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Dalla Mensa a “Casa Paolo”, in gioco c’è la comunità

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Grazie all’8xmille ci sono opere della Caritas diocesana e parrocchiali che proseguono la loro storia nell’incontro con nuovi e vecchi bisogni. Il direttore Idda: crediamo in uno stile di carità che attivi le relazioni

Dalla Mensa della Fraternità, una lunga storia iniziata a Piacenza nel 1986, alla recentissima “Casa don Paolo Camminati” per i lavoratori precari, inaugurata nel 2021. L’otto per mille non è soltanto quell’impulso - spesso decisivo - che aiuta a far partire tante opere di carità. È anche quella certezza che assicura la loro continuità nel tempo, nello stile della relazione e del radicamento nel territorio che Caritas ha nel dna.

2cari 001La Mensa è la cartina di tornasole del bisogno

La Mensa è un esempio emblematico. Se agli esordi, in via San Giovanni, a metà degli anni Ottanta, offriva in media 20-21 pasti al giorno, solo a pranzo, ora la struttura di via San Vincenzo arriva ad accogliere un centinaio di persone al giorno.
Nel 2023, ha erogato 42.600 pasti, a cui vanno aggiunti i circa 14mila preparati per alcune realtà di accoglienza - come il centro diurno o il dormitorio “Il Nido” - o per le situazioni di emergenza. Un bel salto.

“La Mensa sembra il servizio più «classico», invece è la cartina di tornasole dell’andamento delle povertà e del cambiamento dei bisogni - rileva il direttore della Caritas diocesana, il diacono Mario Idda -. Qui tutte le dinamiche del disagio emergono con intensità”.
Anche sul piano organizzativo e della gestione (pensiamo solo alle utenze o all’acquisto di alcuni generi alimentari), è un servizio che richiede grande impegno. “Spesso si pensa che lo sforzo maggiore stia nel recuperare risorse per effettuare i lavori negli edifici o per l’avvio delle opere e senza dubbio questo è un passaggio indispensabile - riflette Idda -, ma c’è anche la sostenibilità quotidiana a cui far fronte”.


Un “evento di fraternità” che si ripete dal 1986

La Mensa di via San Vincenzo è opera del Giubileo del Duemila, quando l’otto per mille intervenne in modo rilevante per realizzare degli spazi moderni, funzionali, adatti alle esigenze degli ospiti, incluso il servizio docce.
“Però il «miracolo» vero - fa notare il direttore della Caritas - è riuscire a garantire ogni giorno quel che in Mensa accade: non è solo distribuire pasti, ma aver cura delle relazioni, con gli ospiti e con i volontari. L’otto per mille sostiene questo evento di fraternità (per il 2023, il contributo è stato di 60mila euro) che ha un valore enorme e va in controtendenza in una società in cui anche la risposta alle emergenze è effimera, ferma all’emotività del momento”.

Dal 1986, la Mensa è invece un tassello irrinunciabile nella geografia cittadina. “È sentita come patrimonio di tutti, ha messo in moto un patto di corresponsabilità tra vari soggetti, inclusi gli enti locali e le fondazioni bancarie”.
Non solo. Ha attivato il circuito Piacenza Solidale, la donazione di tanti beni da parte della grande distribuzione. “E ci sono le scuole che organizzano le raccolte, c’è la persona singola che arriva con la borsina di viveri e te la lascia: è il valore aggiunto della Mensa”.


Dalla Sacra Famiglia a Nostra Signora di Lourdes

Sigillo BOL’8 per mille accompagna inoltre alcune progettualità che, dentro una parrocchia, attraverso la risposta ad un bisogno attivano il tessuto comunitario. È il caso della “casa emergenza freddo” per senza fissa dimora alla canonica della Sacra Famiglia, che negli anni ha messo in moto un gruppo di volontari di tutte le età che si prendono cura della parte “ferita” della comunità. L’8 per mille (nel 2023 il contributo è stato di 8mila euro) permette di portare avanti l’opera.
L’8 per mille (con un contributo di 5mila euro) alimenta inoltre il cammino della “Casa don Paolo Camminati”, nell’ex canonica di Nostra Signora di Lourdes, che intercetta una nuova forma di bisogno, quella dei lavoratori precari, i cosiddetti “working poor”, legati alla stagionalità del comparto logistico. “I volontari la rendono un luogo di relazione e di animazione del quartiere - evidenzia Idda -. La Casa «parla» ogni giorno alla comunità e la interpella”. Un’intuizione che sta gemmando in altre realtà della diocesi, come dimostra la recente “Casa della Carità” inaugurata a Castel San Giovanni.

