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Continuare a cercare Cristo

guarda cielo
I sogni del profeta Daniele ci raccontano di visioni terribili, di tenebre e bestie feroci. Così Dio ci insegna a leggere la storia e dobbiamo pregare lo Spirito Santo di concederci di guardare con gli occhi di Dio, occhi misericordiosi!
Dobbiamo riconoscere che a volte passano anni prima di riuscire a comprendere segni e sogni che hanno segnato la nostra vita.
Che cosa davvero Dio ci voleva mostrare in quel momento attraverso quella visione, di così fondamentale per la nostra vita?
A volte ci ha fatto incontrare delle persone, altre volte ci ha fatto cadere in basso per sperimentare che senza di lui, nulla possiamo.
A volte siamo stati presi da una grande gioia e da un evento che non ci aspettavamo, a volte un grande dolore ci ha chiesto di rientrare in noi stessi.
Quanti anni e quante forze abbiamo perso nel contrastare i disegni di Dio?
Con quanta pazienza invece lui continua a tessere la nostra storia di salvezza!
Nonostante il nostro temperamento, il Signore continua il suo cammino di santificazione della nostra vita attraverso l’amore.

L’ultima visione notturna di Daniele rivela di aver visto un Figlio d’uomo e quello è l’unico e il solo sguardo che dobbiamo conservare sulla nostra storia: riconoscere il Figlio dell’uomo.
Daniele vive una progressione e così noi dobbiamo cercare Cristo, per entrare appieno nella nostra verità, iniziare la ricostruzione e la resurrezione.
Anche se sino ad ora abbiamo apparentemente perso molto tempo facendo anche tanta fatica, dobbiamo aver fiducia nel suo arrivo che ricomporrà ogni nostro singolo giorno.
Non finisce tutto qui!
Abbi già sulla tua vita di oggi uno sguardo rivolto al cielo e alla vita eterna, per cui potrai dire che tutto è stato redento!
C’è la fatica da vivere, ma ci attende la resurrezione.
Già da oggi possiamo fare un atto di fede, sapendo che arriveremo fino a un certo punto, ma il Signore può condurci oltre, con la Grazia che ci precede.
Maria ci prende per mano ed è l’aiuto più grande che Dio ci ha concesso lungo il cammino, per trovare il coraggio di vivere la nostra storia attraverso il suo dono di sé. 

Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 29 novembre 2019, Dn 7,12-14

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 5 dicembre 2019

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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