Giornata della Memoria. Dov'era Dio ad Auschwitz?
“Ritrovare ad Auschwitz la presenza di un Dio che ha assunto su di sé ogni forma di violenza, di morte, di depravazione che l’uomo da sempre è capace di produrre”. È la risposta che il vescovo mons. Adriano Cevolotto dà alla domanda “Dov’era Dio ad Auschwitz?”. Nel suo discorso in occasione della cerimonia istituzionale in onore delle vittime della shoah, nella Giornata della Memoria, il 27 gennaio, il Vescovo ha ricordato un interrogativo che tanti si sono posti dopo l’orrore dei campi di sterminio. “Più di qualcuno ha posto questa domanda. Ho trovato una risposta in una testimonianza di un sopravvissuto che rilegge la sua storia dopo averla rimossa e allontanata”. Nel suo racconto c’è anche la sua risposta alla domanda su dove fosse Dio mentre migliaia di persone venivano sterminate ad Auschwitz.
Salmi di ringraziamento al posto delle bestemmie
Quella persona era presente all’uccisione di padre Massimiliano Kolbe, nel 1941. “È proprio in quell’occasione – ha ricordato mons. Cevolotto – che raccoglie quelli che con lui sono stati destinati alla morte in quella ‘cella della morte’ e fa uscire canti e salmi di lode di ringraziamento totalmente diversi dalle bestemmie e dalle grida che uscivano normalmente da quella cella. C’è una rappresentazione dove Cristo Crocifisso incurvato ha sopra di sé tutta quell’umanità che lì è stata raccolta, distrutta, uccisa. Credo sia proprio questo: ritrovare ad Auschwitz la presenza di un Dio che ha assunto su di sé ogni forma di violenza, di morte, di depravazione che l’uomo da sempre è capace di produrre. E allora questo Dio che è sceso ad Auschwitz a portarne il dolore e la sofferenza, attraverso tanti testimoni, è colui che ci dice che ci sono i luoghi della memoria abitati da lui sia quelli della gioia, come pure appunto quelli drammatici della violenza e della morte”. “Quello di archiviare il passato è un rischio pericoloso – ha sottolineato il Vescovo – l’antidoto è invece quello di vivere momenti di gioia, ricordando i momenti belli della storia del passato, ma anche insieme patire e far scendere anche le lacrime di fronte a un passato di cui c’è solo da vergognarsi, ma ci appartiene”.
Nella foto di Pagani, il vescovo mons. Adriano Cevolotto durante il suo intervento in occasione della Giornata della Memoria.
Pubblicato il 28 gennaio 2025
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