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Meditazione in San Giovanni in Canale

 corradini

Una meditazione sulla vita, sulla predicazione di Giovanni il Battista, sul suo rapporto con Gesù e sulla sua morte attraverso la lettura del vangelo, l'arte e la musica dolce dell'arpa. La seconda serata dal titolo “Si chiamerà Giovanni" organizzata dalla parrocchia di Santa Brigida e San Giovanni in Canale in preparazione della festa patronale del 24 giugno si è svolta nel coro della basilica di via Beverora in un’atmosfera di raccoglimento e preghiera. Il parroco don Riccardo Lisoni ha presentato l’iniziativa come un modo per entrare nei racconti evangelici della vita di Giovanni il Battista cui corrisponderanno le cinque tele dell’artista Franco Corradini inaugurate proprio il 24 giugno e collocate nel corridoio del chiostro di San Giovanni in Canale.

La serata è stata caratterizzata da un alternarsi di Parola con il commento al Vangelo di don Giuseppe Busani e l’accompagnamento all’arpa di Francesca Perotti. Un andamento “forte-piano” che pareva fatto su misura sulla predicazione del Battista presentata da don Giuseppe Busani come veemente, decisa, una predicazione che è lo specchio della forte personalità del Battista cui corrisponde lo stile di vita austero. Da “voce che grida nel deserto” profetizzante un fuoco purificatore che si abbatte sui peccatori privi di conversione, “Giovanni si relativizza, fa un’esperienza che lo sconvolge e che lo porta a ritirarsi e a far posto a Gesù”, chiarisce don Giuseppe Busani, “e questo avviene proprio nel momento del battesimo di Gesù, riconoscendo il più forte che gli si sottomette a fianco dei peccatori: prima c’è il perdono e poi la conversione, non più la necessità di conversione per ricevere il perdono”.
Ecco l’andamento forte-piano che porta Giovanni dalla potente voce della predicazione al silenzio della prigionia, dalla proposta del battesimo di acqua al farsi da parte per far crescere Gesù (“Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire”, Gv 3, 29-30).

Tra Parola e musica l’arte non gioca un ruolo secondario, anzi. Franco Corradini ha presentato la figura di Giovanni il Battista mostrando alcune parti e disegni preparatori delle opere che saranno inaugurate la sera del 24 giugno. Studi e realizzazioni che mostrano la stessa evoluzione della personalità di Giovanni il Battista illustrata da don Giuseppe Busani, riscontrabile nei colori e nelle forme dell’arte: dalle tinte forti utilizzate per la rappresentazione della predicazione e del battesimo ai toni cupi del momento della prigionia e del martirio. Franco Corradini ha chiuso la serata con una riflessione sullo scopo dell’arte ed in particolare dell’arte sacra: “Compito dell’arte è una resistenza, una lotta contro l’ignoranza, la violenza, la morte (…), l’arte sacra è una grande domanda, compito dell’arte sacra è scavare il cielo, un tentativo di aprire un varco”.

Non rimane che attendere la solennità di San Giovanni Battista, domenica 24 giugno, con appuntamento alle 18.30 per l'inaugurazione delle opere di Franco Corradini seguita alle 19 dalla celebrazione eucaristica.

Anna Valentini

Pubblicato il 6 giugno 2018

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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