Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

«La Chiesa non è un'azienda», incontro in Cattolica

Alberto Perlasca della Segreteria di Stato vaticana spiega qual è il modello migliore per una gestione trasparente dei beni ecclesiastici

albertoPerlasca

Alla giornata di studi dell’11 aprile in Cattolica, incentrata sul lessico per gestire il patrimonio degli enti della chiesa, era presente anche mons. Alberto Perlasca, membro della Segreteria di Stato vaticana.
A lui il compito di interrogarsi – chiarendone obblighi e necessità - su un modello efficace di trasparenza per la Chiesa, ma anche di ribadire l’assoluta specificità della “mission” ecclesiastica rispetto alle aziende tradizionali.
Il “succo” è che buona parte della auspicata chiarezza comunicativa nella gestione dei beni della Chiesa, deve passare anche, e soprattutto, dalla capacità di farne comprendere la peculiare natura non speculativa.

Mons. Perlasca, parliamo di trasparenza nella gestione dei beni: quale modello per la Chiesa?
Innanzitutto un modello che ci permette di realizzare il codice di diritto canonico.
Noi stiamo parlando di Chiesa e di beni ecclesiastici, cioè di beni che devono essere amministrati, gestiti e tutelati in vista del perseguimento dei fini istituzionali della Chiesa.
La mia preoccupazione è che vedo importare nel diritto canonico molti elementi che fanno parte del diritto civile: questa operazione, se non è attentamente vigilata, può portare delle conseguenze negative

Ma quindi che rapporto c’è tra la gestione dei beni della Chiesa e la gestione dei beni di un’azienda normale?
Come detto, credo che importare stili, prassi, diritti e norme che non fanno parte della Chiesa non è la strada migliore, non stiamo parlando di un’azienda e quindi non va gestita come tale.
Categorie come accountability, compliance, trasparenza, stewardship ci possono sì essere, ma solo in un modo e in una misura adeguata alla Chiesa.
Non sempre l’attività economicamente più vantaggiosa è anche l’attività pastoralmente più efficace, come non sempre l’attività pastoralmente efficace è quella più economica.
Ci sono altri criteri, la nostra finalità infatti non è quella di fare cassa, ma bensì di verificare una sostenibilità nel tempo dei progetti.

Quali obblighi deve avere la Chiesa in termini di trasparenza?
È fondamentale che siano chiari i fini per cui si usano i beni: quelli propri della chiesa sono trascendentali.
Anche laddove non ci siano in gioco delle grandi cifre è importante quindi che ci sia chiarezza sulle finalità, ma anche sui soggetti e le modalità di gestione.
Rientra nel concetto di trasparenza anche la valutazione delle singole attività ecclesiali: a volte si investono grandi capitali sia in termini economici che umani, ma poi il risultato è assolutamente insignificante. Nella trasparenza rientra quindi anche riconoscere il fallimento o i successi di una determinata attività.

Si può dire quindi che trasparenza vuol dire comunicare bene?
Esattamente, riscontro però da parte nostra una certa incapacità a comunicare.
Ciò che dobbiamo imparare a fare è comunicare bene: ciò non significa dire ciò che la gente vuol sentirsi dire, ma che si comunichi qualcosa che la gente possa capire e che la possa interessare.
Ecco perché la comunicazione deve essere sempre mediata, e perché la trasparenza non può essere ridotta semplicemente al dato numerico, tecnico o di bilancio.
Noi siamo soltanto degli amministratori, i beni sono beni della Chiesa, e per giustizia dobbiamo rendere conto di quello che facciamo.
È importante però avere una buona amministrazione non solo dove si hanno grosse cifre a disposizione, ma anche dove si hanno meno soldi.
Anzi, proprio perché sono pochi, devono essere amministrati bene.

Federico Tanzi

Pubblicato il 26 aprile 2019

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. Don Cignatta, don Malinverni e don Tiengo: nomine in diocesi
  2. Risate a sostegno de «La Ricerca» con «I amis ad Pontnur»
  3. Domenica 12 «Solo cose belle»
  4. Festa di San Marco a Bedonia
  5. Castell'Arquato rende omaggio al genio di Leonardo
  6. Nel ricordo di don Beotti, Berti, don Borea, Daveri e Ziliani
  7. Mcl, Convegno provinciale
  8. «Di cosa abbiamo fame?», l'Acr alla Galleana
  9. UCSI, in carica il nuovo direttivo
  10. Al Jolly il film sul perdono «Il miglior regalo»
  11. Mcl, commedia dialettale a Gragnano
  12. Sulle tracce di Leonardo con Museo Kronos e Cooltour
  13. Rinviata al 9 giugno la visita a Vigolo Val Nure
  14. Dopo di Noi, appuntamento il 16 aprile
  15. I Vigili del fuoco riempiono la vasca battesimale in Cattedrale
  16. Casa del Fanciullo, seguire l'educazione integrale restando al passo con i tempi
  17. «Sguardi oltre la croce» in scena a Bobbio
  18. CIF Piacenza, concorso per le scuole
  19. Tv2000, rinviata la partecipazione dei coniugi Garattini
  20. È morto il dott. Lunati
  21. Mons. Rivella all’Università Cattolica
  22. La meraviglia e le domande de «I due di Emmaus»
  23. Alla scoperta della chiesa di Vigolo Val Nure con FAI e Ufficio beni culturali
  24. 70 di «Casa del Fanciullo», convegno in «Cattolica»
  25. Serata di Quaresima a Sant'Antonio a Trebbia
  26. «Allunga la tua mano» su Tv2000 (2)
  27. Giropizza benefico con la «Ronda della Carità»
  28. Il maestro del colore D'Anty al Museo Collezione Mazzolini
  29. Comune di Piacenza e Associazione Oratori insieme per i giovani
  30. «Papà Gianpietro» al Cine Fox di Caorso
  31. Religiose in festa per gli anniversari di professione
  32. Torneo di burraco per un pulmino alla «Pellegrina»
  33. A teatro per la missione di Lengesim
  34. Kronos, laboratori e visite guidate in occasione di «Piacenza in fiore»
  35. A Casalpusterlengo il saio delle stigmate di san Padre Pio
  36. Verdi visto dai suoi contadini
  37. Disabili sempre più autonomi con i «Week end di sollievo»
  38. Còccioli Mastroviti: dal Convegno su Geernaert nuove piste di ricerca
  39. Delegazione piacentina al Convegno nazionale Caritas
  40. Un calcio balilla da San Lazzaro a Moroto

Sottocategorie

  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    16

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies