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La rassegna della canzone dialettale con Marilena Massarini

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È stata una serata di emozioni e di riscoperta, quella del 4 luglio, nella splendida Piazza Cavalli a Piacenza. L'evento tanto atteso, "Piacenza nel Cuore", ha portato sul palco la talentuosa cantante Marilena Massarini, insieme a una selezione di artisti piacentini, per la tradizionale rassegna della canzone dialettale.

Riportare in piazza la musica popolare

Marilena, dotata di una grande facilità comunicativa, da abile intrattenitrice, ha coordinato la serata, inserita nella festa patronale di Sant'Antonino. L’evento è stato un omaggio al passato e un impegno per il futuro, per mantenere viva la lingua e la cultura vernacolare di Piacenza.
Fin dal lontano 1996, Marilena Massarini ha scelto di riportare in Piazza Cavalli le antiche canzoni dialettali che animavano le festività in onore di Sant'Antonino. Una tradizione che ha le seu radici nel passato e che, grazie alla passione e all'impegno di questa artista, è stata rilanciata a tutti. La rassegna musicale ha il duplice scopo di valorizzare il patrimonio culturale legato al dialetto piacentino e di tramandare ai giovani e ai nuovi abitanti di Piacenza la bellezza e l'importanza di questa tradizione.

Diverse voci sul palco

Sul palco, si sono esibiti numerosi interpreti e autori della canzone piacentina, alcuni già noti e amati dal pubblico, altri neofiti del dialetto che hanno abbracciato con entusiasmo questa sfida. Tra i protagonisti della serata, abbiamo avuto il piacere di ascoltare le voci di Maurizio Pitacco, Sara Veneziani, Mario Schiavi, Giulio Manara con Elda e i Rundan 'd Piaseinsa - Maristella Zarantonello, Elena e Lucia Carmagnola. Accompagnati dall'orchestra di Marino Castelli e dai maestri Mauro e Gigi Migliori, Bruno Orlandi, la cantante Daniela Bergoni e la new entry Claudio Tamborlani al clarinetto, gli artisti hanno regalato al pubblico delle performance indimenticabili.

L’intervento musicale di Katia Tarasconi

Ma il momento più sorprendente della serata è stato il duetto tra Marilena Massarini e la sindaco Katia Tarasconi. La prima cittadina di Piacenza, con grande coraggio e passione per la sua terra, ha voluto salire sul palco e interpretare una canzone piacentina insieme alla Massarini. Questo gesto ha dimostrato l'impegno del sindaco nel valorizzare la cultura e la tradizione locale, coinvolgendo attivamente la comunità nella salvaguardia del patrimonio culturale di Piacenza.

L’identità di una comunità

La Rassegna della canzone dialettale è stata un'esperienza coinvolgente, che ha saputo trasmettere al pubblico l'amore per la propria terra e il desiderio di preservare le radici culturali di Piacenza. Le canzoni, frutto di un'attenta ricerca nel campo della tradizione piacentina, hanno raccontato storie di vita, di amore, di lavoro e di tradizioni popolari ormai dimenticate. Grazie a questa iniziativa, il dialetto piacentino è tornato a risuonare in Piazza Cavalli, donando emozioni e ricordi a tutti i presenti.
La manifestazione “Piacenza nel Cuore”, realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Piacenza con il sostegno della Banca di Piacenza, della Cantina Valtidone e della Cooperativa San Martino, è stato molto più di un semplice spettacolo musicale. Si è vissuto un evento che ha celebrato l'identità di una comunità, valorizzando le proprie radici per garantire che il passato non venga dimenticato e che la cultura piacentina continui a vivere nelle nuove generazioni.

Riccardo Tonna

Nella foto, il concerto in Piazza Cavalli "Piacenza nel Cuore”.

Pubblicato il 5 luglio 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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