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Festival MusicMediale, debutta al Municipale l'opera di Daniele Delogu

Daniele Delogu e Greta Brigati

Debutta in prima assoluta, nell’ambito del Festival MusicMediale, la nuova opera contemporanea I fili dell’anima del giovane compositore Daniele Delogu, in programma il 21 giugno alle 20.30 al Teatro Municipale, nel giorno che celebra la Festa Europea della Musica.
La commissione della Fondazione Teatri di Piacenza, in coproduzione con il Conservatorio Nicolini, prosegue il percorso di esplorazione dei linguaggi musicali di oggi, con l’utilizzo delle nuove tecnologie e dell’elettronica, all’interno del Festival MusicMediale. Ogni anno, il 21 giugno, giornata simbolica consacrata alla musica a livello internazionale, va in scena una nuova opera che mette in campo giovani talenti in tutti gli ambiti della produzione, dalla musica al libretto, dagli interpreti alle scenografie, dalle proiezioni video ai costumi: “Siamo già alla quarta edizione e posso dire senza dubbio che si tratta di una scommessa vinta - dichiara Cristina Ferrari, direttrice della Fondazione Teatri di Piacenza - Il Festival, nato come una sfida coraggiosa nel 2022 in collaborazione con il Conservatorio, ha saputo mettere in dialogo opera  lirica da camera, arti visive e digitali, dimostrando la vitalità della scena musicale contemporanea, con la forte volontà di parlare a generazioni diverse”. Il coinvolgimento degli allievi del Conservatorio, provenienti dai vari dipartimenti, sotto la guida esperta dei docenti, assicura una ricca intersezione di competenze e creatività, offrendo un’esperienza teatrale multidisciplinare e innovativa. “I fili dell’anima è una splendida testimonianza dell'impegno dei nostri studenti. – afferma Massimo Trespidi, Presidente del Nicolini - Con questa produzione, il Conservatorio rinnova il suo impegno nel valorizzare i giovani talenti attraverso il Festival MusicMediale che presenteremo nel dettaglio nei prossimi giorni”.
“Vedere i nostri studenti protagonisti di una produzione così ambiziosa conferma la vitalità del nostro Conservatorio e l'importanza di esperienze che uniscono studio e palcoscenico”, aggiunge Roberto Solci, Direttore del Nicolini.
L’opera di quest’edizione, I fili dell’anima, intreccia musica ed elettronica per raccontare una storia intrisa di emozione e profondità. La figura della Femmina Accabadora, tradizionalmente legata ai riti di fine vita nella cultura sarda, viene reinterpretata in chiave moderna, esplorando tematiche universali come la vita, la morte e la redenzione, oltre che particolarmente attuali come l’eutanasia. Giovanissimi sia il compositoreDaniele Delogu (classe 2001), sia la librettista Greta Brigati (classe 2002): entrambi hanno lavorato per creare una partitura originale che potesse rispecchiare la complessità emotiva e narrativa dell’opera. La musica, componente fondamentale del progetto, è stata concepita per interagire strettamente con gli elementi drammaturgici e visivi dello spettacolo. I fili dell’anima vedrà sul podio Daniele Balleello alla guida dell’Ensemble Contemporaneo del Conservatorio Nicolini, con la partecipazione del Coro del Conservatorio Nicolini preparato da Corrado Casati. A interpretare l’opera, le voci del soprano Felicita Brusoni, vocal performer specialista di musica contemporanea, affiancata dai giovani cantanti provenienti dal Conservatorio Nicolini: Corina Baranovschi, Luocheng Shi e Lanting Wang.
La regia, a cura di Roberto Recchia, vede l’apporto dei suoi allievi del corso di Regia del teatro musicale Greta Brigati, Beatrice di Domizio, Umberto Viola.
Tutti gli aspetti dello spettacolo coinvolgono allievi del Conservatorio, coordinati dai rispettivi docenti: l’elettronica è a cura di Alessandro Ratoci, coadiuvato dai suoi studenti del corso di Composizione musicale elettronica Alì Hosseini e Giuseppe Messineo; le video scenografie, a cura di Riccardo Dapelo, sono realizzate dagli studenti del Corso di Musica applicata Alice Brunelli e Riccardo Filianoti, con la partecipazione di Luca Delogu; la regia del suono è curata da Giuseppe Rizzo con gli studenti del corso di Elettroacustica Giovanni Polizzi, Mauro Cantonetti, Paolo Malpeli, Michele Violi.
È stata inoltre siglata una collaborazione tra Fondazione Teatri di Piacenza e Verona Accademia per l’Opera - Polo Nazionale Artistico di Alta Specializzazione sul Teatro Musicale, che vede la giovane allieva proveniente dal Corso per costumisti Viola Garofoli impegnata nella produzione di quest’opera.
A precedere la “prima”, nel foyer del Teatro, si potrà assistere all’installazione Tessere i fili dell’anima, a cura degli studenti del Dipartimento di Composizione e nuovi linguaggi del Conservatorio Nicolini.

Nella foto, Daniele Delogu e Greta Brigati.

Pubblicato il 18 giugno 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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