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Pasta e riso: obbligatoria l'indicazione dell'origine

ETICHETTE

Etichetta di origine obbligatoria per  pasta e riso: è entrato in vigore l'obbligo che secondo Coldiretti farà uscire dall’anonimato 14 milioni di quintali di grano e 450mila quintali di riso prodotti in Emilia Romagna.

“L’etichetta di origine obbligatoria che permette di conoscere l’origine del grano impiegato nella pasta e del riso – afferma il direttore di Coldiretti Piacenza Giovanni Luigi Cremonesi – mette fine all’inganno dei prodotti importati, spacciati per nazionali, in una situazione in cui un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero, come pure un pacco di riso su quattro senza che questo fosse fino ad ora indicato in etichetta”.

Un provvedimento importante anche per valorizzare la qualità della produzione piacentina: nella nostra provincia sono circa 5.500 gli ettari coltivati a grano duro.

Secondo quanto previsto dal decreto, le confezioni di pasta secca prodotte in Italia –prosegue Coldiretti – dovranno d’ora in poi avere obbligatoriamente indicato in etichetta il nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e quello di molitura. Se proviene o è stato molito in più Paesi possono essere utilizzate, a seconda dei casi, le seguenti diciture: paesi UE, paesi NON UE, paesi UE E NON UE. Inoltre, se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l’Italia, si potrà usare la dicitura: “Italia e altri Paesi UE e/o non UE”.

“Finalmente – ha concluso Cremonesi - sarà possibile sapere se la pasta che somministriamo ai nostri figli contiene il glifosate. È molto importante sostenere con la trasparenza scelte di acquisto più consapevoli da parte dei consumatori”.

Pubblicato il 18/2/2018

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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