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Da Piacenza a caccia di cardinali respirando la fede di Roma

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Sono arrivati a Roma il giorno dopo la fumata bianca, venerdì 9 maggio. È l’avventura di sei piacentini che hanno respirato fin dal primo mattino l’aria frizzante ed entusiasta di piazza San Pietro che solo ieri ha assistito al primo incontro tra la Città eterna e il nuovo papa Leone XIV.

Cinque di loro sono partiti in treno nel cuore della notte - Maria Podrecca, Elisabetta Mazza, Paolo Costellini, Florenzo Moccia e Nicoló Fervari -, stamattina sono stati raggiunti da Raffaele Perazzoli.

La benedizione dell’arcivescovo di Algeri

Speciale ogni loro incontro: dal cardinal Matteo Maria Zuppi alla porpora francese Jean-Paul Vesco, arcivescovo di Algeri che ha benedetto singolarmente ciascuno di loro. E poi, i tanti giornalisti compresa la vaticanista di Rai Vaticano Costanza Miriano che si è intrattenuta con i piacentini.

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Il Credo sulla tomba di San Pietro

“Abbiamo passato la Porta Santa - spiega Florenzo Moccia - in un clima di preghiera, è stato un momento forte per la nostra fede con il Credo pronunciato sulla tomba di San Pietro. È un Giubileo che ci conferma nel nostro cammino. Abbiamo pregato sulla tomba di Francesco nella basilica di Santa Maria Maggiore. Non siamo riusciti, è vero, ad essere presenti alla fumata bianca, ma non abbiamo rimpianti, è comunque bello per noi essere in questo luogo di fede sapendo che c’è un nuovo Padre, un nuovo Pastore che ci guida. Viva il Papa e viva la Chiesa!”.

Chiara Griffini alla fumata bianca l’8 maggio

Ieri alla fumata bianca e al primo saluto alla Chiesa e al mondo di Leone XIV era presente la psicologa Chiara Griffini, presidente del Servizio nazionale della Cei per la tutela minori e piacentina di adozione. “È stato un momento di intensa emozione - racconta -. In piazza San Pietro si respirava l’universalità della Chiesa con persone provenienti da tutto il mondo. Persone di generazioni diverse, famiglie intere con i loro figli anche piccoli, e poi figli che accompagnavano sotto braccio i loro anziani genitori. Persone uscite come me dall’ufficio e riversate in piazza di corsa. All’annuncio dell’Habemus Papam è salito spontaneo dalla piazza il grido «W il Papa!»”.

“Mi ha colpito - aggiunge la dott.ssa Griffini -, mentre lasciavo la piazza, il commento di un giovane che al telefono diceva a un suo coetaneo che è stato davvero bello il discorso del Papa incentrato sulla pace, lo faceva ben sperare. Personalmente ho visto il suo primo saluto come un’espressione di collegialità perché rilanciava l’appello lanciato pochi giorni fa dall’ultima congregazione generale prima del Conclave. Camminiamo allora insieme «mano nella mano» con Leone XIV, come lui stesso ci ha chiesto «per essere un popolo in pace»”.

D. M.

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Nelle foto: i giovani piacentini in piazza San Pietro a Roma; il gruppo con il cardinale di Algeri Jean-Paul Vesco e alla partenza alla stazione ferroviaria di Piacenza.

Pubblicato il 9 maggio 2025

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