La giustizia come casa comune: Gherardo Colombo alla Settimana del Dono
Giovedì 9 ottobre, la Sala Convegni Piana dell’Università Cattolica di Piacenza si è riempita per ascoltare Gherardo Colombo. L’ex magistrato, oggi impegnato in progetti di educazione civica e cultura della legalità, è stato protagonista del convegno “Abitare la giustizia: la Costituzione degli esclusi”, appuntamento conclusivo della Settimana del Dono.
Un dialogo intenso, centrato su un’idea semplice ma radicale: la giustizia come spazio abitabile da tutti, non come strumento di separazione. «Ogni volta che diciamo “hai ragione” o “hai torto” – ha spiegato Colombo – costruiamo muri. La giustizia vera, invece, ricompone». L’iniziativa, promossa dalla Facoltà di Economia e Giurisprudenza, si inserisce in un percorso di riflessione sul dono come responsabilità civile. Il preside Marco Allena ha ricordato che «la povertà non è solo economica, ma anche mancanza di giustizia e dignità». Da qui l’impegno dell’università a coniugare formazione e solidarietà.
Il prof. Francesco Centonze ha messo in luce le contraddizioni di una democrazia che spesso lascia indietro i più fragili: «Carceri sovraffollate, morti sul lavoro, diseguaglianze economiche: sono ferite costituzionali». Nel suo intervento, mons. Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio, ha ricordato che la crisi ecologica è anche una crisi sociale: «I poveri pagano il prezzo più alto del degrado ambientale». La giustizia, dunque, non può prescindere dalla cura del creato e della comunità. Claudia Mazzucato, docente di diritto penale, ha portato l’attenzione sul valore dell’ascolto: «La giustizia è relazione. Anche chi ha sbagliato deve avere uno spazio per ritrovare dignità».
Nelle foto, sopra, Gherardo Colombo e in alto i relatori alla Cattolica in occasione della Settimana del Dono.
Dalle voci dei relatori è emersa una prospettiva condivisa: ripensare la giustizia come incontro, come occasione di responsabilità reciproca. «Il vero cambiamento – ha concluso Colombo – non è questione di leggi, ma di cultura». Gli studenti, protagonisti del dibattito finale, hanno accolto il messaggio con entusiasmo: costruire una giustizia “abitata” significa rendere viva la Costituzione, perché sia davvero la casa di chi oggi ne resta ai margini.
Pubblicato l'11 ottobre 2025