La creatività della carità

La strada è quella indicata da papa Francesco: “Essere fedeli al Vangelo nell’ascolto degli ultimi ed essere creativi nel farlo - spiega Idda -. A noi non basta assicurare un tetto sulla testa o un pasto caldo. La vicinanza autentica, quella che fa crescere e crea uno scambio, si gioca nella relazione. E non può esserci relazione senza che venga coinvolta la comunità, in tutte le sue componenti. È questa la creatività della carità che proviamo ad esprimere. Ma anche la creatività ha bisogno di essere aiutata per diventare realtà e l’otto per mille è uno dei canali per realizzarla”.

Perché è importante firmare

Quella dell’8xmille alla Chiesa cattolica è una firma che non costa niente, ma che vale molto. Soprattutto per chi riceve aiuto dalla Chiesa Cattolica.
È la firma dei contribuenti per decidere di destinare l’8xmille dell’Irpef.
Tutti possono firmare, sia coloro che sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi, sia coloro che ne sono esonerati .

Con la firma si contribuisce in maniera concreta alla realizzazione di tanti progetti di aiuto della Chiesa italiana a favore dei più bisognosi.
In questo modo un cittadino sceglie la destinazione delle risorse derivanti dalle entrate fiscali (l’8xmille del gettito complessivo Irpef).
Bisogna sempre considerare che la quota del gettito Irpef sarà comunque destinata e ripartita in proporzione alle preferenze di chi ha firmato.

Guida alla firma 2024

Modello CU
Può firmare chi possiede solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati.
Come scegliere. Utilizzando l’apposita scheda allegata al modello CU (o, nel caso in cui non si disponga di questa scheda, utilizzando l’apposita scheda presente all’interno del Modello Redditi)
Termine di consegna: 15 ottobre.
Dove consegnare:
1. solo la scheda con la scelta, in busta chiusa (con la dicitura “Scelta per la destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef” e l’indicazione di cognome, nome e codice fiscale):
- presso qualsiasi ufficio postale;
- ad un intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (professionista, CAF);
2. direttamente via internet.

Modello 730
Il modello 730 precompilato viene messo a disposizione in un’apposita sezione del sito internet dell’Agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.gov.it - area riservata) per i contribuenti che, oltre ai redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, possiedono altri redditi da dichiarare e/o hanno oneri deducibili/detraibili, non hanno la partita IVA e possono avvalersi dell’assistenza fiscale del proprio sostituto d’imposta oppure di un CAF o di un professionista abilitato.
Modalità di presentazione:
- diretta all’Agenzia delle Entrate: il contribuente può presentare il 730 precompilato e la scheda con la scelta (Modello 730-1) direttamente tramite il sito internet dell’Agenzia delle Entrate;
- al sostituto d’imposta: dopo la consegna della delega per l’accesso al modello 730 precompilato il sostituto acquisisce, in busta chiusa, anche la scheda (mod. 730-1) contenente la scelta per destinare l’8, il 5 e il 2 per mille dell’Irpef. Può essere utilizzata anche una busta di corrispondenza che deve recare cognome, nome, codice fiscale del contribuente e la dicitura “Scelta per la destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpef». Il contribuente deve consegnare la scheda anche se non esprime alcuna scelta, indicando il codice fiscale ed i dati anagrafici.
- al Caf o al professionista abilitato: consegnare, oltre alla delega per l’accesso al modello 730 precompilato, il modello 730-1 con la scelta, in busta chiusa. Il modello riporta la scelta per destinare l’8, il 5 e il 2 per mille dell’Irpef. Il contribuente deve consegnare la scheda anche se non esprime alcuna scelta, indicando il codice fiscale ed i dati anagrafici.
Termine di presentazione: 30 settembre.
Modello 730 ordinario. Il contribuente può presentare la dichiarazione dei redditi anche con le modalità ordinarie (utilizzando il modello 730 o il Modello Redditi). Il modello 730 ordinario, va presentato al sostituto d’imposta che presta l’assistenza fiscale, al Caf o al professionista abilitato entro il 30 settembre.

Modello REDDITI
La scelta viene effettuata utilizzando l’apposita scheda, presente all’interno del Modello Redditi, usata sia in caso di obbligo di presentazione della dichiarazione, sia in caso di esonero.
Possono firmare i contribuenti che non scelgono di utilizzare il modello 730 oppure i contribuenti che sono obbligati per legge a compilare il Modello Redditi.
Come scegliere. Firmando nella casella “Chiesa cattolica”, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta, nell’apposito riquadro posto nella scheda.
Quando e dove consegnare: il Modello Redditi e la scheda possono essere predisposti da qualsiasi intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (CAF, professionista), che provvederà anche all’invio della dichiarazione entro il 15 ottobre.
Chi invece predispone da solo il Modello Redditi, deve consegnare via internet entro il 15 ottobre, ovvero, se non è obbligato all’invio telematico, presso qualsiasi ufficio postale dal 2 maggio al 30 giugno.

Visita il sito www.8xmille.it/come-firmare

Pubblicato il 31 maggio 2024

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