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Safiria Leccese alla Cattolica: si può fare incontrare il business con la solidarietà

 safiria

“Ho voluto raccontare le storie di dieci imprenditori che hanno fatto dell’azienda una famiglia, che sono stati capaci di fare del bene non solo ai propri dipendenti, ma anche a un territorio, talvolta anche in Paesi lontani”: sono le parole di Safiria Leccese, nota giornalista di Mediaset, che ha presentato l’11 marzo, all’Università Cattolica di Piacenza il suo libro "La Ricchezza del bene. Storie di imprenditori tra anima e business" (ed. TS).
“Per entrare in ogni storia - ha detto Leccese - sono andata sul posto, ho visitato le sedi centrali, ho trascorso del tempo con i fondatori, gli imprenditori, gli amministratori delegati, i collaboratori e i dipendenti; mi sono fatta raccontare dalla viva voce dei protagonisti come sono nate queste realtà e le iniziative di solidarietà e sostenibilità che hanno realizzato in Italia e nel mondo”.

Fede e imprenditoria

A Piacenza la giornalista, in dialogo con Giuseppe Ghittoni, presidente Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, sezione di Piacenza, ha raccontato la storia del Gruppo F.lli Campagnolo abbigliamento. “Una famiglia - ha detto Leccese - che, nel primo dopoguerra, era iscritta al registro dei poveri, la mamma filava la lana e andava a prendere gli avanzi di stoffa per fare colori diversi. Il figlio Giorgio aiutava la mamma, andando a vendere porta a porta, fino alla realizzazione di un banco al mercato. Giorgio poi ha conosciuto sua moglie Graziella e piano piano è arrivata l'azienda. Nel 1981 - ha aggiunto la giornalista - sono cominciati i viaggi a Medjugorje, dove Giorgio incontra suor Elvira che salva i ragazzi dalla droga e costituisce la Comunità Cenacolo ora diffusa in varie parti dl mondo”.
Leccese poi ha parlato del gruppo Ferrero, un marchio famoso nel mondo, che nasce dall’intuizione di Pietro e Piera Ferrero. “Volevano inventare - ha affermato Leccese - un dolce buono che facesse sorridere. Poi con il figlio Michele è nata la Nutella un nome e un marchio che ha raggiunto anche i punti più remoti del pianeta. Con un bilancio di miliardi di fatturato, è ora una delle aziende più importanti del mondo. Michele uomo di grande fede, morto nel 2015, è stato il più grande imprenditore del XX secolo e anche negli stabilimenti più lontani ha sempre portato l'effige della Madonna di Lourdes”.

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L’oro blu

Leccese ha poi raccontato la storia di Silvano Pedrollo che si è reso conto come l’acqua, non il petrolio, è la vera ricchezza dell’umanità. Per possedere questo autentico “oro blu” del pianeta, i popoli sono pronti a combattere; senza l’acqua non ci sono sicurezza né prosperità, e tantomeno sviluppo. Per capire - ha narrato la giornalista - quali potessero essere gli sviluppi economici e industriali di questo scenario, Silvano Pedrollo visitò nel 1974 Dubai, dove l’acqua costava più del petrolio e si iniziava già a considerare quest’ultimo una risorsa destinata a esaurirsi. Cercava investitori interessati alle pompe di nuova tecnologia che voleva produrre in Italia e un mercato potenziale per il settore. Da quasi 40 anni il gruppo Pedrollo cresce nel mondo e continua a progettare e realizzare pompe che contribuiscono a movimentare l’acqua là dove ce n’è più bisogno.

La ricchezza va condivisa

Leccese ha poi raccontato la storia di Marco Bartoletti, fondatore di BB Holding. L’azienda di Firenze specializzata in accessori, metallici e non solo, per le aziende della moda e del lusso, è fondata su un modello di accoglienza e valorizzazione delle diversità e delle disabilità. Infine Leccese ha descritto la figura del Beato Carlo Acutis, un ragazzino milanese di 15 anni, figlio di imprenditori, morto di leucemia fulminante. Carlo, fin da piccolo, ha messo Gesù al centro della sua vita. Lui - ha affermato la giornalista - diceva che la vera ricchezza va condivisa, aiutava i senzatetto di Milano e pregava ogni giorno davanti all’Eucaristia. Ha messo il cuore al centro delle relazioni: una testimonianza   in cui è stata riconosciuta una traccia di santità.

Storie di carne

Attraverso queste "storie di carne", come le ha definite la Leccese, il libro vuole evidenziare come l'imprenditoria, quando guidata da valori autentici e da una visione umanistica, possa generare non solo profitto, ma anche un impatto positivo tangibile sulla società e sull'ambiente. Le aziende descritte sono esempi di come sia possibile conciliare successo economico e responsabilità sociale, dimostrando che l'etica può andare di pari passo con l'affare.
"La Ricchezza del bene" si propone quindi come un libro non solo per chi è direttamente coinvolto nel mondo dell'imprenditoria, ma per chiunque sia interessato a scoprire come il bene possa realmente fare notizia, ispirando un nuovo modello di business orientato alla sostenibilità e all'inclusività.

Riccardo Tonna

Nelle foto, la presentazione del libro di Safiria Leccese in Cattolica: iniziativa promossa dall'Ucid.

Pubblicato il 12 marzo 2024

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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