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Lo Stabat Mater di Scarlatti risuona nella cripta della Cattedrale

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Un capolavoro senza tempo, il 15 settembre, ha trovato nuova vita nel cuore della cripta romanica della cattedrale di Piacenza. La musica dello Stabat Mater di Alessandro Scarlatti (1660–1725), pagina tra le più alte delle composizioni sacre barocche, è stata protagonista di un concerto che ha saputo intrecciare arte e spiritualità in un contesto di rara suggestione.
L’esecuzione, affidata all’Orchestra di Archi del Conservatorio Giuseppe Nicolini di Piacenza, diretta dal maestro Giuseppe Camerlingo, ha visto la partecipazione del soprano Anna Chierichetti e del contralto Elisa De Toffol, interpreti capaci di dare voce alla profondità mistica e alla tensione emotiva di questa straordinaria composizione.

Scritto nel 1724 per l’Arciconfraternita dei Cavalieri di San Luigi di Napoli, lo Stabat Mater è un vertice assoluto della produzione sacra di Scarlatti. La struggente sequenza medievale che contempla il dolore di Maria ai piedi della croce si trasfigura, nella scrittura intima ed espressiva del maestro napoletano, in un dialogo di drammaticità intensa e contemplazione luminosa, dove fede e raffinatezza musicale si fondono in perfetto equilibrio.
L’iniziativa, ideata e coordinata dallo stesso Camerlingo e promossa dal Conservatorio Nicolini insieme all’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Piacenza-Bobbio, ha avuto come obiettivo non solo la riscoperta di un capolavoro musicale, ma anche la valorizzazione del patrimonio artistico e spirituale del territorio. La scelta della cripta, con le sue colonne e la sua atmosfera di raccoglimento, ha reso l’esperienza ancora più intensa, permettendo al pubblico di vivere un incontro indimenticabile tra musica, fede e bellezza.

R.T.

Pubblicato il 17 settembre 2025

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