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Convegno IDR: il ruolo degli insegnanti e il valore della speranza nella vita dei giovani

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“La scuola dovrebbe imparare ad insegnare, ad apprendere il linguaggio, la grammatica, delle relazioni pacifiche, le relazioni capaci di mitezza e benevolenza…”: è una delle riflessioni di mons. Adriano Cevolotto rivolte, nel suo video-messaggio, agli insegnanti di religione Cattolica, il 7 settembre, al Collegio Alberoni di Piacenza. Il convegno, iniziato con i saluti introduttivi del direttore Ufficio diocesano IRC, prof. Claudio Ferrari, ha dato subito spazio alle parole del Vescovo che ha riflettuto sul ruolo degli insegnanti e sul valore della speranza nella vita dei giovani.

Adulti affidabili

Sottolineando che anche gli adulti e gli educatori sono in una condizione di costante divenire, mons. Cevolotto ha evidenziato che la competenza principale richiesta agli insegnanti di religione è un'umanità disposta a maturare nelle relazioni. Mons. Cevolotto ha sottolineato che viviamo in un contesto appiattito sul presente e sull'immediato, dove la ricerca di gratificazione e risultati può portare ad una visione limitata della vita, contribuendo alla diffusa fatica esistenziale e alla difficoltà di vivere relazioni pacifiche e rispettose. Il Vescovo ha affermato che la scuola dovrebbe insegnare e promuovere relazioni basate su mitezza e benevolenza, e qui gli insegnanti di religione possono avere un ruolo importante. “La speranza - sintetizziamo le parole di mons. Cevolotto - non è solo un obiettivo, ma una fiducia in ciò che è oltre le nostre previsioni e aspettative, e gli insegnanti devono prestare fiducia nelle possibilità degli studenti, anche quando queste non sono immediatamente evidenti. Gli educatori inoltre devono saper offrire ai giovani un esempio di fermezza e presenza sicura, senza cedere alla paura di essere esigenti o abbassare il livello delle aspettative. Essere adulti affidabili, capaci di sostenere i giovani anche nei momenti di conflitto, è una responsabilità fondamentale”. Mons. Cevolotto ha concluso affermando che l'insegnamento della speranza richiede di credere in ciò che è imprevedibile e sorprendente, qualcosa che si sperimenta solo incontrando Gesù e la sua proposta esigente di seguirlo. Ha Incoraggiato quindi gli insegnanti a proseguire con il loro importante lavoro, augurando un buon anno scolastico ricco di impegno e relazioni significative con gli studenti e i colleghi.

genteinsegnanti

Nella foto, il pubblico nella Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni.

Riconoscimenti e laboratorio

È seguito poi il saluto e il riconoscimento agli insegnati che hanno raggiunto il traguardo della pensione: il prof. Claudio Perdoni e lo stesso direttore dell’Ufficio, Claudio Ferrari. La mattinata è proseguita con il primo laboratorio, organizzato in gruppi di studio, dal titolo "Dentro alla Parola alla ricerca di Cristo". Questo momento di lavoro ha offerto ai partecipanti l'opportunità di riflettere sul ruolo centrale della Parola nella vita di fede e nell'insegnamento.

Il coraggio di essere umani

Successivamente, si è tenuta la tavola rotonda intitolata "Credo negli esseri umani che hanno il coraggio di essere umani", moderata dalla prof.ssa Donata Horak. Relatori, la prof.ssa Lucia Vantini, teologa, presidente del Coordinamento delle teologhe italiane e il prof. don Roberto Maier, teologo, docente alla Cattolica. “Che cosa salviamo del cristianesimo, di questa grande tradizione, di questo tesoro che abbiamo ricevuto, perché sia possibile una nuova umanizzazione per le generazioni future?”. È la domanda di base formulata dalla moderatrice ai relatori.

I momenti di trasformazione della vita

Nel suo intervento, la teologa Lucia Vantini ha riflettuto sulle parole di Papa Francesco, che invita a vedere Cristo come qualcuno che bussa al nostro cuore non per entrare, ma per uscire dalle strutture rigide e soffocanti che abbiamo creato attorno alla fede. Vantini ha sottolineato che non dobbiamo cercare di portare il Vangelo in luoghi considerati lontani o perduti, perché lo Spirito e il Vangelo sono già presenti ovunque, anche nelle realtà che spesso giudichiamo distanti o bisognose di trasformazione. “Bisogna riconoscere - sintetizziamo le parole di Vantini - la presenza del Vangelo nei momenti di trasformazione della vita, come il passaggio dal dolore alla gioia, dall'isolamento alla compagnia, e dalla disperazione alla speranza. Questi sono i momenti in cui perdiamo il controllo e viviamo esperienze di limite, amore e dolore, che ci spingono a riflettere sullo Spirito”.

