Sacerdoti e operatori pastorali in assemblea a Bedonia

Si è tenuto, nel seminario di Bedonia, il secondo incontro rivolto agli operatori pastorali del vicariato Valtaro-Valceno, per accogliere concretamente l’appello del vescovo mons. Gianni Ambrosio a costruire una “ministerialità” fra le persone e le comunità del territorio. Durante il primo appuntamento, svoltosi lo scorso novembre, il Vicario Generale mons. Luigi Chiesa aveva illustrato l’impegno della diocesi a far maturare in tutti il senso di una fede essenziale e attenta alla storia degli uomini del nostro tempo, spunto ripreso da don Angelo Busi, vicario episcopale, per la relazione dell’incontro che venerdì scorso ha visto la presenza di numerosi sacerdoti, collaboratori parrocchiali e interessati.
La riflessione di don Angelo, incentrata sulla possibilità per ogni cristiano di vedere il proprio battesimo come l’inizio che dà il senso al proprio cammino esistenziale, ha ricordato il brano evangelico del battesimo nel Giordano ed ha posto l’accento sul Figlio che accetta di fare della propria vita un dono e un compito, grazia e scelta di responsabilità per tutti: “Dobbiamo riconoscere – ha sottolineato don Angelo – che nella vita dei cristiani sembra esserci oggi un anello mancante: pensiamo di conoscere il Vangelo, ma la vera conoscenza è la comprensione che l’incontro con Cristo restituisce un senso al nostro impegno religioso. Il battesimo, ovvero la scelta di vivere da cristiani, si compie poi nell’Eucaristia che è chiamata al servizio, e che a sua volta resterebbe incompiuta se non si espandesse in una ministerialità diffusa e partecipata”.
Se dunque celebriamo insieme come comunità, dobbiamo anche imparare a servire insieme, facendo del Mistero dell’Eucarestia la sorgente di una ‘ministerialità’ effettiva: “Ciò significa anche – ha concluso don Angelo - non arenarsi a rivendicare la presenza di più sacerdoti in parrocchie un po’ scoperte: la parrocchia non è nata come organizzazione burocratica, ma come strumento di incontro, di ascolto, di partecipazione. Non bisogna imparare a rispondere per appartenenza parrocchiale, ma nell’ottica di una cattolicità universale. È proprio questo il punto da cui ripartire: il Vangelo come possibilità di vita buona per tutti, con il compito per i battezzati di rafforzare l’impegno a dar seguito al battesimo e alla Celebrazione eucaristica nel servizio, priorità pastorale per le tutte le parrocchie del nostro Vicariato, in cui far crescere il buon seme della Parola”.
Pubblicato il 23 febbraio 2018
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