Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Idoli e valori, come distinguerli: successo per l’incontro organizzato dal Fol in Fest in Fondazione

seara fol

Il progresso rischia di cancellare le tradizioni? Progresso e tradizione possono convivere? Oppure i valori tramandati dalla tradizione sono destinati a diventare idoli ingannevoli? Domande importanti e complesse quelle poste durante il convegno “L’anima e gli idoli di oggi, tra tradizione e progresso”, organizzato nell’ambito del Fol in Fest nella Sala d’Onore della Fondazione di Piacenza e Vigevano, tra gli enti sostenitore della rassegna. Una sorta di antipasto in vista del vero e proprio festival che si terrà dal 23 al 27 luglio. 
Per rispondere a domande importanti servono voci e menti di spessore, motivo per cui al banco dei relatori si sono alternati il vescovo di Piacenza-Bobbio, monsignor Adriano Cevolotto, e Davide Rondoni, scrittore e drammaturgo, nonché presidente del comitato nazionale per l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi. Alla serata è intervenuto con un videomessaggio anche Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e giornalista, presidente della Fondazione Biennale di Venezia. A moderare l’incontro Massimo Polledri, direttore artistico del Fol in Fest. 

"Voi evocate il focolare, lo stare insieme, quei tempi, bellissimi tempi, quando i più vecchi, gli anziani, radunavano intorno a sé tutti: quelli che avevano capacità di ascolto, certo, d'orecchio sicuramente, ma soprattutto quelli che avevano capacità di cuore”, ha commentato Pietrangelo Buttafuoco. “E quindi quel braciere riusciva ad avere una sintonia perfetta con quel fuoco che abbiamo dentro e che dà il senso dello stare insieme, della conversazione. Mi spiace, mi spiace tantissimo non poter essere con voi, a maggior ragione perché so quanto è potente e forte la parola che accompagna proprio questa brace viva dello stare insieme. Chiedo scusa, perdonatemi, ma intanto il mio saluto, l'abbraccio, è il senso stesso del racconto che posso darvi attraverso un'idea. Un'idea che poi è un'immagine, anzi no, è un vero e proprio seme: fosse pure il giorno del giudizio chi ha un seme lo pianti. Nasce dunque l'albero, ritorna la vita e con la vita il senso stesso della brace che è luce e che chiama a sé tutti coloro i quali hanno cuore per ascoltare”. 

Rondoni e monsignor Cevolotto hanno dato vita a un dialogo intriso di spunti originali e spiazzanti, portando la platea a considerare aspetti inediti della nostra esistenza. 
Monsignor Adriano Cevolotto ha voluto sottolineare l’importanza dell’anima, come principale difesa dai vani e ingannevoli idoli. “Il tema dell'anima è un buon deterrente agli idoli: quando si impoverisce l'anima, nel suo significato sicuramente biblico, il rischio è quello di alimentare gli idoli. È interessante pensare a questo: mentre Dio è al singolare gli idoli sono al plurale e quindi sono destinati per conto loro, per natura, a moltiplicarsi. Quindi possiamo dire che gli idoli camminano con la storia degli uomini, si modificano, si trasformano, ma rimangono: perché, quando l'uomo cerca di rompere quella distanza tra sé e Dio, allora a quel punto l'idolo diventa il modo per illudersi di controllare e di avere in mano la trascendenza. Ma in realtà questo non succede e quindi diventa una forma di schiavitù. Le schiavitù sono molteplici. Io vorrei sottolineare, in particolare, la schiavitù del presente, perché credo raccolga tutta una serie di altre forme idolatriche, oggi molto diffuse: il successo, l'emozione da consumare e da vivere continuamente, ma potremmo dire anche denaro, il possesso. E via dicendo”.

Serata29062025 32

Davide Rondoni ha dimostrato come gli idoli si possano nascondere all’ombra di termini apparentemente innocui o addirittura positivi. Come la salute e la natura, solo per citarne un paio. “Oggi la salute è un idolo che ci spinge a ricercare una durata sempre maggiore delle nostre vite, sacrificandone però la qualità. Prendiamo, per esempio, Falcone e Borsellino: se avessero seguito l’idolo della salute non avrebbero mai condotto le battaglie che hanno condotto, non avrebbero perso la vita. Ma hanno perso la vita per valori fondamentali. Oggi pensiamo che i numeri siano lo specchio del valore, pensiamo a come rendere le nostre esistenze sempre più durature ma non pensiamo a come renderle più ricche di significato”.
“Abbiamo a che fare con volti nuovi di problemi antichi: la parola “idoli” sta a indicare delle questioni che l'uomo si pone sempre come problema o come piste da seguire che però lo portano verso il nulla. Possono cambiare i nomi, le immagini, le retoriche: però questi sono i problemi che l'uomo ha sempre avuto, che oggi hanno delle edizioni nuove che vanno lette, comprese”. 
Il progresso in questo senso non acquisisce una valenza per forza negativa o positiva. “Non bisogna mai aver paura del progresso, mai: perché il progresso è normale. Bisogna vedere se il progresso coincide con lo sviluppo: il progresso che non coincide con lo sviluppo, infatti, diventa una violenza”. 
“Spunti illuminati e su cui il festival di luglio proporrà ulteriori approfondimenti – sottolinea Massimo Polledri, direttore artistico del Fol in Fest – Quando c’è un cambio d’epoca gli uomini si sono ritirati negli eremi di montagna a pensare o sono saliti per vedere meglio l’orizzonte. Per questo, in un momento in cui cambia il modello antropologico Fol in Fest che rappresenta i quattro Comuni più alti di Piacenza si pone anche temi apparentemente difficili."

Il Fol in Fest, che dal 23 al 27 luglio celebrerà la sua quarta edizione, è promosso dai comuni di Alta Val Tidone, Morfasso, Ferriere e Ottone.

Nelle foto: dall'alto, da sinistra Massimo Polledri, il vescovo Adriano Cevolotto e Davide Rondoni; il pubblico presente.

Pubblicato il 30 giugno 2025

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente