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Un po' di «spazio» a Mezzano Scotti con Giorgio Magistrati dell'Agenzia Spaziale Europea

Giorgio Magistrati durante la relazione in chiesa a Mezzano Scotti

“A 5 anni vidi insieme a mio nonno l’allunaggio di Apollo 11 in televisione nella nostra casa agli Zucconi” … così l’ing. Giorgio Magistrati (sopra nella foto) motiva la passione per lo spazio che lo ha portato a lavorare all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) a Noordwijk in Olanda. Troppo avvincente il ricordo per non cercare di conoscere meglio l’ingegnere, date poi le sue radici nella nostra terra, a “Zucconi”, dove risiedevano i nonni e dove spesso ritorna approfittando anche della conformazione del territorio per l’altra sua passione: Enduro in motocicletta. 
L’occasione è stata offerta dalle riflessioni “Sul bisogno di Cielo: tecnica, ricerca e fede” tenute il 5 agosto dall’ingegnere a Mezzano Scotti, su invito del parroco don Francesco Gandolfi, per intrattenere un’ottantina di giovani irlandesi impegnati con amici locali nelle ultime tappe del Cammino di San Colombano. Più che intrattenerli li ha affascinati: lo spazio occupa tuttora le fantasie dei giovani, cresciuti a supereroi.

- Ingegnere, perché l’uomo da sempre guarda al cielo e alle stelle?
E’ la nostra natura. Il bisogno di esplorazione è comune a tutti gli esseri umani, al di là di razza, cultura e fede. Esploriamo per migliorare le nostre conoscenze e condizioni di vita. Oggi utilizziamo la scienza, ma da sempre l’uomo cerca risposte a domande antiche: perché siamo qui? Come è iniziato tutto? Siamo soli nell’Universo? Cosa verrà dopo? Fede e ricerca scientifica condividono la stessa sete di risposte.

- Quale è stato il suo percorso per arrivare a far parte dell’ESA? E in quale settore?
Ho lavorato per anni nell’industria italiana dell’elettronica e dello Spazio che sono le mie passioni e per ESA come cliente delle aziende in cui ero impiegato. A 45 anni ho deciso di applicare alla posizione di responsabile dei computer di bordo delle missioni spaziali. Sono stato selezionato e passato a gestire le future missioni di esplorazione di Luna e Marte. Ora, nell’ultima parte della mia carriera, sono tornato alle origini e mi occupo dell’elettronica di due degli strumenti della missione LISA per lo studio delle onde gravitazionali. 

- Quale è il ruolo dell’ESA? 
Attraverso il programma “Osservazione della Terra”, ESA ha fornito a Europa e umanità “occhi nel cielo” con cui monitorare i cambiamenti della Terra. Alcune sue missioni sono già operative, altre in via di sviluppo.
Copernicus raccoglie ogni giorno un volume enorme di dati (20Tb) e ne distribuisce gratuitamente alla comunità almeno 10 volte di più in forma di dati elaborati, al fine di anticipare fenomeni meteo estremi, tracciare i cambiamenti ambientali e sviluppare strategie di difesa.
Tra le tecnologie d’avanguardia, alimentate da intelligenza artificiale, sono da citare i “gemelli digitali”(digital twins), ovvero repliche digitali del nostro pianeta atti a simulare scenari futuri e comprendere meglio i cambiamenti dei sistemi naturali della terra.
Insieme a altre agenzie internazionali ESA monitora gli asteroidi che minacciano la Terra sviluppando, al caso, strategie per deviarli. Sono ben 1800 gli asteroidi con probabilità diversa da zero di colpire la Terra, sui circa 1,3 milioni presenti nei cieli.

- E per Luna e Marte? 
Le operazioni lunari di ESA sviluppano infrastrutture essenziali, come un grande lander e sistemi di comunicazione e navigazione per esplorare e utilizzare le risorse in situ. Idem per Marte. Verso Giove ESA sta inviando la sonda spaziale Juice per capire se gli oceani nascosti delle sue lune contengono ingredienti per la vita. 
Grazie al telescopio Euclid sarà creata la più grande e accurata mappa 3D dell’Universo, che si estenderà per 10 miliardi di anni luce su oltre un terzo del cielo e indagherà su energia e materia “oscure”.
Il telescopio James web, lanciato nel 2021, il più grande mai costruito, risultato di partnership con altre Agenzie internazionali, guarda alle origini dell’universo: formazione di stelle e pianeti, nascita delle prime galassie.
Da sottolineare che ESA si impegna a ridurre nelle proprie missioni i detriti spaziali garantendo a fine vita il corretto smaltimento di tutto ciò che lancia.

- Collaborazione è la parola chiave?
Assolutamente. L’ESA nasce dalla cooperazione di 22 Paesi. Un buon esempio di ciò che si può fare insieme è la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), avamposto di ricerca nello spazio sempre abitato da scienziati russi e occidentali da oltre 20 anni e ancora attiva nonostante la guerra in Ucraina. 

- Che messaggio vorrebbe far arrivare ai giovani che volessero dedicarsi alla ricerca spaziale?
Che la pace è condizione essenziale, che gli obiettivi più ambiziosi si possono raggiungere solo unendo sforzi e risorse.

Luisa Follini

Pubblicato il 10 settembre 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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