolineato come il testo apocalittico parli sì di catastrofi, ma anche di trasformazioni e di speranze. È un libro che usa un linguaggio simbolico e metaforico, denso di immagini da decifrare con attenzione e conoscenza del contesto storico. “Dietro ogni immagine di distruzione,” ha ricordato, “si cela un annuncio di rinascita.”

Luce e ombra: la doppia natura del testo

Zanconato ha poi evidenziato la doppia natura del testo: da un lato, una visione luminosa, che guarda all’umanità redenta e ai “Cieli e Terra Nuova”; dall’altro, una dimensione ombrosa, segnata da immagini violente e, talvolta, da toni che sfiorano la misoginia. Una tensione che attraversa tutta la narrazione e che ne costituisce la forza drammatica.

Leggere con piacere, ma con consapevolezza

“L’Apocalisse è un libro da leggere con piacere,” ha spiegato la relatrice, “ma anche con consapevolezza”. È un testo che chiede tempo, attenzione e rispetto per la sua complessità. Nonostante nell’uso comune la parola “apocalisse” sia sinonimo di qualcosa di incomprensibile, in realtà il testo può essere compreso se si imparano a decodificare i simboli nel loro contesto originario.

Una potenza che affascina e mette in guardia

L’Apocalisse continua a colpire l’immaginario collettivo grazie alla forza delle sue immagini e alla sua potenza letteraria. È un libro che cattura la fantasia e ispira artisti, scrittori e registi. Ma proprio questa potenza, ha ammonito Zanconato, “richiede una lettura attenta, perché il rischio di interpretazioni fuorvianti è sempre in agguato”.

Riccardo Tonna

Nella foto, la biblista Silvia Zanconato e Donata Horak.

Pubblicato il 16 ottobre 2025

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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