Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

La grammatica dell'ascolto di Scalabrini

Messa beato Scalabrini a Piacenza 2022

Scalabrini, maestro della grammatica dell’ascolto. La celebrazione nella memoria liturgica del Vescovo padre di migranti e apostolo del catechismo, nel 25º anniversario della beatificazione - e alla luce della notizia della sua prossima canonizzazione - diventa appello a incarnare la sua capacità di relazione ed accoglienza anche oggi.
Lo ha evidenziato il vescovo mons. Adriano Cevolotto nella messa in Cattedrale del 1° giugno, concelebrata dal vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio, da tanti sacerdoti diocesani e da un nutrito gruppo di missionari scalabriniani, tra cui alcuni giovani giunti a Piacenza - qualcuno per la prima volta - da vari Paesi del mondo per il tradizionale mese di formazione nella casa madre di via Torta (nella foto, un gruppo di celebranti con il Vescovo di fronte all'urna del beato Scalabrini).

Alla messa erano inoltre presenti, in rappresentanza del Comune, la vicesindaco Elena Baio e l’assessore ai servizi sociali Federica Sgorbati, oltre alle autorità militari di stanza nel Piacentino.

Messa Scalabrinigente

Scalabrini Santo: un dono per tutti

“Se il desiderio di vedere Scalabrini santo era vivo sin dal giorno della sua beatificazione, è pur vero che l’annuncio è arrivato in modo imprevisto e sorprendente, come un dono per tutti”, ha evidenziato, non senza emozione, all’inizio della messa, il superiore della comunità piacentina dei missionari scalabriniani padre Sandro Gazzola. La canonizzazione del pastore che ha guidato la Chiesa piacentina per trent’anni – dal 1876 al 1905 – “è un dono per i missionari e le missionarie di San Carlo da lui fondati, per le missionarie laiche scalabriniane che a lui si ispirano, per la diocesi di Piacenza-Bobbio e per i tanti migranti che in tutte le parti del mondo lo sentono vicino e lo pregano”.

La santità di Scalabrini, però, è anche un invito a seguirne le orme. “La sua – ha evidenziato il Vescovo nell’omelia – è una vita esemplare per tutto il mondo, Esemplare in fede, esemplare in carità, esemplare in speranza. Non siamo chiamati solo a custodirne la memoria, ma a renderla viva”. Il carisma di Scalabrini è frutto dello Spirito e come tale rimane attuale nei secoli. Ancor più – è la riflessione di mons. Cevolotto – lo è per la Chiesa impegnata a vivere il Cammino sinodale centrato sull’ascolto. “La vita del beato Scalabrini – ha detto il Vescovo – è una esegesi del Vangelo del buon samaritano che abbiamo proclamato in questa celebrazione: ci consegna la grammatica dell’ascolto, un ascolto che nasce dentro una relazione evangelica, da una fede fondata sull’obbedienza. L’ascolto di cui Scalabrini è maestro ha la sorgente nel suo rapporto con Dio”.

Messa Scalabrinicom

Un ascolto che nasce... dai piedi

Mons. Cevolotto ha indicato tre caratteristiche della grammatica dell’ascolto così come l’ha vissuta Scalabrini. “Il suo ascolto - ha sottolineato - nasce dai piedi: non può non stupire il suo andare instancabile, con le sue visite pastorali, i suoi viaggio oltreoceano, in condizioni ben diverse dalle comodità di cui possiamo usufruire oggi. Questo movimento, questo andare precede l’annuncio. La sua spinta a visitare anche i luoghi più lontani è già Vangelo che raggiunge chi si si sente importante e considerato solo per il fatto che viene visitato”.
Ma questo continuo andare è possibile a una condizione. “Ci vogliono piedi leggeri, ovvero – ha spiegato mons. Cevolotto – alleggeriti da ciò che può rallentare il passo. Nei suoi testamenti lui dichiara di essere povero. «Sono venuto povero a Piacenza e povero me ne parto per il mondo di là». I piedi di Scalabrini sono i piedi di un povero non solo economicamente, ma povero anche dai pregiudizi, dalle sicurezze, spinto solo dalla passione per chi si incontra”.

Uno sguardo capace di cogliere il non detto

Il secondo aspetto della grammatica dell’ascolto che Scalabrini ci consegna è lo sguardo.
“Ci sono grida silenziose – riflette il Vescovo - che solo chi ha uno sguardo mosso da compassione riesce ad intercettare”. Emigrare – era solito ripetere Scalabrini – è un fatto naturale. “Immaginando i tempi in cui sono state pronunciate queste parole, ne sentiamo tutta l’attualità. Ma il suo non è stato uno sguardo solo realistico. È uno sguardo che nasce dall’ascolto”. Alla stazione di Milano, vedendo i tanti pronti a partire, con le loro valigie di cartone, Scalabrini ne coglie anche i bisogni più profondi. “Questo lo sprona a dare risposte anche sociali e politiche al fenomeno migratorio, invitando altri ad assumersi le loro responsabilità”. Scalabrini – prosegue mons. Cevolotto – “lascia che gli sguardi dei migranti incontrino il suo, che i loro cuori incontrino il suo. È la stessa compassione del samaritano nei confronti dell’uomo ferito che giace lungo la strada”.

