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«Dio non ci annulla, viene a farci scoprire la verità su di noi»

La Priora del Carmelo di Piacenza ha tenuto la prima Lectio quaresimale. Prossimo appuntamento il 28 marzo al Monastero delle Benedettine

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Si è svolta al Monastero delle Carmelitane Scalze di via Spinazzi a Piacenza la prima Lectio Quaresimale in programma in diocesi.
La lectio, intitolata “Dal baco alla farfalla: la trasfigurazione come itinerario di trasformazione”, è stata tenuta dalla priora suor Maria Agnese del Preziosissimo Sangue alla presenza di un gran numero di persone nella serata del 14 marzo.

Il momento di riflessione e preghiera – presieduto dal vescovo mons. Gianni Ambrosio – è ruotato attorno all’episodio della Trasfigurazione di Gesù contenuto nel Vangelo di Luca (9, 28b – 36). Qui Gesù, dopo essersi condotto sul monte i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, nel momento della preghiera cambia aspetto e la sua veste diviene “candida e sfolgorante”.
In questo contesto si verifica l’apparizione di Mosè ed Elia che conversano con Gesù, e si ode infine una voce proveniente da una nube, che ne dichiara la figliolanza divina.
“Abbiamo appena cominciato la Quaresima, abbiamo appena incominciato a sentire Gesù e già tutto è cambiato, trasfigurato – queste le parole di suor Maria Agnese – . Trasfigurazione come trasformazione, come cammino: un cammino che dura una vita e passa attraverso gli incontri, cambia il nostro aspetto, il nostro corpo e il nostro volto".
"La Quaresima – ha proseguito la Priora - tempo definito penitenziale, è anche, e soprattutto, tempo privilegiato che la Chiesa ci offre per fare essenzialità nelle nostre vite, lasciando da parte il superfluo per dedicarsi a coltivare l’amicizia con il Signore. Ciò consente di camminare speditamente nel proprio cammino di metamorfosi, quel cammino per giungere alla verità di sé”.

“La possibilità che ci viene offerta è di quelle che non si possono rifiutare – ha proseguito nella lectio suor Maria Agnese - è l’unione con Dio, che ci rende pienamente noi stessi e ci fa capaci di vera carità, accoglienza, e comunione. Il brano della Trasfigurazione ci parla di questo cammino, che ci conduce non a cambiare la nostra vita, bensì ad accoglierla ad amarla, senza gettare via nulla, aprendoci alla metamorfosi".
"Dio non abita in noi per espropriarci o annullarci, tutto quello che si perde viene lasciato per fare spazio a qualcosa di nuovo che ci avvicina sempre un po’ di più verso la verità di «noi». A dimostrazione che non vuole annullarci - ha infine spiegato -, Dio si manifesta nella nube che adombra: se non fosse infatti quell’ombra a illuminare, la pura luce inghiottirebbe ogni apparire. La luce divina quindi non annulla il sé, proprio perché è nube, ombra essa stessa. Allora nella scena si crea un buio, un buio rispettoso dell’uomo e della sua incapacità di portare il peso della luce, ma anche un buio al servizio della luce, perché nell’oscurità la luce divina possa essere veramente vista”.

Le Lectio quaresimali proseguono giovedì 28 marzo, ore 21, al “Monastero Monache Benedettine” (corso Vittorio Emanuele) con l’intervento dell’abbadessa madre Maria Emmanuel Corradini sul tema “Mi ha amato e ha dato se stesso per me (Gal 2,20) Cosa significa questo per me?”; e infine giovedì 4 aprile, ore 21, con l’appuntamento in Cattedrale e la lectio “I discepoli di Emmaus” di Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose.
Il momento di preghiera è sempre presieduto dal vescovo mons. Gianni Ambrosio.

Federico Tanzi

Pubblicato il 18 marzo 2019

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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