Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Quella presenza che si fa miracolo e colora la nostra vita

Jesus temple

Gesù venne a Nazareth dove era cresciuto e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa dove era scritto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me”.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
Mentre inizialmente tutti lo ascoltavano con stupore, vi era chi lo voleva lapidare.
Ecco, la missione di Gesù inizia con un rifiuto.
Gesù ha riportato alla storia il primo grande rifiuto di Adamo, di quell’uomo cioè che non credeva realmente all’amore di Dio, affinché questo rifiuto si tramutasse in fiducia.


È come se davanti alle opere belle citate nel libro del profeta Isaia, seguisse un annuncio di gioia; un annuncio per cui anche i più derelitti, con le oro sofferenze e fatiche, fossero invitati a sciogliere i loro nodi e ad andare in pace, come se tutto fosse risolto.
Gesù oggi annuncia il compimento della Parola anche quando la bellezza della Parola di Dio non riesce a incidere il cuore della sua gente.
Quando il Signore non corrisponde alle nostre aspettative, nasce in noi il rifiuto. Aspiriamo a essere padroni nel nostro agire quotidiano, ma dinanzi all’arrivo di Dio si sconvolgono i piani e noi non ci fidiamo di quello che non possiamo controllare.
Invece Gesù ci ricorda che la mancanza di fiducia non permette alcun miracolo, né di osservare i ciechi che vedono, né gli storpi che camminano, né i prigionieri liberati.
Torniamo a casa e siamo sempre al punto di prima, perdendoci il miracolo che Dio già compie ora nella nostra vita, perché occhi immobili ci limitano nella sua visione come figlio di un falegname e non come il Signore della storia.
Riceviamo l’Eucaristia ma fondamentalmente non cambiamo niente se non crediamo che questo esserci di Gesù è già il miracolo che colora la nostra vita.
Allora abbiamo bisogno di esperienze concrete per rafforzare la nostra fede anche attraverso pellegrinaggi, devozione, perché non ci basta niente e non ci lasciamo cambiare da niente. Ricominciamo tutto come prima.
E invece Gesù ci ricorda che nel momento in cui si crede veramente, iniziano grandi stravolgimenti quotidiani; ma ci viene chiesto un atto di fede.

Il rifiuto del Figlio di Dio è rifiuto della vita eterna secondo misericordia ed è insito nell’uomo dal peccato originale.
Tutti i giorni dobbiamo compiere quest’atto di fede che ci accompagna fin sotto la Croce dove ancora satana tentò il Signore con parole di spregio.
Oggi ci viene chiesto di pensare e agire secondo Cristo e di fare sì che le nostre scelte quotidiane si rinnovino nel rapporto con Lui.
Deve crescere la fede nel Figlio di Dio e la consapevolezza che oggi siamo più forti di ieri, nella sua grazia, chiamandolo dentro le situazioni che si presenteranno. Così vedremo piccoli miracoli quotidiani anche per noi.

Estratto dalla Lectio mattutina di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo
del 2 settembre 2019, Lc 4,16-30

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 9 settembre 2019

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. Messa in ricordo di suor Leonella
  2. A Castel San Giovanni la festa Interculturale
  3. Festa di Maria Bambina al santuario di Monte Penice
  4. Festa multietnica a Fiorenzuola
  5. Monteventano in festa
  6. Marcia benefica a Quarto
  7. Patrimonio culturale religioso, convegno in Cattolica
  8. Cosa facciamo dei doni ricevuti?
  9. «Antichi organi», concerto nella chiesa di San Nicolò
  10. «Circoli virtuosi», giornata di formazione per insegnanti
  11. È morta suor Ambrogina
  12. Al Poggio il ricordo di don Villa
  13. Festa di Maria Bambina a Santa Maria del Monte
  14. Rompeggio in festa per don Scotti
  15. Fiorenzuola, reading meditativo in Collegiata
  16. Scrivellano in festa
  17. Antichi organi, il primo concerto a Bobbio in S. Colombano
  18. Kronos, «Piacenza illuminata» e tappa a Carpaneto e Borgonovo
  19. Restaurata la chiesa di Montebolzone
  20. Tradizioni piacentine/10 - L'urbanistica piacentina
  21. Bedonia, esercizi spirituali per adulti
  22. Tradizioni piacentine/9 - I mediconi di una volta, i madgon
  23. Storie d’estate: «La Bruna ci ha portato il sole»
  24. La chiesa di Quarto compie 180 anni
  25. Festa Missionaria a Podenzano
  26. A Rezzanello si ricorda suor Leonella
  27. Storie d’estate: l’ex sindaca-oste
  28. Tradizioni piacentine/7 - Le fiere di paese
  29. Tradizioni piacentine/8 - Immagini sacre nelle vie cittadine
  30. Bobbio, dal 18 la Settimana della Letteratura
  31. Tutta la vita è camminare
  32. Sarmato, il «San Rocco» a don Barbattini
  33. A Bedonia si parla di don Bobbio
  34. Mobilità sostenibile, l’obiettivo è tagliare del 30% le emissioni di CO2 da qui al 2025
  35. Storie d’estate: da postino a micologo
  36. Si inaugura l'oratorio di san Rocco ad Ottone
  37. Tradizioni piacentine/6 - Quel «diavoletto» nella chiesa del Corpus Domini
  38. Storie d'estate: i negozi di montagna
  39. Cicogni in festa per la Madonna delle Grazie
  40. Tradizioni piacentine/5 - Un protagonista della poesia piacentina: don Luigi Bearesi

Sottocategorie

  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    16

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies