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Tour tra le Università Cattolica del Nord per i 70 anni della sede di Piacenza

Raid del settantesimo PartenzaPC

            

L’Università Cattolica del Sacro Cuore ha iniziato la propria attività a Piacenza con l’avvio dei corsi della Facoltà di Agraria il 19 gennaio 1953: questa convenzionalmente è ritenuta la data di nascita della Facoltà, che dal 1° novembre 2013 ha assunto la denominazione di Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali.

In occasione del settantesimo anniversario dell’avvio della sede piacentina della Cattolica per ricordare il contributo dato dal personale tecnico-amministrativo alla sua nascita e al suo sviluppo, quattro ex dipendenti dell’università hanno programmato un tour automobilistico, battezzato “Raid del Settantesimo” che li ha portati a raggiungere, in una giornata, tutte le località dell’Italia settentrionale in cui opera l’Ateneo del Sacro Cuore: quindi oltre alle sedi di Milano,  Brescia , Piacenza e Cremona, anche l’Apostolico Istituto di Castelnuovo Fogliani, dove per anni si sono tenuti i corsi universitari per le religiose, e il Centro studi Achille e Livia Lorenzon di Treviso, una moderna struttura che promuove attraverso convegni scientifici, meeting e corsi di formazione la ricerca in materie oncologiche, gerontologiche-geriatriche e nel campo delle malattie  infettive.          
In un solo giorno, il 15 giugno, partendo da Piacenza alle 8,30, sono arrivati alle ore 9,00 a Castelnuovo Fogliani, alle 10,00 a Cremona, alle 12,30 a Treviso, alle 16,00 a Brescia, alle 18,00 a Milano e infine nuovamente a Piacenza alle 19,00: questa l’impegnativa tabella di marcia che sono riusciti a rispettare.
I quattro promotori di questo viaggio celebrativo hanno prestato per molti anni, con particolare impegno, la propria opera nella sede piacentino-cremonese.
Monsignor Celso Dosi, classe 1961, in Cattolica come assistente spirituale dal settembre 1988 al settembre 2009, è stato per diciotto anni direttore del Collegio Sant’Isidoro.

Giuliano Fornasari, classe 1955, in servizio in università dal febbraio 1976 al settembre 2017, ha operato presso il laboratorio fotografico e poi presso il Ced, Centro elaborazione dati, di cui è stato responsabile per trent’anni.
Giovanni Subacchi, classe 1958, ha prestato servizio in università dall’ottobre 1990 al gennaio 2021, prima presso il Servizio tecnico e poi come capo del Servizio tecnico, logistico ed economale.
Libero Ranelli, classe 1946, assunto al Servizio pubbliche relazioni della Cattolica a Milano nel novembre 1975, è stato direttore della sede di Piacenza-Cremona dal marzo 2000 al 31agosto 2010, data del pensionamento.
Complessivamente i quattro “arzilli pensionati” hanno cumulato oltre cent’anni di attiva presenza nella sede piacentino-cremonese della Cattolica, legati da spirito di servizio e da cordiale collaborazione: di questa lunga esperienza hanno parlato  a lungo nel corso del viaggio, rievocando momenti particolarmente significativi ed episodi e personaggi che fanno ormai parte della storia  della Cattolica.
In ognuno dei centri della Cattolica che hanno raggiunto hanno incontrato un rappresentante dell’ateneo per un breve saluto e per consegnare un guidoncino appositamente predisposto per ricordare il “Raid del settantesimo”.
Al termine del tour sono stati festeggiati, nel corso di una cena, dal dottor Pino Molinari, per molti anni direttore amministrativo della Cattolica e dai professori Giuseppe Bertoni e Bruno Battistotti, emeriti della Facoltà di Agraria dell’Ateneo.

 Nella foto, il direttore della sede della Cattolica dottor Angelo Manfredini con i partecipanti al "Raid del Settantesimo".

Pubblicato il 21 giugno 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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