Una primula per la vita
Domenica 2 febbraio è la 47ª Giornata per la Vita, sul tema “Trasmettere la vita, speranza del mondo”. Le volontarie del Centro di Aiuto alla Vita “Chiara Corbella Petrillo” di Piacenza sabato 1° e domenica 2 febbraio sono con i loro banchetti in alcune parrocchie per proporre le primule, i fiori annunciatori della primavera, simbolo di speranza e di rinascita. La stessa speranza che, concretamente, dal 2018 offrono alle mamme in una situazione di bisogno materiale (aiuto per pannolini, vestitini, spesa, affitto), ma soprattutto di ascolto e accompagnamento. Nella foto sopra, il banchetto dello scorso anno di fronte alla chiesa di San Giuseppe Operaio.
Dove trovare le Primule della Vita
A Piacenza: San Giuseppe Operaio alla messa prefestiva di sabato alle 18.30 e domenica alle 10.30; Santa Teresa sabato alle 18.30; San Raimondo domenica alle 9; Sant’Antonio sabato alle ore 17 e domenica alle ore 10; Nostra Signora di Lourdes domenica alle 10 e 11.15; San Vittore domenica alle 10.30; Sacra Famiglia sabato alle 18 e domenica alle 11; Santi Angeli Custodi domenica alle 10.30; San Giovanni in Canale domenica alle 11.15.
Fuori città: Gossolengo domenica alla messa delle 11, Podenzano sabato alle 18.15 e domenica alle 10.30; Turro sabato alle 17 e domenica alle 10.30; Pontenure domenica alle 9.30 e 11; San Nicolò domenica alle 10.30; Castel San Giovanni domenica alle ore 10 in Collegiata.
«Dopo cinque anni, sono qui, più forte che mai»
A Piacenza, il Cav “Chiara Corbella Petrillo” dal 2018 ad oggi ha aiutato trenta bambini a nascere, sostenendo le mamme nel percorso della gravidanza ed oltre. Mery è una di loro: ecco la sua testimonianza.
Fuori quel giorno c’era il sole, ma stranamente dentro di me sentivo un freddo glaciale, che nemmeno la fiamma più calda poteva riscaldare.
Giravo per la galleria del Centro per le famiglie dove lavoravo e vidi qualcosa che attirò la mia attenzione: un manifesto di SOS VITA, così conobbi l’associazione CAV. Chiamai subito perché avevo bisogno di aiuto. Avevo 22 anni ed ero nella disperazione più totale. Mi rispose un’operatrice molto gentile, che ebbe molta empatia nei miei riguardi e che mi mise in contatto con Laura Barsottelli (la presidente del CAV piacentino, ndr).
Fu un percorso in salita, perché avevo tutti contro la gravidanza: la mia famiglia, il papà del bambino, non avevo nessuno a cui appoggiarmi. Dovetti allontanarmi dal luogo dove vivevo, per evitare le “chiacchiere” delle persone e trovavo una cosa ingiusta non poter vivere la mia gravidanza sotto la luce del sole. Ma, come ho sempre detto, per poter vedere l’arcobaleno, bisogna sopportare la pioggia.
Presi coraggio ed affrontai la gravidanza da sola, in un posto che non conoscevo, in mezzo a persone estranee, persone che in ogni caso non smetterò mai di ringraziare per tutto l’aiuto e l’appoggio ricevuto per i quattro mesi di permanenza.
È stata dura, non lo posso negare, vivere nell’incertezza, vivere con gli sguardi di disprezzo di gente con la mentalità chiusa; ma sono saltata ad una conclusione: le persone che giudicano in realtà non hanno un’identità e per questo si nascondono dietro agli “sbagli” degli altri. A chi leggerà queste righe vorrei solo dire che quando nella vita si fanno delle scelte, bisogna sempre seguire il proprio cuore e mai prendere delle decisioni dettate dal giudizio degli altri.
Oggi, dopo cinque anni sono qui, più forte che mai, con mio figlio che cresce a vista d’occhio. Sono una studentessa universitaria in infermieristica. Ho ancora contatti con le volontarie del CAV, con cui mi sento spesso anche solo per chiacchierare e che mi danno ancora una mano se ne ho bisogno. Sicuramente il loro aiuto mi ha cambiato la vita, sono riuscita a voltare pagina, ad essere più sicura di me stessa, a non avere paura dei giudizi altrui e ad essere forte, tutte qualità che non pensavo di avere.
Mery
Pubblicato il 1° febbraio 2025
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