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«La Madonna di Raffaello e il suo monastero: immersive experience»

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Torna il 27 e il 28 aprile la mostra multimediale e immersiva
che racconta la Madonna Sistina di Raffaello e il complesso monastico di San Sisto 

Il 27 e 28 aprile 2024 torna “La Madonna di Raffaello e il suo monastero: immersive experience”, l’esperienza innovativa, multimediale e immersiva che racconta la Madonna Sistina di Raffaello e il complesso monastico di San Sisto, luogo per il quale la celebre opera fu commissionata.
Con l’occasione, tornano le visite alla Caserma Ten. Filippo Nicolai, sede del 2° Reggimento Genio Pontieri. L’area oggi utilizzata dalla Caserma costituisce l’eredità del grande Monastero di San Sisto: custodisce ancora il Chiostro Grande e ambienti affrescati un tempo vissuti dai monaci benedettini.
Nella straordinaria e suggestiva cripta della chiesa abbaziale, attraverso video-proiezioni e suggestive installazioni, si ripercorreranno la storia del Monastero di San Sisto e il viaggio della Madonna Sistina di Raffaello.
Orari visita immersiva in cripta: d
alle 15.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)
.

Sarà inoltre possibile un esclusivo approfondimento tramite visite guidate che condurranno i visitatori alla scoperta del monastero benedettino e del suo patrimonio artistico abitualmente non aperto alla fruizione, in quanto area militare.
La Caserma
Ten. Filippo Nicolai” aprirà quindi le porte ai visitatori (nei giorni 27 e 28 aprile con visita guidata) grazie alla collaborazione tra il Ministero della Difesa (Forze Armate del 2° Reggimento Pontieri) e la Diocesi di Piacenza-Bobbio, restituendo così un gioiello architettonico e artistico alla città di Piacenza. Orari visite guidate a chiostro grande, scalone, sala del capitolo e cappella affrescata - in cui ha sede il piccolo e prezioso museo del Genio Pontieri - ore 15.30 | 16.30 | 17.30.
Numero massimo di persone per visita: 20. Durata visita 50-55 minuti. Prenotazione consigliata.

Partenza dalla cripta di San Sisto.
Necessario valido documento di identità per l'accesso.
Il biglietto d’ingresso comprende: Esperienza immersiva in cripta, per rivivere attraverso tecnologie digitali la storia del monastero di San Sisto e della Madonna sistina di Raffaello (visita libera)
+ Visita guidata esclusiva all’ex monastero (area militare caserma Ten. F. Nicolai”)

Visita straordinaria all’Appartamento dell’Abate (solo al sabato su turno unico, non incluso nel biglietto di ingresso)

La visita all’Appartamento dell’Abate è un’esperienza accompagnata speciale non inclusa nel biglietto della mostra: visitabile solo il sabato d’apertura alle ore 14.00 esclusivamente con accompagnatore museale (con biglietto integrato del costo di 5,00 €).

Sarà quindi possibile accedere al loggiato esterno, alla Sala dei ritratti degli abati, alla Galleria – corridoio pensile realizzato nel Seicento, pregevole opera decorativa che arricchisce lo spazio grazie all’illusione ottica di sfondati e bassorilievi – all'anticamera, al vestibolo ed a quelle che furono la camera da letto e la cappella privata dell’Abate.

Orari visita accompagnata all'appartamento dell'Abate

Sabato 27 aprile 2024 alle ore 14.00

Numero massimo di persone per visita: 20

Prenotazione consigliata
Ingresso: cripta di San Sisto, via San Sisto 11. Entrare in chiesa, seguire la navata destra e poi le indicazioni. La biglietteria si trova al piano inferiore, all'interno della cripta.
Per conoscere i prossimi giorni di apertura della mostra, i prezzi e maggiori informazioni consultare il sito: www.piacenzapace.it/raffaello

Per ulteriori informazioni e prenotazioni mandare una mail a oppure chiamare il numero 3498078276 (attivo dalle 10 alle 18)

Pubblicato il 27 aprile 2024

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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