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«Lasciami Volare»: papà Gianpietro alla Besurica

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“Non è facile per un genitore lasciare che i figli volino ed escano di casa per avere la propria vita: ci vuole un grande lavoro educativo nel relazionarsi con i ragazzi e nel resistere alla tentazione di voler possedere il loro mondo. Perché un figlio non è un oggetto da avere, ma una persona e un dono”.
La riflessione è di don Franco Capelli, parroco di San Vittore a Piacenza (via Grazioli, quartiere Besurica), dove venerdì 6 aprile alle ore 20.30 interviene Gianpietro Ghidini.
“Lasciami Volare” il titolo della serata, nel corso della quale si affronterà il tema del rapporto tra giovani e adulti, genitori e figli. “Papà Gianpietro” racconterà anche la sua storia di padre che ha perso un figlio sedicenne.

“Il tema è di grande attualità - spiega don Capelli - e, per trattarlo, Gianpietro porterà anche del materiale audiovisivo”.
“L’evento si tiene appena dopo la Pasqua - prosegue - e Gianpietro ci dice che la resurrezione è possibile, che gli errori nella vita si fanno ma che da questi errori, come dalla sofferenza, si può venire fuori. Cristo ci invita a guardare all’oltre della nostra esistenza e mi pare che papà Gianpietro l’abbia fatto, mi pare un risorto che ha dato senso al suo dolore, facendo dono di se stesso agli altri in un atto d’amore”.

Pubblicato il 5 aprile 2018

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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