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«Prima di andare in scena», appuntamento al Teatro Municipale

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Secondo appuntamento, domenica 11 febbraio alle ore 17, al Ridotto del Teatro Municipale, con “Prima di andare in scena”, la rassegna di incontri di presentazione e guida all’ascolto delle opere liriche della Stagione 2023/2024, realizzata grazie alla collaborazione tra Fondazione Teatri e Amici della Lirica di Piacenza.
L’incontro sarà dedicato all’approfondimento di Anna Bolena di Gaetano Donizetti, in preparazione all’opera in programma venerdì 16 e domenica 18 febbraio al Teatro Municipale.
Interverrà la musicologa Franca Cella Arruga, che introdurrà Anna Bolena al pubblico, coadiuvata da Gian Francesco Amoroso al pianoforte e con la partecipazione del soprano Enrica Macaro e del tenore Giacomo Leone, chiamati a interpretare alcuni brani dell’opera.
Anna Bolena rappresenta una delle vette più alte della produzione operistica di Donizetti e dell’opera romantica in generale. Ispirata al dramma Henri VIII di Marie-Joseph Blaise de Chénier, debuttò al Teatro Carcano di Milano il 26 dicembre 1830 ottenendo uno straordinario successo. Di questo e di molto altro si parlerà al Ridotto, analizzando l’opera sia sotto il profilo drammaturgico che musicale.

Franca Cella, piacentina che si dichiara “grata alla sua città per gli studi al Liceo Gioia, l’avvio alla musica con la pianista Gemma Cappelletto e al teatro frequentando la Filodrammatica e gli spettacoli al Municipale”, è laureata in Lettere classiche e dottorato sul Teatro di Donizetti all’Università Cattolica di Milano. Ha sposato nel ’66 Lorenzo Arruga. Ha collaborato come critico musicale con quotidiani come Il Corriere della Sera e numerose riviste (Rivista musicale italiana, Musica Viva, Opéra International, Amadeus, Pen Italia). Ha pubblicato saggi sul rapporto fra libretto d’opera, narrativa e teatro di prosa in Europa; collabora con l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani, per l’Edizione dei Carteggi. Ha scritto programmi di sala, condotto trasmissioni radiofoniche, curato mostre. Ha pubblicato biografie critiche di interpreti, quali Leyla Gencer, Nikita Magaloff, Carlo Maria Giulini; interventi specialistici su Gianandrea Gavazzeni, Duilio Courir, Rodolfo Celletti, Pier Luigi Pizzi. Dal 2003 al 2009 ha insegnato letteratura poetica e drammatica all’Accademia di Canto del Teatro alla Scala. Nel 2010 ha ricevuto il Premio Internazionale Gaetano Donizetti 13° edizione. Ha fatto parte del Consiglio direttivo dell’Associazione Nazionale Critici Musicali e della giuria del Premio Abbiati, e per dieci anni nel Consiglio della Società del Quartetto di Milano, e della Fondazione Sergio Dragoni.

Gian Francesco Amoroso, pianista, direttore d’orchestra, musicologo, alterna l’attività concertistica a quella di docente, divulgatore e critico musicale. Al Ridotto eseguirà al pianoforte alcuni brani da Anna Bolena, insieme a Enrica Macaro, soprano, interprete del repertorio belcantistico italiano con particolare predilezione per Bellini, Donizetti e Verdi, e il tenore Giacomo Leone, vincitore nel 2019 del 70° Concorso As.li.Co per il ruolo di Nemorino dell’Elisir d’amore, interprete di numerosi ruoli verdiani quali il Duca di Mantova in Rigoletto, Alfredo ne La traviata e Abdallo in Nabucco nei teatri del circuito lombardo, all’Arena di Verona e al Teatro Alighieri di Ravenna.
L’incontro al Ridotto del Teatro è a ingresso libero.

Pubblicato il 9 febbraio 2024

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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