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Viaggio nel meteo

Viaggio nel meteo

Le curiosità dell’Osservatorio Alberoni

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Il termometro di Réamur e il barometro torricelliano acquistati a inizio Ottocento da padre Mantenga per le prime registrazioni. L’anemometro del Parnisetti, direttore dell’Osservatorio di Pavia, che il Manzi volle modificare di persona per ottenere il dato sulla velocità del vento nel momento dell’osservazione. L’anemografo a distanza e il nefoscopio, strumento per misurare la velocità apparente delle nubi.
Fino alla modernissima centralina istallata sulla sommità della torretta, nella terrazza da cui si gode di una vista mozzafiato su Piacenza.

È un affascinante viaggio tra passato e presente della meteorologia quello che, guidati da Maria Rosa Pezza, ricercatrice del Collegio Alberoni, percorriamo salendo le ampie scalinate fino al secondo piano, dove ha sede la celebre aula di fisica da cui, attraverso una scala a chiocciola, si accede allo studio dell’Osservatorio.
Un’opportunità offerta a tutti i piacentini in concomitanza con la mostra “Sono le nuvole” in corso alla Galleria Alberoni.


Leggi il servizio a pag. 6 dell'edizione di venerdì 27 maggio 2016

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