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«Offrire agli insegnanti gli strumenti per la tutela dei minori»

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“Offrire agli insegnanti gli strumenti necessari per la tutela dei minori in termini di prevenzione, vigilanza, contrasto e segnalazione”: sono le parole di Chiara Griffini, presidente del Servizio nazionale Tutela dei minori e delle persone vulnerabili della Conferenza Episcopale Italiana, che ha coordinato, il 30 novembre, all’Università cattolica di Piacenza, il primo incontro del corso di formazione per insegnanti dal titolo "Sentinelle di tutela nella scuola di oggi”.
L'evento, organizzato dal Servizio diocesano Tutela minori e adulti vulnerabili in collaborazione con l'Ufficio per la pastorale scolastica della diocesi di Piacenza-Bobbio, ha visto la partecipazione di numerosi docenti desiderosi di approfondire le tematiche legate alla tutela e alla sicurezza dei giovani.

Vari tipi di violenze

La prima relazione è stata quella di Luisa Roncari, psicologa-psicoterapeuta e coordinatrice didattica del Master “Affido, adozione e nuove sfide dell’accoglienza familiare: aspetti clinici, sociali e giuridici” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Roncari ha evidenziato l'importanza della tutela dei minori e la gravità del fenomeno della violenza, che può causare traumi profondi. Ha sottolineato che i segni fisici e i sintomi comportamentali della violenza possono generare confusione e portare a disturbi come ansia, depressione, fobie e comportamenti autolesivi. La psicologa ha sottolineato anche i diversi tipi di violenza: psicologica, fisica, sessuale e assistita, mostrando come ognuna possa influenzare negativamente i minori. “La violenza assistita, - ha detto - sebbene sembri meno grave di quella vissuta direttamente, può comunque lasciare cicatrici emotive profonde”.

Oltre alla violenza fisica, sessuale ed economica, Roncari ha menzionato, tra gli adolescenti in particolare, anche lo stalking e il cyber stalking. “È importante - sintetizziamo le parole della psicoterapeuta - riconoscere e affrontare queste forme di violenza, nonostante possano risultare difficili da individuare o affrontare a causa delle resistenze degli adulti. L'abuso e il maltrattamento creano confusione, portando a una visione dei legami familiari molto diversa da quella idealizzata. Bisogna essere consapevoli di tali resistenze emotive e di saperle gestire per poter proteggere i minori. La tutela del minore è un intervento per proteggere i soggetti vulnerabili da danni presenti o potenziali, che può variare in base alla gravità e all'urgenza della situazione”. Infine, Roncari ha evidenziato come la cultura e il contesto storico influenzino le pratiche di tutela dei minori, sottolineando la necessità di considerare tali aspetti nelle azioni di protezione e sostegno ai bambini in difficoltà.

Insegnanti: pubblici ufficiali

È seguito l’intervento di Grazia Pradella, procuratrice della Repubblica di Piacenza che ha rimarcato l'importante ruolo educativo degli insegnanti che va oltre la semplice didattica. Ha evidenziato che gli insegnanti sono considerati pubblici ufficiali e devono denunciare eventuali reati. A questo proposito, Pradella ha annunciato che, insieme al prefetto Ponta, organizzerà un incontro con i dirigenti scolastici per sensibilizzarli su questo tema, poiché una segnalazione tempestiva può fare la differenza per le vittime. La procuratrice ha anche sottolineato i cambiamenti sociali e normativi attuali, con l'aumento dell'uso dei social media e le sfide legate alla violenza domestica e di genere. Pradella ha esortato gli insegnanti a fare la loro parte per prevenire i reati e ha ricordato loro che non denunciare un reato, di cui si è a conoscenza, è gravissimo e può comportare conseguenze legali. Infatti la tempestività delle segnalazioni è fondamentale per permettere alle autorità di intervenire in modo preventivo, e per evitare che i reati si ripetano.

Segnalare per iscritto

La procuratrice ha inoltre evidenziato quali comportamenti tenere nelle situazioni borderline. “Ad esempio - ha detto - se si nota un bimbo che viene a scuola in condizioni trasandate, con vestiti magari non in ordine e che in mensa non si limita a mangiare normalmente, ma si abbuffa. In queste situazioni è meglio inviare una mail al dirigente scolastico, una lettera scritta è sempre la forma di tutela migliore anche per voi stessi, per chiedere l’intervento dei Servizi Sociali. Si tratta spesso di situazioni di difficoltà familiari e non di abusi, che possono così essere risolte in maniera tempestiva”. Per i casi più gravi, Pradella ha invitato i docenti a cogliere i segnali di allarme che possono emergere tra le righe di un tema, oppure da ematomi e contusioni che si scoprono sui ragazzi. “Non vi chiediamo di fare gli investigatori o i giudici, - ha affermato la procuratrice - questo compito lasciatelo a noi, ma inviate una relazione scritta, con nomi completi, in cui riportate i fatti e le vostre sensazioni, senza avanzare ipotesi, con equilibrio e oggettività. Già così fate un grande regalo ai vostri allievi e in questo modo svolgete un ruolo sociale che la scuola vi demanda e che la legalità, ossia l’essere pubblici ufficiali, vi impone. Se avete dubbi, ricordate che in Procura i magistrati sono sempre presenti su turni, così come i carabinieri hanno una presenza capillare in provincia e la polizia in città”.
L'incontro ha quindi stimolato un forte senso di consapevolezza e impegno da parte dei partecipanti nel promuovere un ambiente scolastico sano e protetto per tutti gli studenti. Il corso di formazione "Sentinelle di tutela", che continuerà il 14 dicembre, si prospetta dunque come un importante passo avanti nella costruzione di una scuola sempre più attenta e sensibile alle esigenze e ai diritti dei minori.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 1° dicembre 2024

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