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Da oltre190 anni le Suore Gianelline al servizio degli ultimi

suore

12 gennaio 1829. «Fu in quel dì sulla sera, che da luoghi e paesi diversi si trovarono unite, alcune senza conoscersi, tredici figlie di età e condizioni diverse, ma tutte animate dal medesimo spirito e disposte a vivere insieme, unite in perfettissima comunità». Il piccolo seme gettato in quella sera per una felice intuizione del Gianelli era destinato a divenire un albero grande che estendeva i suoi rami in molte nazioni; alla sua ombra, per parafrasare un testo evangelico, avrebbero potuto trovare attenzione, cura, edu- cazione, custodia, tanti piccoli poveri di tutto il mondo.
Fortemente volute dal Santo Vescovo per l’educazione delle povere orfanelle, le Figlie di Maria, costituirono il capolavoro della sua vita, lo specchio della sua anima, il giardino delle sue delizie; le curò con tutte le risorse della sua intelligenza e del suo cuore fino alla fine dei suoi giorni.
«Dio si nasconde nei poveri» aveva scritto nelle Regole e Costituzioni delle sue suore, con evidente riferimento al capitolo XXV di Matteo in cui siamo invitati a riconoscere la presenza del Signore nell’affamato, assetato, carcerato, forestiero, malato. Presentando al popolo di Chiavari la singolarità del carisma delle Figlie di Maria egli affermava: «Che altro vedete nelle Figlie di Maria se non spirito di beneficenza, di patrio amore, di carità, anzi di quella carità evangelica che, scordata del proprio interesse, del proprio comodo e fin di se stessa, gode farsi tutta a tutti?». È evidente il rimando all’Inno alla carità in cui Paolo afferma che: «Di tutte le virtù la più grande è la carità» ed essa «non avrà mai fine».

A Bobbio una celebrazione di ringraziamento

Mercoledì 12 gennaio alle ore 17 nella cripta della Cattedrale di Bobbio accanto alle reliquie del Santo ci sarà una celebrazione di ringraziamento per il dono delle Figlie di Maria; sparse nel mondo intero a servizio degli ultimi esse ci ricordano e ci rimandano a quel nucleo incandescente del messaggio cristiano che è «la carità», sulla quale, come afferma S. Giovanni della Croce, al termine della nostra vita saremo giudicati.

A. M.

Pubblicato il 12 gennaio 2022

Nella foto, il dipinto del Gianelli conversato nel Museo della Cattedrale di Bobbio.



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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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