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Cinema e psichiatria, incontro il 13 a XNL Piacenza

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Sono il regista Marco Bellocchio e lo psicoanalista e saggista Luigi Zoja, moderati dal giornalista di Repubblica Antonio Gnoli, i protagonisti dell’incontro “Cinema e Psichiatria Matti da slegare e la riforma Basaglia” organizzato da XNL Cinema - la sezione dedicata alla settima arte del Centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica della Fondazione di Piacenza e Vigevano - con Fondazione Fare Cinema in programma per mercoledì 13 marzo alle 20.30 a XNL Piacenza (via Santa Franca, 36). A seguire nella stessa sera sarà proiettato il docufilm Matti da slegare, diretto da Marco Bellocchio, Silvano Agosti, Stefano Rulli, Sandro Petraglia (Italia, 1975).

Franco Basaglia, il padre della moderna psichiatria

L’incontro è il primo appuntamento di “Basaglia al cinema”, la rassegna cinematografica diffusa sul territorio nazionale che l’Archivio Basaglia patrocina in occasione del Centenario dalla nascita di Franco Basaglia, e apre una riflessione sul tema della malattia mentale a partire dalla duplice prospettiva della scienza e dell’arte cinematografica, riunendo in dialogo Marco Bellocchio, che ha artisticamente rappresentato sullo schermo, in tutta la sua fitta opera di cineasta di fama mondiale, l’utopia della psichiatria democratica e della metodica follia per eccellenza, e Luigi Zoja che ha esercitato e studiato la psicanalisi sul versante scientifico. Un’occasione per riflettere, a distanza di quasi cinquant’anni, su una grande e storica questione che è stata oggetto di dibattito e militanza, deontologia e attivismo, tensioni culturali e politiche, elaborazione poetica, impegno medico e crescita civile. Cent’anni fa, l’11 marzo 1924, nasceva infatti a Venezia Franco Basaglia, padre della moderna psichiatria e ispiratore della legge 180, nota appunto come “legge Basaglia”, sulla riforma psichiatrica che ha portato alla chiusura dei manicomi, ridefinendo l’intera concezione di malattia e cura psichiatrica, rendendo la psichiatria terapeutica e riabilitativa. 

Un film per capire la malattia mentale

Il film-documentario Matti da slegare è stato girato nel 1974 all'interno dell'ospedale psichiatrico di Colorno (Parma) proprio da Bellocchio, insieme a Silvano Agosti, Stefano Rulli, Sandro Petraglia a sostegno delle idee di Basaglia sulla malattia mentale e del suo impegno politico e sociale per l'eliminazione dei manicomi. Il film, che si sofferma in particolare su quattro pazienti dell’ospedale psichiatrico, costituisce un documento di straordinario valore nell'affrontare il tema della malattia mentale ed “è uno dei pochi esempi davvero convincenti di cinema militante italiano, capace di sviscerare il tema della ‘pazzia’ con un’analisi reale che si giova degli apporti e delle lotte degli antipsichiatri e delle esperienze di recupero con gli operai emiliani” (Paolo Mereghetti, Dizionario dei film). All’epoca dell’approvazione della legge Basaglia fu uno degli elementi che contribuì a formare e indirizzare l’opinione pubblica sul tema.

Ingresso libero e gratuito.
Informazioni: www.xnlpiacenza.it;
www.fondazionefarecinema.it

Nella foto, Franco Basaglia.

Pubblicato il 12 marzo 2024

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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