Il Magnificat: un cantico che ribalta i criteri e gli schemi umani
“La musica dà calore, respiro, colore e sapore alla nostra vita”: sono le parole di don Paolo Capra, direttore dell’Ufficio Liturgico diocesano, il 9 dicembre, nell’incontro, nella Sala degli Arazzi al Collegio Alberoni di Piacenza, dei cantori e dei musicisti che animano la liturgia nelle parrocchie della diocesi di Piacenza-Bobbio. Don Capra poi, ringraziando i collaboratori dell’Ufficio Liturgico: Simone Fermi, Federico Perotti e Dario Carini, che stanno svolgendo un grande lavoro per far crescere al meglio la liturgia nelle comunità cristiane, ha dato il via ai lavori.
Modello di canto nella tradizione cristiana
Protagonista dell’evento è stato Mons. Giuseppe Liberto, Direttore della Cappella Musicale Pontificia "Sistina", che ha tenuto un'incisiva lezione meditativa sul cantico evangelico del Magnificat, aprendo nuovi orizzonti sulla sua importanza liturgica e spirituale per i cristiani.
Affrontando il Magnificat dal punto di vista liturgico, mons. Liberto ha delineato come questo testo rappresenti un modello essenziale per la pratica del canto nella tradizione cristiana. Ha sottolineato l'importanza di contestualizzare il Magnificat negli episodi dell'Annunciazione e della Visitazione, evidenziando la rappresentazione simbolica di Elisabetta come Israele e Maria come la Chiesa stessa.
Stupore, fede e profezia
Con fervore, mons. Liberto ha definito il Magnificat come "il cantico più rivoluzionario di tutta la storia dell'uomo", una composizione che unisce testi antichi in una nuova e sorprendente struttura. Ha spiegato come questo testo, un'anticipazione del Padre Nostro e delle Beatitudini, sia ricco di significati e di profondità spirituale.
Analizzando la sua struttura letteraria, mons. Liberto ha evidenziato la dinamica tra il solista e l'assemblea, sottolineando come il Cantico insegni ad amare Dio come il salvatore misericordioso. Maria, come serva del Signore, esprime nel Magnificat - per il relatore - stupore, fede e profezia, offrendo un'espressione autentica e commovente della spiritualità umana.
La nobile semplicità della musica liturgica
Il Direttore della Cappella Musicale Pontificia ha inoltre rivelato il carattere rivoluzionario del Magnificat, che sovverte gli schemi umani ribaltando le sorti tra gli orgogliosi e gli umili, i forti e i deboli, i ricchi e i poveri. Un inno alla fedeltà di Dio nel realizzare le sue promesse - come sottolineato da Liberto - che destabilizza e ridefinisce i criteri umani. Richiamando il Concilio Vaticano Secondo, il relatore ha esortato alla ricerca di una musica liturgica che si esprima con una "nobile semplicità", una sintesi di perfezione capace di rivelare una bellezza sublime. Il Magnificat, pertanto, emerge come il canto modello per la Chiesa, un'espressione di fede e lode che trascende il tempo e lo spazio.
Maria la guida verso Gesù
Concludendo, mons. Liberto ha sottolineato come Maria, figura centrale del Magnificat, sia la guida materna che accompagna i fedeli nel percorso verso suo Figlio Gesù. Attraverso questo canto, si avverte il legame indissolubile tra la madre e il Figlio, offrendo una guida spirituale per coloro che desiderano avvicinarsi a Cristo. L'intervento di Mons. Giuseppe Liberto ha offerto un'analisi profonda e illuminante del Magnificat, sottolineando la sua importanza nella liturgia e nella spiritualità cristiana, invitando i fedeli a riflettere e a trarre ispirazione da questa straordinaria pagina evangelica.
Riccardo Tonna
Nelle foto, l'incontro, nella Sala degli Arazzi al Collegio Alberoni di Piacenza, dei cantori e dei musicisti che animano la liturgia nelle parrocchie della diocesi di Piacenza-Bobbio.
Pubblicato l'11 dicembre 2023
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