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Don Giussani: un concerto alla scoperta della bellezza

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“Al vibrare della primissima nota io ho intuito, che ciò che si chiama "Dio" - vale a dire il destino inevitabile per cui un uomo nasce - è il termine dell'esigenza di felicità, è quella felicità di cui il cuore è insopprimibile esigenza. In quel preciso istante della mia vita, per la prima volta io capii che Dio c'era, e quindi che non poteva esserci niente, se non c'era il significato; che non poteva esserci il cuore, se non c'era il traguardo del cuore: la felicità.” Queste le parole che don Luigi Giussani, fondatore del Movimento Comunione e Liberazione, ha scritto a proposito della sua prima scoperta di "Spirto gentil”, aria de La Favorita di Donizetti da cui prenderà poi il nome un'intera collana musicale diretta e commentata dallo stesso sacerdote.

Spirto gentil’ – Don Giussani e la scoperta della bellezza: la musica”, concerto di musica classica che giovedì 23 marzo scorso ha concluso presso il Salone dei concerti del Conservatorio di Piacenza le iniziative organizzate per il centenario della nascita di don Luigi Giussani (1922-2022) , ha voluto appunto ricordare l'importanza primaria della musica nella vita del sacerdote.
“Ad eseguire le Sonate di Brahms e Mozart per pianoforte e violino amate da Don Giussani saranno Francesco Ferrati, violino di fila dell’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini” e la pianista Silvia Gagliardi – ha spiegato Maurizio Sala di Comunione e Liberazione, introducendo la serata ad una numerosissima platea.
Prima dell'ingresso degli attesissimi musicisti, il ricordo illuminante delle parole che l’allora cardinal Ratzinger disse durante l'omelia per il funerale del sacerdote brianzolo,: “don Giussani era cresciuto in una casa – come disse lui stesso – povera di pane, ma ricca di musica, e così sin dall’inizio era toccato, anzi ferito, dal desiderio della bellezza, non si accontentava di una bellezza qualunque, di una bellezza banale: cercava la Bellezza stessa, la Bellezza infinita; così ha trovato Cristo, in Cristo la vera bellezza, la strada della vita, la vera gioia.”
“In questo lavoro io e Silvia abbiamo fatto dialogare la passione e l'esperienza della nostra professione di musicisti con l'impronta educativa del Movimento di Comunione e Liberazione, sulla scia dei commenti musicali di don Giussani al repertorio per violino e pianoforte – ha quindi spiegato Francesco Ferrati È stata un'esperienza incredibile per quell'idea di Bellezza che il sacerdote continua a trasmettere oggi, e che ritrovo, vivo, ogni volta che suono”.

 La nostra vita è come un solfeggio

Arriva così il momento dell'incontro con compositori e Sonate: Sonata per pianoforte e violino n. 1 op. 78 di J. Brahms e Sonata per pianoforte e violino K304 di W.A. Mozart. Una guida all'ascolto, oltre che un concerto a quattro mani, condotta con attenzione e perizia da Francesco Ferrati, che ha portato gli ascoltatori per mano a spostarsi da un movimento all'altro dei brani eseguiti: tra temi dominanti, variazioni e atmosfere cangianti, sempre scanditi dal confronto, serrato, ma ricchissimo di armonie, di pianoforte e violino. Detta ancheRegen-sonate” (Sonata della pioggia) dal tema dominante del Regenlied” (composto e musicato da Brahms su testi di un amico e scrittore coevo di origine tedesca), la Sonata op. 78 si compone di tre movimenti, ed è un esempio del grandioso equilibrio formale dell'autore: la luminosa serenità dei primo movimento si alterna infatti a velata malinconia, prevalente nel secondo e nel terzo tempo.
Opera terminata dal musicista n
ella primavera del 1887 durante il periodo di vacanza a Pörtschach, in Carinzia, Don Giussani sottolinea tutta la divina perfezione della composizione di Brahms, in cui nulla è lasciato al caso: “L'opera musicale è un solfeggio, insieme di note affermate come se fossero sole, investito dal cuore dell'uomo e messo insieme in modo misterioso; così che viene fuori una figura bella. La nostra vita è come un solfeggio, ognuno di noi è come una nota: da solo che cosa sarebbe?”.
Sonata di dolore, attenuato dai momenti di consolazione soltanto parziale del Trio, la Sonata per pianoforte e violino K304 di. Mozart presenta numerose assonanze con il Lacrimosa del Requiem: articolata in due movimenti, è stata infatti composta a Parigi nel 1778, dopo un amore finito male e la morte della madre del musicista.
Impressionanti, ancora una volta, i commenti di don Giussani, capaci in poche parole di cogliere straordinariamente l'essenza della musica e le vicende del suo compositore: “Che potenza evocativa ha questa musica di Mozart, nella sua disarmante semplicità è come una domanda di Essere”.
La musica come “via privilegiata di percezione della Bellezza, capace di suscitare e tenere vivo il desiderio della Bellezza infinita”; modalità eccezionale attraverso cui il Mistero parla al cuore dell'uomo: un'eredità preziosa che don Giussani ci ha lasciato e abbiamo il compito di tramandare.

Micaela Ghisoni

Nella foto, il concerto per don Giussani al Conservatorio.

Pubblicato il 27 marzo 2023



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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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