Gocce nel mare

La teologa ha poi citato anche le critiche a Gesù nel Vangelo, ricordando che egli frequentava i peccatori, i pubblicani, e le persone emarginate, dimostrando che la sua presenza va oltre le ideologie e le aspettative religiose. “Come insegnanti di religione, - ha detto - siamo invitati a esplorare una Cristologia che abbraccia tutta la realtà, senza perdere la storia di Gesù ma riconoscendo la sua potenza universale”. Richiamando il teologo Karl Rahner, Vantini ha affermato come ogni nostra azione o omissione è già una risposta a Dio, ed ha invitato a restituire questa consapevolezza alle nostre parole e azioni quotidiane. “La saggezza della mistica indiana, ha ricordato la teologa - ci invita a vedere il valore delle nostre azioni come gocce nel mare, sottolineando la relazione reciproca tra il piccolo e l'universale. In questo tempo, dobbiamo avere il senso del limite, ma anche il coraggio di riconoscere che il mistero divino può manifestarsi anche nelle piccole storie”.

Narrazione autentica

Nel suo intervento, il teologo Maier ha presentato alcune idee chiave rivolte agli insegnanti di religione, focalizzandosi sull'importanza di una narrazione autentica e sulla costruzione di alleanze. Maier ha sottolineato la necessità di raccontare in modo vero, evitando di usare le narrazioni religiose per colpevolizzare gli altri. “In un passaggio di Isaia 29, - ha detto il teologo - il profeta critica una forma di adorazione superficiale, definendola come un "imparaticcio di usi umani". Criticare costantemente altre filosofie o movimenti, senza un vero dialogo, può rendere il cristianesimo una pratica vuota e giudicante, distante dal vero spirito della fede”.

Costruire alleanze, non schieramenti

Maier ha invitato a costruire alleanze basate sul rispetto reciproco piuttosto che sugli schieramenti. “L'alleanza - sintetizziamo le sue parole - implica il desiderio di vedere l'altro eccellere nella propria identità e fede, come nel caso di voler vedere un musulmano diventare un miglior musulmano, anziché convertirsi al cristianesimo. In un contesto educativo, significa offrire strumenti spirituali che possano essere utilizzati dagli studenti per arricchire la loro vita”.

Consapevolezza delle proprie ferite e autenticità

Il docente della Cattolica ha poi sottolineato l'importanza di essere consapevoli delle proprie ferite e di vivere autenticamente ciò che si insegna. In un'epoca in cui il cristianesimo è spesso messo in discussione, è fondamentale - per Maier - porsi davanti all'altro non con soluzioni preconfezionate, ma con umiltà e apertura, riconoscendo il bisogno reciproco di collaborazione e comprensione. In sintesi, il teologo ha stimolato gli insegnanti ad esprimere una educazione religiosa che sia caratterizzata da una narrazione non giudicante e dalla creazione di alleanze rispettose, orientate alla crescita reciproca e basate sull'autenticità e sulla consapevolezza delle proprie vulnerabilità.

Dialogo costruttivo

Nel pomeriggio, il convegno è proseguito con un secondo laboratorio, che ha permesso ai gruppi di studio di approfondire le provocazioni emerse durante la tavola rotonda del mattino. Il momento culminante è stato il confronto in plenaria con i relatori. Questa sessione ha dato ai partecipanti l'opportunità di porre domande e condividere le proprie esperienze, creando un ambiente di dialogo costruttivo e di scambio di idee. A chiusura dell'evento, le conclusioni e alcune comunicazioni del prof. Claudio Ferrari, Direttore dell'Ufficio IRC. La preghiera dei Vespri infine, un momento di raccoglimento e ringraziamento, ha suggellato una giornata intensa di lavoro, confronto e crescita comunitaria.

Riccardo Tonna

Nelle foto, in alto da sinistra, Roberto Maier, Donata Horak e Lucia Vantini.

Pubblicato il 9 settembre 2024

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