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Il Vescovo: «In quanto cristiani, riconosciamo la ricchezza dell'inclusione»

ecumenico



“La carità, secondo l’insegnamento evangelico di Matteo al capitolo 25, non è confessionale, non ha appartenenze diverse: è unitiva, è comunione”: con queste, pronunciate, il 20 gennaio nella cripta della cattedrale di Piacenza, durante la celebrazione ecumenica, mons. Adriano Cevolotto ha sottolineato l’unità della chiesa.

Un’unica famiglia che chiede perdono
È stato un momento di preghiera che ha coinvolto le comunità cristiane di Piacenza, dagli evangelici agli ortodossi, che hanno rivolto orazioni di intercessione al Signore.
“In quanto cristiani - ha esordito il Vescovo - apriamo i nostri cuori, affinché possiamo riconoscere con coraggio la ricchezza dell’inclusione e i tesori della diversità tra di noi”.
Tra le altre cose,  si è chiesto perdono a Dio per la complicità delle Chiese nella piaga del colonialismo patito in ogni parte del mondo.
Il Vescovo poi, versando lentamente l’acqua da una brocca in un bacile, ha sottolineato il segno della purificazione, come nelle acque del battesimo, che dona nuovamente il perdono del Signore e la riconciliazione tra le persone.
“Aiutaci ad abbracciare - ha evidenziato nella preghiera mons. Cevolotto - l’unità gli uni con altri e ricordaci che siamo un’unica famiglia riunita dal tuo Santo Spirito, insieme a tutta la creazione”.

Una paziente tessitura
Dopo la proclamazione della parola di Dio, il Presule ha iniziato la sua meditazione con queste domande: “Siamo pochi ? Dovremmo fare di più?”
La risposta - per il vescovo - è nella convinzione che le decisioni, le fatiche, consolidate dal tempo, chiedono una paziente tessitura e una profonda saldatura che solo il Signore è capace di operare.
“Il tono della veglia  - ha affermato mons. Cevolotto - è di grande apertura, con uno sguardo ampio che abbraccia tutta l’estensione della terra, in questo orizzonte ogni divisione si può ridimensionare”.

Messaggeri di pace
Il brano del Vangelo ha espresso la carità nelle sue forme più feriali, ordinarie e questo amore oltre ad essere inclusivo è - per il Vescovo - eterno e rimane custodito da Dio. “Non possiamo tacere - ha concluso mons. Cevolotto - che il sottrarsi alla carità ha una conseguenza nel tempo. Ecco perché cercare la giustizia è doveroso per sé, per tutti,  per l’intera creazione. Il cammino è affidato ai nostri piedi, messaggeri di pace, che sono in grado di colmare le distanze”.
Al termine della celebrazione la benedizione del Vescovo, impartita insieme ai rappresentanti delle varie chiese cristiane di Piacenza, in cui si è chiesto allo Spirito Santo di sostenere i cristiani affinché siano una cosa sola. 

Riccardo Tonna

Pubblicato il 21 gennaio 2023

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