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«Azur del mare» parla di noi: cosa vuol dire accogliere?

presentazione azur del mare

Dal naufragio di Cutro a noi: è una storia generativa, "Azur del Mare”, l'albo illustrato con testi di Leili Maria Kalamian e i disegni di Silvio Boselli, uscito da poco per le edizioni 40GB di Simone Tansini. Una generatività che è diventata visibile nel mosaico di voci che si sono raccontate ieri sera, nel salone di San Giuseppe Operaio (nella foto sopra, di Marco Margari), in occasione della presentazione del libro, che ha aperto a Piacenza le iniziative del Mese della Pace dell'Azione Cattolica. Una serata promossa insieme a parrocchia, Camoteca, Mondo Aperto, Caritas.

copertina azur del mare


Pace è una parola bella, ma che ci sfida ogni giorno se la prendiamo sul serio, nella costruzione di relazioni nuove nella nostra quotidianità, ha ricordato in apertura il presidente di Ac Marco Vino. La stessa sfida che ci lancia la parola "accoglienza", di cui "Azur del Mare” si fa portatore in un intreccio di linguaggi che passa dalla parola scritta al teatro alla musica all'illustrazione. L'iniziativa editoriale è stata sostenuta da Fondazione di Piacenza e Vigevano, Fondazione Donatella Ronconi Enrica Prati, Gas Sales Energia, Scuola Sant'Orsola, Paradiso onoranze funebri.

E se quei bambini per i quali piangiamo li incontriamo nelle nostre scuole?

Tutto è iniziato dalle lacrime di fronte alle bare allineate nel palazzetto dello sport di Crotone il primo marzo 2023, pochi giorni dopo il naufragio sulle coste della Calabria: 94 vittime, 34 bambini, deposti in feretri contrassegnati solo da una sigla, M o F, maschio o femmina, e un numero, l'età. La più piccola delle bare bianche porta la sigla M0, maschio, neppure un anno. “Da mamma - riflette Kalamian, docente e scrittrice - non potevo restare indifferente. Ma - rilancia - quei bambini per i piangiamo di fronte alla tv, come li accogliamo quando li reincontriamo sui banchi di scuola? Pensiamo che la loro vita poteva essere interrotta così come è stato a Cutro e in altre stragi del mare?”.
Nella delicatezza dei tratti della protagonista del libro, la signora Nicoletta, che ogni mattina si siede di fronte al mare e attende, ci possiamo rispecchiare nella nostra capacità di lasciare abitudini, pregiudizi, lamentele, e di rimetterci in movimento. La figura è ispirata alla vera Nicolina Parisi, che con un gesto d'amore - offrire la sepoltura di alcune vittime del naufragio nella cappella di famiglia - ha riaperto uno squarcio di speranza in una vicenda dove l'umanità si era persa. Partendo dall'ascolto della realtà, Kalamian ha cercato di riempire gli spazi vuoti nella storia, attingendo ad un approccio di ungarettiana memoria. “Poesia - scriveva il poeta dalle tante radici nel 1916 in Commiato - è il mondo l'umanità la propria vita fioriti dalla parola”. Così Kalamian prova a bucare il silenzio, a tessere una storia che profumi, che prenda gambe e fiato. Il primo dialogo è quello tra testo e immagine. L'alchimia - così l'ha definita l'illustratore Silvio Boselli, firma celebre del settore - che si crea approcciandosi a una storia è una grazia che colpisce anzitutto chi la vive. “Lasciarsi sorprendere” - ha puntualizzato Boselli - da quel che esce dal cuore, dalla mente e si fissa con il disegno. Con esiti imprevisti. “Nella Nicoletta dell'albo illustrato ho rivisto la mia nonna persiana, di cui porto il nome, una nonna migrante”, ha confidato l'autrice.

azur del mare illustrazioni di silvio boselli

Una delle illustrazioni di Silvio Boselli.

