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Suore di mons. Torta, l'abbraccio del Papa

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“I vecchi sono la storia e trasmettono la storia”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di mercoledì 23 marzo pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata all’eredità della vecchiaia. Il punto di partenza è il racconto della morte del vecchio Mosè, preceduta dal suo testamento spirituale: il Cantico di Mosè, che “è in primo luogo una bellissima confessione di fede”, ha spiegato Francesco, “ma è anche memoria della storia vissuta con Dio, delle avventure del popolo che si è formato a partire dalla fede nel Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe”. “Mosè ricorda anche le amarezze e le delusioni di Dio stesso”, ha sottolineato il Papa: “la sua fedeltà messa continuamente alla prova dalle infedeltà del suo popolo. Il Dio fedele e la risposta del popolo infedele: come se il popolo dovesse mettere alla prova la fedeltà di Dio, e lui rimane sempre fedele al suo popolo. Questo è il nocciolo del Cantico di Mosè: la fedeltà di Dio che ci accompagna tutta la vita”. “Quando Mosè pronuncia questa confessione di fede è alle soglie della terra promessa, e anche del suo congedo dalla vita”, ha ricordato Francesco: “Aveva centoventi anni, annota il racconto, ma gli occhi non gli si erano spenti. Questa capacità di vedere, non solo fisicamente ma anche simbolicamente, che hanno gli anziani, che sanno vedere il significato più radicato delle cose. La vitalità del suo sguardo è un dono prezioso: gli consente di trasmettere l’eredità della sua lunga esperienza di vita e di fede, con la lucidità necessaria. Mosè vede la storia e trasmette la storia: i vecchi vedono la storia e trasmettono la storia”.

Preghiamo per la pace

“Vorrei fare un minuto a ricordare le vittime della guerra”. È l’invito del Papa, al termine dell’udienza prima dei  saluti ai fedeli di lingua italiana.
“Le notizie delle persone isolate, delle persone che fuggono, delle persone morte, delle persone ferite, tanti soldati caduti di una parte e dell’atra sono notizie di morte”, ha proseguito Francesco. “Chiediamo al Signore della vita che ci liberi da questa morte della guerra”, l’appello: “con la guerra tutto si perde, tutto. Non c’è vittoria in una guerra, tutto è sconfitto. Il Signore invii il suo Spirito perché ci faccia capire che la guerra è una sconfitta dell’umanità, che abbiamo bisogno di sconfiggere tutti, facendo la guerra, un bisogno che ci distrugge, e ci liberi da questo bisogno di autodistruzione”. “Preghiamo perché i governi capiscano che comprare armi e fare armi non è la soluzione al problema. La soluzione è lavorare insieme per la pace, e come dice la Bibbia fare delle armi strumenti per la pace”. “Preghiamo insieme la Madonna”, l’invito ai presenti in Aula Paolo VI, prima di recitare l’Ave Maria.

Il saluto alle Suore di mons. Torta

Al termine dell'udienza, il Papa ha salutato le Suore della della Provvidenza per l'Infanzia Abbondonata (mons. Torta) presenti con una delegazione guidata dalla madre generale suor Albina Dal Passo, in occasione della conclusione delle celebrazioni del centenario di fondazione della Congregazione.
Le religiose hanno donato al Santo Padre il quadro della Madonna della Bomba, l'artistico legno etiopico e il gagliardetto dell'associazione William Bottigelli.
"Siamo in questo luogo dove cent'anni fa mons. Francesco Torta
portava le regole di vita delle sue suore. E ritrovarci qui a celebrare il primo secolo di vita della nostra Congregazione - commenta la madre generale suor Albina Dal Passo - è un'emozione profonda perché è la constatazione che, dalle prime sorelle ad oggi, noi abbiamo osservato e fatto crescere quelle costituzioni e le abbiamo portate nel mondo".
"E' stato bello sentire la voce del Papa che citava davanti a tutti la nostra Congregazione. Uno stupore infinito ha colto le religiose provenienti dalle misssioni in Etiopia,  Kenja, Tanzania e Uganda: mai state davanti al Papa, mai state a Roma, il tempio della cristianità".

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Nelle foto di Maria Vittoria Gazzola: sopra, il gruppo delle Suore della Provvidenza per l'infanzia Abbandonata nell'aula Paolo VI; sotto, il gagliardetto dell'associaizone piacentina William Bottigelli e l'artistico legno etiopico donati al Papa.
In alto, le Suore ricevono il saluto di papa Francesco. (foto Vatican Media)

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Pubblicato il 23 marzo 2022

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