Messa Scalabriniinc

Un ascolto che coinvolge altri nel dare risposte

Ecco allora il terzo tratto distintivo della grammatica dell’ascolto. “Il samaritano da solo non poteva provvedere a tutte le necessità del viandante ferito, per questo coinvolge l’albergatore. Un ascolto vero delle situazioni – osserva il Vescovo – ci dice la sproporzione tra la realtà e ciò che una persona, da sola, è in grado di fare. Il carisma di Scalabrini, insomma, non è esclusiva di un istituto, di una realtà. La forza della santità sta proprio nella sua capacità di generare lo stesso carisma in tante altre persone, di aprire nuovi percorsi. Custodire la memoria di Scalabrini allora vuol dire seminare, vuol dire promuovere linguaggi nuovi – è l’invito di mons. Cevolotto – perché l’ascolto vero, che nasce dal Vangelo, riesca ad intercettare sempre nuove situazioni e nuovi appelli, generando così nuove risposte”.

Messa Scalabrinigr

Il Padre Nostro nelle diverse lingue

È la preghiera che, nella Cattedrale dove Scalabrini, da vescovo, ha celebrato tante volte – e che ha contribuito a risistemare – sale oggi di fronte alla sua urna, in lingue diverse. Le intenzioni dei fedeli in italiano, spagnolo, filippino, inglese, ucraino, indonesiano. Ma anche il Padre Nostro, la preghiera che Gesù consegna ai suoi, pregato ciascuno nella sua lingua madre, hanno fatto della messa nella memoria di Scalabrini una celebrazione “davvero cattolica, ossia universale”, ha osservato mons. Cevolotto. Inginocchiato di fronte alla tomba del predecessore, circondato da missionari e missionarie scalabriniani e dai migranti, ha invocato Scalabrini perché interceda per la pace con le parole della preghiera composta per la canonizzazione:


«O beato Giovanni Battista Scalabrini,
con cuore di vescovo e ardore di apostolo
ti sei dato tutto a tutti.
Hai ascoltato il grido dei migranti,
parlato in loro nome, difeso i loro diritti.
L’Eucarestia fu il tuo sostegno,
la croce di Gesù il tuo rifugio,
Maria, madre della Chiesa, il tuo conforto.
Per tua intercessione
Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo,
doni la pace all’umanità intera;
protegga coloro che attraversano
mari e frontiere, sorretti dalla speranza;
benedica noi e i nostri cari;
e ci conceda la grazia
che con fiducia affidiamo
al tuo cuore di padre. Amen»

Pubblicato il 2 giugno 2022.

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. Cammino San Colombano, il Vescovo a Mezzano Scotti
  2. Se n'è andato un amico, Fausto Fiorentini
  3. Il Vescovo alla «Pellegrina»: dalla sofferenza nasce qualcosa di nuovo
  4. Card. Zuppi: «La Chiesa parla a tutti e vuole raggiungere il cuore di tutti»
  5. Il vescovo Cevolotto in cammino dal guado di Sigerico a Bobbio
  6. Mons. Cevolotto: è stata riconosciuta l’attualità del carisma del vescovo Scalabrini
  7. Il vescovo Scalabrini diventerà Santo
  8. Il Vescovo: preghiamo perché tutti siano liberati nel cuore dal male
  9. Cresima agli allievi di Polizia. Il Vescovo: vivete con amore gratuito
  10. «Grazie Caritas, ci insegni ad essere comunità solidale»
  11. Valcolatte, una giornata all’insegna della famiglia
  12. Da Piacenza a Lourdes con il Vescovo
  13. Il Vescovo interviene alla festa di fine Ramadan
  14. Don Borea: il suo perdono ci può ancora illuminare
  15. Mons. Cevolotto: con Maria per una Chiesa di popolo
  16. E' morto mons. Coletto, anima della riscoperta di San Colombano
  17. Anche Zamagni per i 900 anni della Pieve di Vigoleno
  18. Il Vescovo a Pasqua: stupore, non rassegnazione
  19. Via Crucis: cattolici, evangelici e ortodossi, insieme per chiedere la pace
  20. Il messaggio del Vescovo alla diocesi: Ripartire con la forza della Pasqua
  21. Messa in Coena Domini. Il Vescovo: non cediamo alle discriminazioni
  22. Il Vescovo alla Messa crismale: «la bellezza di camminare insieme»
  23. Santa Maria di Campagna: Piacenza nell'Italia del '500
  24. Campagna Amica: Piacenza protagonista con i suoi prodotti
  25. Ramadan, il Vescovo incontra la Comunità islamica
  26. Mons. Delpini in Cattolica: la Chiesa? Una piramide rovesciata
  27. Cattolica, un «upgrade» comunicativo per rapportarsi con i giovani
  28. S. Maria di Campagna: la preghiera del cardinal Re per la pace
  29. Punto Incontro: non diamo per scontata la democrazia
  30. S. Maria di Campagna, capolavoro di fede e di arte
  31. Africa Mission, una storia di solidarietà da 50 anni
  32. Il Vescovo in S. Giuseppe Operaio: la Chiesa cresce anche grazie ai carismi
  33. Dies Academicus.«occorre un nuovo ordine solidale dello sviluppo»
  34. Il Vescovo: Piacenza sempre più città universitaria
  35. Le suore anziane che hanno lasciato il posto alle mamme in fuga dalla guerra
  36. Don Ciotti: «Non dimentichiamoci delle altre 33 guerre»
  37. Azione cattolica: impresa, sport, Chiesa e scuola a confronto sull'accoglienza
  38. Scout in Cattedrale: a cento anni con la forza degli inizi
  39. Don Puglisi e il coraggio di fare il primo passo
  40. Gli alunni del Sant'Eufemia intervistano il Vescovo

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente