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L'addio a Rosetta Casali ved. Bianchini. Venerdì 19 il funerale

la consegna dellantonino doro copia

E' morta Rosetta Casali, moglie di Giancarlo Bianchini, ex parlamentare delal Democrazia Cristiana, docente universitario e a lungo presidente dell'associazione Assofa.
Insegnante elementare, Rosetta sposò Bianchini il 2 giugno del 1966. Dal matrimonio sono nati i figli Chiara, Lucia e Francesco.
Questa sera - 17 gennaio - è in programma il rosario alle 20.30 nella chiesa cittadina di San Giuseppe Operaio. La salma domani giovedì 18 gennaio alle ore 17 dall'abitazione verrà portata nella sede dell' Assofa in via Bay.
Il funerale si svolgerà venerdì 19 gennaio alle ore 14.30 sempre in San Giuseppe. Rosetta, che fin dagli anni '70 e '80 nel mondo della scuola si è occupata di disabilità, è stata l'anima e una colonna portante della realtà dell'Assofa accanto al marito Giancarlo, il quale è morto nel dicembre 2022. Il loro sogno, fin dagli inizi del loro matrimonio, era di essere - come di fatto è avvenuto - una famiglia aperta alle esigenze dei piccoli e della società in uno stile di accoglienza e condivisione alla luce della fede.

L'incontro con Giancarlo

Rosetta - pubblichiamo alcuni passaggi di un articolo di Barbara Sartori uscito sul Nuovo Giornale nel 2022 in occasione della morte di Giancarlo Bianchini - abitava a cinquanta metri dalla casa del suo futuro marito, era catechista alla Gariverta, dove era responsabile delle bambine e poi delle ragazze dell’Azione Cattolica. Giancarlo alla comunità di mons. Scala portava la sua verve e l’esperienza di Delegato Aspirante ai campi nazionali dell’Ac. Entrambi si interrogavano sulla loro vocazione. E, forse, c’era chi sperava di vederli prete e suora. Quando si fidanzarono, la notizia non venne accolta bene. Rosetta - raccontava - aveva sempre in mente le parole del parroco. “Era una persona meravigliosa - aveva fuori dalla porta una fila di poveri a cui non negava una parola e l’aiuto - però arrivò a dirmi che, se volevo «parlare» con Bianchini, dovevo andare sul Facsal, che allora era il luogo ritenuto poco ‘decoroso’ dove andavano le coppiette”.


Ogni domenica alla Casa del Fanciullo

Che, sposandosi, insomma, ci si potesse santificare, era un orizzonte lontano nella mentalità comune. Il libro “Famiglia piccola Chiesa” di Carlo Carretto lo leggevano di nascosto, grazie a una diffusione in forma dattiloscritta.
Eppure, Giancarlo e Rosetta con altri amici davano prova che il Vangelo faceva sbocciare famiglie capaci di seminare il bene. “Con alcune coppie, come Aldo Sckokai e i genitori di don Emilio Nicolini, ogni domenica andavamo alla Casa del Fanciullo: ognuno prendeva un bimbo con sé e gli faceva trascorrere la giornata in famiglia, ma ci si ritrovava anche insieme a far festa”.
Quando per la prima volta i Bianchini andarono in vacanza con i bambini di padre Gherardo a Carenno, “io dovetti andare a dormire nella canonica - ricordava Giancarlo - perché secondo padre Gherardo non era bene che stessi nella stessa camera con mia moglie!”.

Valorizzare i talenti a partire dalla coppia

Bianchini aveva un motto, che ripeteva spesso anche ai suoi studenti all’Università: “1+ 1 deve fare almeno 3. Un rapporto, se è vero, sa valorizzare le potenzialità dell’altro. Così si arriva a fare cose che da soli non si sarebbero mai immaginate”. Il matrimonio con Rosetta è la prova del nove di questa originale formula che sfida le leggi matematiche. “Non c’è donna più lontana di lei dalle logiche della politica - ci aveva confidato nel 2016, l’anno del 50° di matrimonio - eppure mi ha appoggiato permettendomi di sviluppare un mio talento. Così anch’io ho cercato di sostenerla nel suo lavoro con i disabili”.
Bianchini ha sempre attribuito a Rosetta l’intuizione di valorizzare la ricchezza delle persone con disabilità. Maestra alle scuole speciali “Bisi” e poi alla “Due Giugno”, anche lei ruppe gli schemi, proponendo una modalità nuova di vivere la messa e di preparare ai sacramenti i ragazzi con disabilità.

La disabilità oltre le apparenze

L’incontro con il fondatore della comunità “Fede e Luce” Jean Vanier, con la Comunità di Sant’Egidio, con Lorella Cuccarini che è stata il testimonial di Assofa per costruire la casa famiglia di Verano nel progetto “Trenta ore per la vita”, hanno segnato la storia della famiglia Bianchini e dell’associazione. “La missione dell’Assofa è rivelare al mondo la bellezza incredibile che le persone disabili portano dentro. Sono come il quinto Vangelo”, era solito sottolineare. Non a caso, per il libro, scritto da Laura Dotti nel 2012 per i trent’anni dell’associazione, aveva scelto il titolo “La profondità della persona disabile come sfida alla società dell’apparire”.

Pubblicato il 17 gennaio 2024

Nella foto, Rosetta Casali in occasione della consegna dell'Antonino d'oro nel 2016 al marito Giancarlo Bianchini alla presenza dell'allora vescovo mons. Gianni Ambrosio, dell'arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi e del parroco don Giuseppe Basini, oggi vicario generale della diocesi.



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