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Tradizioni piacentine/3 - Una grande studiosa del nostro passato, Carmen Artocchini

fiore3 Artocchini


— di Fausto Fiorentini —


Non si può parlare delle tradizioni piacentine senza ricordare la studiosa che ha analizzato da diverse angolazioni questo settore, facendone un capitolo importante della storia piacentina: tutti avranno capito che parliamo di Carmen Artocchini che ci ha lasciati il 10 dicembre 2016 all’età di 91 anni, dopo una vita dedicata all’insegnamento e alla ricerca storica e culturale.
Fu anche apprezzata giornalista, ovviamente sempre con un occhio di riguardo alla piacentinità.
Passatempi preferiti la montagna e visite a luoghi di cultura, anche all’estero.

Era dotata di uno spirito indipendente e non mancava all’occorrenza di capacità combattiva, ma sempre nel più ampio rispetto.
Ho avuto la fortuna di realizzare con lei una pubblicazione, “La medicina a Piacenza tra scienza e superstizione” (Avis Tip.Le.Co., 1979) e posso testimoniare quanto fosse disponibile al dialogo anche se non propensa a nessuna concessione nel caso avvertisse qualche dissonanza.

Tra tutte le iniziative realizzate per ricordare questa protagonista della cultura piacentina, la più importante ed utile ci sembra la recente pubblicazione di un volume che sintetizza il lavoro che ha svolto nell’intera sua vita: “Qualcosa as plucca seimpar. Bibliografia degli scritti di Carmen Artocchini, 1945-2018”, a cura di Patrizia Anselmi, Enzo Latronico e Daniela Morsia; volume 34 della Biblioteca Storica Piacentina, edito dalla Tip.Le.Co., 2018 .

Le opere principali di Carmen Artocchini sono "Il folklore piacentino", "Castelli piacentini", "400 ricette della cucina piacentina", "Tradizioni popolari piacentine", "Le padrone di Parma e Piacenza".
Vi sono poi i numerosi articoli apparsi su “Libertà” o altre pubblicazioni.

Oltre ad essere un'importante ricercatrice con grande familiarità con gli archivi (aveva studiato anche paleografia), sapeva anche divulgare il proprio sapere attraverso gli strumenti di comunicazione di massa.
Indubbiamente un'importante benemerita della cultura piacentina.

Pubblicato il 1° agosto 2019

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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