Andare oltre: questione di sguardo

E una sorpresa è anche il frutto del laboratorio teatrale EMMEZERO (come la sigla di quella piccola bara), sostenuto dalla Caritas diocesana e dall'associazione Mondo Aperto, con la sceneggiatura e regia di Simone Tansini. “Abbiamo provato a dare una possibilità a ragazzi che di possibilità ne hanno poche - ha osservato Francesco Millione, responsabile dell'Area Giovani e Mondialità di Caritas -. Per noi è stata la conferma che lavorare insieme, tra generazioni, si può”. Cantante lirico ed attore, ma pure formatore, Simone Tansini non ha nascosto che il lavoro fatto quest'estate al laboratorio teatrale è stato impegnativo. Un gruppo eterogeneo: per età, per storie, per competenze linguistiche. Ha chiesto ai ragazzi tanto, non per una “prestazione”, ma per tirar fuori il meglio. Un “meglio” che non sapevano neppure di avere. Il teatro - canto, recitazione, uso della voce... - ha cambiato lo sguardo dei ragazzi su di sé. Come quello degli adulti che hanno lavorato con loro. “E infatti non ci fermiamo qui: stiamo continuando a lavorare e a pensare a un nuovo progetto”, annuncia Tansini.
I bambini che la signora Nicoletta del libro incrocia sull'autobus, piccola speranza per un paesino ormai spopolato, Rita Parenti di Mondo Aperto li incontra tutti i giorni con i progetti nelle scuole e i laboratori di lingua italiana. L'ultimo incontro, poche ore prima della presentazione, con una ragazzina senegalese, arrivata in Italia tre giorni fa: le ha scritto in francese, presentandosi, che “vuole studiare per aiutare la mamma, che è la sua forza”. Il Fizur dell'albo illustrato esce dalle pagine ed entra nella nostra città, ci provoca, ci sollecita. “Una signora anziana mi ha detto: ho una casa vuota, avevo paura, ma adesso ho deciso: la affitto”, ha raccontato ancora Parenti. Quella signora, come Nicoletta, si è messa in movimento.

Azur del mare progetto teatrale

Simone Tansini durante il laboratorio di teatro al centro Il Samaritano della Caritas.

"Le cose belle si possono fare solo insieme”

L'accoglienza è una forma di maternità: l'albo illustrato scorre su più livelli, parla ai bambini ma parla anche - e prima di tutto - agli adulti. Corinna Calatroni, ideatrice del "Campus dei Talenti” e dottoressa in Psicologia - sta portando "Azur del Mare” nelle scuole. Lo ha sperimentato con i bambini di 9 anni come con i ragazzi di 13, “ognuno dà una sua lettura delle immagini, questa è la potenza dell'albo illustrato come strumento educativo, arriva a tutti, ha una potenza incredibile, anche nell'affrontare temi forti, come la morte”. La denuncia gentile di "Azur del Mare” è un invito a trovare la nostra modalità di apertura all'altro qui e ora. Non per nulla è entrato anche nel progetto “Siate pietre d'inciampo”, sostenuto da Anpi e Associazione nazionale partigiani cristiani e Cooperativa San Martino. È memoria. È passato che aiuta a vivere il presente. "Il mare porta sempre qualcosa”.

colpani alessandro

Nella foto di Marco Margari, il musicista Alessandro Colpani.

A chi ha partecipato a questa avventura editoriale, teatrale, educativa, ha portato energia, voglia di spendersi, relazioni rinnovare, nuovi progetti, amicizia, luoghi che diventano cari perché "palcoscenico” di esperienze condivise. Le note di “Bambine e conchiglie” - musica di Alessandro Colpani, Francesco Brianzi e Raffaella Fellegara, testo di Mario Bolognese (presto uscirà l'album che comprende il brano) - con il mare protagonista, un mare vivo, come quello con cui la signora Nicoletta dialoga, hanno accompagnato il laboratorio teatrale e la serata di presentazione.
“Perché le cose belle - chiosa Kalamian - si possono fare soltanto insieme”.

Barbara Sartori

Pubblicato il 31 gennaio 2025

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