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Il maestro Benaglia: «a Chiaravalle con le corali alle quali sono più affezionato»

benaglia

Per l'edizione 2019 del concerto dell'Infiorata - in programma il 30 giugno alle ore 21 all’abbazia di Chiaravalle della Colomba - sono state scelte pagine di Vivaldi, uno dei massimi compositori del barocco, un genere che piace molto e definito moderno.
Le musiche saranno proposte da Coro Vallongina, corale polifonica Ars Nova e coro da camera dell’Accademia concertante d’archi di Milano.
Abbiamo chiesto al direttore concertatore, il maestro Mauro Ivano Benaglia, perché, escludendo le ragioni filologiche, Vivaldi e la musica del suo tempo piacciono così facilmente.
"La conseguenza armonica delle composizioni, facilmente intuibile; il susseguirsi di melodie affascinanti e soprattutto la ritmica progressione che porta sempre a risoluzioni comprensibili a tutti, sono la ricetta vincente. Ho visto battere il piede del pubblico sui tanghi più sinuosi di Astor Piazzolla ma non dimentico il ritmato movimento delle teste del pubblico che scatta immediatamente sulle prime note della Primavera di Vivaldi".
"Antonio Vivaldi - prosegue il Maestro - è stato il compositore italiano più rappresentativo di quel periodo e la sua solarità, il suo modo di trattare voci e strumenti è stato, così come è, unico ed inimitabile. Da organista ricordo le trascrizioni per organo effettuate da Johann Sebastian Bach dei suoi concerti tratti dall’Estro Armonico. Una musica adatta a tutti gli strumenti per la grandezza dell’ispirazione".

— Maestro, Le Quattro Stagioni e il Gloria, come stanno insieme?
La musica a programma che troviamo nelle celebri e celebrate "Quattro Stagioni" traspare in ogni battuta dei quattro concerti: dal canto degli usignoli al fragore della tempesta. Come se all’orchestra d’archi Vivaldi volesse dare, oltre all’effetto timbrico, la parola per raccontare la natura, i suoni, le sensazioni.
Da uomo di chiesa e sacerdote non poteva che completarsi ampliando l’organico delle sue composizioni con la voce umana del coro al quale affidare il testo sacro della liturgia più severa.
Ascoltare le "Stagioni" e il "Gloria" è come ascoltare una voce che ci guida nell’armonia barocca e ci racconta la storia di quell’epoca di cui Vivaldi è stato sicuramente il più grande portavoce.

— Domenica dirigerà in formazione tre cori per il "Gloria", lei è noto per dirigerne ben più!
Definisco simpaticamente "kolossal" i concerti che interpreto unitamente a tante corali polifoniche.
A Chiaravalle ci saranno le corali alle quali sono più affezionato, con le quali abbiamo instaurato un affiatamento difficilmente raggiungibile.
Grazie all’amicizia con il maestro don Roberto Scotti, direttore del coro Vallongina, stiamo realizzando produzioni concertistiche uniche e di grande livello; non escludo a breve qualche sorpresa che ci porterà, oltreoceano per un evento destinato a diventare "storico" per le nostre formazioni".

Il concerto di Chiaravalle, "Uno Stradivari all'Infiorata", è uno degli appuntamenti della rassegna "Voci nei chiostri", promossa dall'Associazione Emiliano-Romagnola Cori (Aerco), con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, Feniarco, Festa della Musica, inoltre Comune di Alseno e con l'adesione di sponsor locali: Fondazione di Piacenza Vigevano, Cantine 4 Valli, Rossetti, Peveri e Gas Sales.

Pubblicato il 26 giugno 2019

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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