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Admo, convegno storico scientico alla Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni

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Cinquantacinque donazioni di midollo osseo effettuate e tre in corso, che si concluderanno nel corso dell’estate. L’eredità di Angela Letizia Cappello si sintetizza in questi numeri e nelle relative vite salvate che ogni singolo trapianto realizzato a Piacenza porta con sé. In omaggio a lei, al suo impegno, alla sua passione, alla capacità di guardare oltre i confini della sua, e della nostra, realtà per addentrarsi in un concetto internazionale del sapere e della sanità è dedicata la giornata di sabato 17 giugno alla Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni – via Emilia Parmense 77, Piacenza.

Una giornata per ricordarla. Per ricordare Angela Letizia Cappello, cofondatrice di Admo regionale nonché della sezione di Piacenza, ma soprattutto per ricordare l’amica, l’insegnante, l’esempio che ha rappresentato per molti. Alle 16,30 si svolgerà il convegno storico scientifico organizzato da organizzato da Admo con il patrocinio del Comune di Piacenza moderato dal presidente di Admo Piacenza Vittorio Fusco a cui, per l’Azienda Usl di Piacenza, parteciperanno Daniele Vallisa, direttore del dipartimento di Oncoematologia e Angela Rossi, direttrice di Biologia dei trapianti. Altri relatori del pomeriggio saranno Agostino Rossi, ex primario del centro trasfusionale, e Giancarlo Izzo.

Angela Cappello, un esempio per tutti

“Angela – ha sottolineato Vittorio Fusco durante la conferenza stampa di presentazione della giornata a cui hanno partecipato anche l’assessore comunale Nicoletta Corvi e l’ex presidente Admo Mauro Malaspina – è stata fondamentale per la diffusione della cultura della alla donazione del midollo osseo, propedeutica al relativo trapianto, presidio terapeutico fondamentale per la cura delle malattie onco-ematologiche. Questa giornata, è rivolta a chi l’ha conosciuta, apprezzata e amata, ma anche a tutta la cittadinanza. Vogliamo onorare la sua figura e ripercorrere insieme il cammino e i risultati ottenuti per la nostra comunità sanitaria e nel mondo del volontariato, promuovendo un esempio di valore e di energia propedeutico al consolidamento e al rafforzamento, nella nostra comunità, delle più ampie e innovative modalità di convivenza solidale”.

Commosse le parole di Daniele Vallisa che ha ricordato come Angela sia sempre stata “un esempio a fare di più. Seguendo questo esempio, oggi, il nostro Centro trapianti è una realtà di respiro internazionale con donatori che arrivano da tutto il mondo”.

“Angela era un’insegnante – ha ricordato Angela Rossi – che grazie alla sua mente aperta riusciva ad avere auna visione della sanità e della cura della persona complessiva e multidisciplinare. Anche grazie a lei è nato il centro donatori a Piacenza, che oggi conta 7400 iscritti tra i 18 e i 35 anni. Oggi l’Immunogenetica di Piacenza garantisce tutta la rete di indagini ed esami a supporto dei trapianti che consente di avere una diagnostica molecolare avanzata di taratura nazionale capace di garantire ai pazienti oncoematologici il miglior iter diagnostico e il più appropriato accesso alle cure, con una unità operativa che è punto di riferimento sia in regione sia fuori regione”.

La giornata si chiuderà con una cena di gala “sempre per ricordare Angela – ha concluso il presidente Fusco – che tanto amava questi momenti di convivialità”.

Pubblicato il 15 giugno 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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