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Templari a Piacenza per chiedere la pace

Templari2022

“Confidare in Dio come se tutto dipendesse da Lui; lavorare e usare mezzi umani come se tutto dipendesse da noi”. È la frase di Sant’Ignazio di Loyola, motto dei Templari Cattolici d’Italia, che si sono dati appuntamento il 5 marzo nella basilica di San Savino a Piacenza per una processione silenziosa, con tappe di preghiera in alcuni punti della città.

Un ritrovo nei 900 anni della Cattedrale

L’occasione, che ha visto la partecipazione di Mauro Giorgio Ferretti, presidente dell’associazione italiana, programmata nel contesto dell’anniversario dei 900 anni della Cattedrale e nel ricordo del Concilio di Piacenza, è diventata lo spunto di preghiera per la pace nel mondo.

 I Templari Cattolici d’Italia sono un’associazione privata di fedeli riconosciuta dalla Chiesa presente in numerose diocesi italiane tra cui anche Piacenza. È costituita da 2.500 iscritti, 200 sedi in Italia e nel mondo, 100 sacerdoti per la cura spirituale, si dedica al volontariato e alla diffusione della fede. Tra le loro fila sono presenti donne e uomini di ogni provenienza.

Che cosa c’è di male?

L’evento a Piacenza si è concluso con la celebrazione eucaristica in San Savino presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto. che ha iniziato la liturgia con il richiamo alla conversione del tempo di Quaresima. Se ieri – ha detto – il Vescovo – si era quasi tentati come comunità cristiana il male dappertutto, oggi si vive l’esperienza opposta. “Cosa c’è di male?” è la tipica domanda della società odierna. Tutto ciò - per il Presule - è la base di ogni tentazione che anche Cristo ha sperimentato nella sua vita. Il Vangelo di Luca, della liturgia della prima domenica di Quaresima, narra le prove a cui è sottoposto Gesù nel deserto che arriveranno al culmine nella Croce.

Le tentazioni nell’umanità segnata dal limite

La tentazione - sintetizziamo il pensiero di mons. Cevolotto - appartiene alla nostra esperienza umana. Siamo invitati continuamente a decidere da che parte stare. Da quando il serpente, nel libro della Genesi, ha introdotto il dubbio nel cuore dell’uomo, siamo diventati vulnerabili, pretendiamo sempre una prova ulteriore, quasi che Dio debba dimostrarci qualcosa.

Tentazioni che si insinuano anche tra le coppie, tra gli amici. “Dimostrami che mi vuoi bene”, è la frase caratteristica che fa nascere le gelosie. E poi, l’ebbrezza di volere tutto, l’odio, il rancore, il voler dominare con violenza, sottomettendo le persone, arrivando anche ad uccidere.

Le tentazioni - per il Vescovo - hanno a che fare con l’umanità segnata dal limite. Gesù - ha concluso - accetta di stare dentro quest’umanità debole, fragile e la Quaresima è il tempo per recuperare la gioia di essere figli di Dio.

La celebrazione in San Savino, accompagnata dai canti della corale parrocchiale, ha voluto esprimere la testimonianza di fede dei Templari Cattolici che hanno sfilato in una camminata silenziosa per le vie della città vestiti di bianco con la croce di colore rosso sul petto e sul mantello.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 6 marzo 2022

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