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Nel ricordo di don Vittorione

don vittorio  pastori

“Non sembra vero che solo l’anno scorso abbiamo celebrato il 25 anniversario della morte di don Vittorione con eventi eccezionali e quest’anno, al tempo del Covid, siamo qui in un piccolo gruppo a farne memoria”.
Così don Maurizio Noberini, presidente di Africa Mission, nella chiesa di Santa Franca, ha ricordato don Vittorio Pastori. Una celebrazione molto più modesta rispetto a quella dell’anno scorso: una tre giorni a Varese, città natale di don Vittorio, a cui aveva partecipato anche l’Arcivescovo di Milano e un folto pubblico. Quest’anno si è vissuto una messa di anniversario intima e raccolta in cui don Noberini ha voluto ringraziare il Signore per il dono che ha fatto alla chiesa di don Vittorio.
Pastori, eclettico personaggio, nei primi anni Cinquanta apre a Varese un ristorante, "Da Vittorio", che ha riscosso notevole successo. Nel 1966 avviene l’incontro con l’allora parroco di Varese, Enrico Manfredini per il quale, quando fu nominato Vescovo di Piacenza, lascia il ristorante seguendolo nel suo ministero in terra piacentina.
È del 1972 il primo viaggio di don Vittorio a Karamoja una terra molto povera. L'impatto con la fame e la miseria lo colpisce profondamente. Al ritorno in Italia, fonda Piacenza il Movimento Africa Mission e, dieci anni dopo, la ONG ONLUS Cooperazione e Sviluppo allo scopo di portare aiuti concreti alle popolazioni povere dell'Africa. 
Don Vittorio, nella sua vita, ha continuato instancabilmente ad inviare aiuti all’Africa. Dal 1992 sono stati inviati 92 aerei cargo, 265 container, 45 tir, 13 milioni di chili di generi di prima necessità, sono stati realizzati 1168 pozzi per l'acqua potabile e riparati   altri 1780. Sono stati inoltre realizzati, grazie a lui, 18 progetti di sviluppo anche in altri paesi africani (settori: idrico, sanitario, agro-zootecnico, socio-educativo).
Dopo aver compiuto all'inizio del 1994 il suo 147º viaggio in Uganda, è morto d’infarto, poco dopo il rientro in Italia, il 2 settembre 1994.
A 58 anni Vittorio Pastori ha voluto diventare sacerdote. “Perché questa aggiunta del sacerdozio?”. Si è domandato don Noberini, durante la celebrazione in Santa Franca. “Perché don Vittorio voleva testimoniare - ha aggiunto - che non era semplicemente una persona generosa che si metteva davanti per apparire. Nel sacerdozio ha voluto essere totalmente a servizio della chiesa, per far comprendere meglio che al centro della sua fatica e della sua opera c’era il Signore”.
“Nella la sua vicenda - ha concluso don Maurizio - vediamo vari passaggi: da laico a diacono, da missionario a sacerdote. La sua è stata una testimonianza completa di vita cristiana che ci viene lasciata in eredità per continuare il suo cammino”.

Riccardo Tonna

Ascolta l'audio   

Oubblocato il 5 settembre 2020

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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