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Rinnovato il «Progetto oratori»

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Aggregazione e formazione, per favorire la socialità dopo l’isolamento determinato dalla pandemia e prevenire il disagio giovanile tra i preadolescenti e gli adolescenti della provincia di Piacenza. È l’obiettivo del Progetto Oratori, che vede impegnate la Fondazione di Piacenza e Vigevano e la Diocesi di Piacenza-Bobbio e che si basa sul ruolo aggregativo ed educativo dei centri parrocchiali distribuiti sul territorio.
Il protocollo d’intesa, sottoscritto nei giorni scorsi dal presidente della Fondazione Massimo Toscani e dal vescovo monsignor Adriano Cevolotto, rinnova gli elementi caratterizzanti e fondamentali dell’iniziativa avviata nell’estate 2018.

Gli oratori, per la loro vocazione a centri di incontro e di socializzazione, e per la capillarità della loro distribuzione sul territorio, rappresentano una “rete” ideale per rispondere alle esigenze dei ragazzi. Il progetto mira a contribuire a contrastare l’insorgere di situazioni di disagio grazie alle attività di educazione e formazione, mirate a favorire l’aggregazione dei più giovani, anche adottando un approccio multidisciplinare.

L’oratorio - ha affermato il vescovo mons. Cevolotto - non è semplicemente un “luogo”, ma una “mentalità” per incontrare le persone nel territorio. Dovrà diventare in futuro nei nostri territori un vero e proprio laboratorio di educazione e di formazione, un luogo dove le nuove generazioni, gli adulti, le famiglie, possono dialogare, camminare nelle vie della vita, facendo pratica e tirocinio di libertà e di responsabilità, di coscientizzazione e di solidarietà.
I nostri spazi aggregativi parrocchiali in Diocesi - ha proseguito - dovranno diventare sempre più ambienti di progettazione, di accoglienza, di relazioni vere, nei quali le persone costruiscono i loro ideali, maturano le loro scelte, rispondono alle loro domande più profonde: insomma desideriamo favorire la crescita integrale della persona di un giovane sia come cittadino sia come soggetto animato dalla fede.

Il Vescovo ha ringraziato il presidente della Fondazione Massimo Toscani "per la costante attenzione che rivolge verso i progetti educativi e di formazione organizzati dalla  Diocesi".

Il presidente Toscani ha sottolineato come il tempo della ripartenza e della riapertura che stiamo ora vivendo, consenta ai giovani di recuperare i contatti mancati nei mesi scorsi e ha evidenziato i grandi risultati ottenuti dal progetto dal suo avvio ad oggi. Si tratta di un progetto, ha affermato Toscani, che "ci consente di rispondere a bisogni educativi e all’esigenza di socialità e aggregazione dei ragazzi, ancora maggiore dopo la pandemia”.

Il protocollo impegna la Fondazione a farsi carico dell’erogazione di adeguati contributi (90.000 euro) che consentano la proposta educativa, mentre la Diocesi ha il compito di organizzare il network degli oratori, definendo le attività che, una volta condivise dal comitato di coordinamento secondo le adeguate strategie, vi vengono realizzate.

Il progetto - il cui bacino d’utenza complessivo è stimato in circa 3500 minori - è realizzato mediante due livelli complementari: il livello dell’identità personale, nel quale i giovani vengono aiutati a “scoprire” la propria identità (conoscenza di sè, sviluppo delle proprie doti, accettazione dei propri limiti), ed il livello della consapevolezza del proprio ruolo nella costruzione del bene comune.

Lo scopo è educare al dialogo ed a riconoscere il valore dell’altro, anche avvicinandosi ad esperienze guidate di servizio e di protagonismo giovanile per sperimentare che il proprio modo di agire può cambiare la vita propria e degli altri.
Negli oratori vengono proposte attività ampie e diversificate, modi di partecipare che esaltano la ricchezza della diversità e rispondano a varie esigenze e capacità di adesione: aggregative, culturali, artistiche, ludiche e sportive. Tutte le attività, singolarmente e nel loro insieme, intendono far maturare i preadolescenti e gli adolescenti nella acquisizione di conoscenze, nell’interiorizzazione di atteggiamenti e nella produzione di comportamenti, stabiliti in base all’età e alla maturità dei ragazzi.

Pubblicato il 29 maggio 2021

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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