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Disabili sempre più autonomi con i «Week end di sollievo»

Firmato in Fondazione il protocollo d'intesa. Coinvolti anche i Distretti di Levante e Ponente

sollievo

Il progetto “Week end di sollievo” non lascia, ma raddoppia.
Partito nel 2015 con lo scopo di sperimentare nuovi percorsi di autonomia dalle famiglie per persone affette da disabilità di vario genere, dopo quattro anni è ancora in piedi e, mantenendo la stessa filosofia, mira adesso ad espandere e potenziare il proprio raggio d’azione coinvolgendo nuovi soggetti e dando vita ad attività sempre più specifiche e funzionali alla tematica affrontata.
In virtù di ciò nella mattinata del 26 marzo, nella sede della Fondazione di Piacenza e Vigevano a Piacenza, è stato firmato un nuovo protocollo d’intesa, sottoscritto da tutti i rappresentanti dei soggetti che sono coinvolti nell’iniziativa sin dal primo giorno, a cui si sono aggiunti il sindaco del Comune di Castel San Giovanni, Lucia Fontana, e di Fiorenzuola d’Arda, Romeo Gandolfi, in rappresentanza dei Distretti di Levante e Ponente.
Con loro a firmare la convenzione c’erano il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Massimo Toscani, il sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Piacenza, Luca Baldino, Vittoria Albonetti della Fondazione Pia Pozzoli – Dopo di Noi Onlus, Daniela Chinosi, legale rappresentante di Ati Aurora Domus, La Gemma e Assofa, e Pino Gaidolfi, dell’Associazione William Bottigelli.

“Si tratta della prosecuzione di un progetto iniziato qualche anno fa e che ha dato esiti molto positivi – ha spiegato il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Toscani –. Il «Dopo di noi» è un problema che inizia realmente solo negli ultimi tempi ad essere avvertito con chiarezza: il soggetto disabile, fragile, per lungo tempo è stato infatti sostanzialmente nascosto, quasi come se ci fosse un «peccato» da scontare".
"Questa percezione sta cambiando – ha poi evidenziato – inoltre, il «Dopo di noi» non è ormai più semplicemente da intendere come quella situazione per cui quando non ci saranno più i genitori i figli saranno accuditi da altri, ma diventa anche un «Dopo di noi» da intendere come un «per loro». In questo modo si lavora affinché i soggetti con disabilità possano uscire sin da subito dall’ambito familiare e capire che c’è qualcuno intorno con cui poter vivere, oltre che per sviluppare un’esistenza più autonoma”.
Obiettivi dell’iniziativa, quindi, da un lato instradare sin da subito i soggetti più fragili verso una maggiore autonomia ed indipendenza nella vita di tutti i giorni, dall’altro offrire vicinanza ed aiuto ai genitori degli stessi, garantendo anche momenti di distacco e “alleggerimento” del carico di cura.
“Il progetto vuole essere anche un modo per regalare una «boccata d’aria» alle famiglie dei disabili – ha affermato Daniela Chinosi dell’Ati Aurora Domus, La Gemma e Assofa –. Organizziamo quindi dei weekend che iniziano il venerdì pomeriggio e durano fino alla domenica sera: in queste occasioni si dà vita a dei laboratori pensati per potenziare e rendere più autonome le persone con disabilità".
"Negli anni si sono sviluppati anche dei servizi collaterali pensati per disabili di grado lieve, chiamati «prove di autonomia» – ha infine spiegato – i ragazzi si trovano in gruppi di quattro o cinque e, sotto la guida di un supervisore educativo, provano a organizzare la giornata secondo quello che potrebbe essere in linea di massima lo schema quotidiano, andando a replicare quindi le azioni più comuni come fare la spesa, oppure le pulizie”.

Pubblicato il 27 marzo 2019

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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