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Don Mascilongo: Isaia, un libro autentico e aperto alla salvezza

 isaiariccardo

“Il messaggio di Isaia è il più possente fenomeno teologico dell’Antico Testamento”: sono le parole Gerhard von Rad (1901-1971), pastore luterano, docente universitario e famoso biblista, citate da don Paolo Mascilongo, il 19 gennaio, al centro “Il Samaritano” di Piacenza, nel secondo incontro sul libro di Isaia. L’intervento di don Masciolongo, sulle tematiche teologiche più rilevanti del testo bilico, è stato preceduto da due interessanti contributi: Raffaella Arzani ha presentato il tema di Isaia e il Dio "santo", mentre Marco Turetta ha offerto dei cenni sulla struttura del libro stesso.

Un libro a più voci

Mascilongo ha iniziato la sua relazione con premesse essenziali per una comprensione più approfondita del libro. Ha sottolineato la natura profetica di Isaia, l’autenticità della sua vocazione, ed ha invitato a considerare il testo biblico come una parola annunciata e da accogliere, sottolineando l'importanza di focalizzarsi sul libro piuttosto che sull'uomo Isaia. Quest'ultimo, infatti, è vissuto nell'VIII secolo a.C., mentre il libro ha continuato a evolversi, fino al VI secolo a.C, attraverso altre mani. Gli ultimi 26 capitoli fanno pensare a una origine connessa con gli eventi del ritorno dei deportati dall’esilio di Babilonia, e per distinguerli dalla prima parte di Isaia, vengono chiamati dagli studiosi rispettivamente “Deutero-Isaia” (Is 40-55) e “Trito-Isaia” (Is 56-66).

Dio, il Messia e il Servo

L'analisi di Mascilongo si è poi concentrata sull'immagine di Dio, secondo il libro di Isaia, che viene presentato come il Santo, il Re, il Padre, il Pastore, lo Sposo, il Creatore, sottolineandone la sua unicità.bUn punto importante, affrontato dal relatore, è stato il tema del Messia, evidenziato nei passaggi su "Il figlio della Vergine" (Is 7,10-25), sulla luce e la salvezza portate dal bambino (Is 8,23-9,6), e sul germoglio del tronco di Iesse, portatore di pace nel mondo (Is 11,1-9). Il tema del Servo è stato altrettanto esaminato attraverso i quattro canti (Is 42,1-9; 49,1.13; 50,4-11; 52,13-53,12), che delineano, in uno stile più poetico, un ritratto complesso e ricco di sfumature.
Altri temi cruciali - secondo l'esposizione di Mascilongo - sono emersi dal libro di Isaia: il diritto e la giustizia, l'indurimento del cuore, le colpe del popolo, la città di Gerusalemme (Sion), e il pellegrinaggio delle nazioni verso Sion.

Una prospettiva unitaria di salvezza

Al termine della sua relazione, don Mascilongo ha offerto una prospettiva unitaria per la comprensione di Isaia che - come dice Alberto Mello, monaco di Bose e biblista - “annuncia una sventura non chiusa su se stessa, ma aperta a uno sbocco positivo, a una speranza. Il castigo è gravido di salvezza: questa è proprio una delle intuizioni teologiche fondamentali del libro”. Evidenziando questa tensione alla salvezza, proposta da Isaia, don Mascilongo ha invitato a cogliere il testo nella sua interezza per comprendere meglio le parole profetiche, a volte spigolose del libro.

In sintesi, l'incontro al Centro "Samaritano", organizzato dal SAB (Settore Apostolato Biblico) di Piacenza, inserito nelle iniziative sulla Domenica della Parola di Dio, si è rivelato un'occasione di approfondimento serio, dove le tematiche teologiche del libro di Isaia sono state esaminate con chiarezza e precisione.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 21 gennaio 2024

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